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 2008  gennaio 15 Martedì calendario

Puffi. La Repubblica 15 gennaio 2008. Bruxelles Quando un Gargamella gigante è entrato in sala, i più piccoli sono scappati tra urla e lacrime a dimostrazione di come a cinquant’ anni dalla loro nascita i Puffi riescano ancora a colpire l’ immaginario dei bambini

Puffi. La Repubblica 15 gennaio 2008. Bruxelles Quando un Gargamella gigante è entrato in sala, i più piccoli sono scappati tra urla e lacrime a dimostrazione di come a cinquant’ anni dalla loro nascita i Puffi riescano ancora a colpire l’ immaginario dei bambini. I festeggiamenti partiti ieri a Bruxelles nelle sale del Palais des Beaux Arts sono tutti dedicati a loro, gli omini blu ideati nel 1958 dalla fervida fantasia del fumettista belga Pierre Culliford, detto Peyo. E dopo la kermesse nella capitale belga i Puffi partono per la tournèe "Happy Smurfday" ("Schtroumpfs" è il loro nome originale francese, tradotto come "Smurf" in inglese e "Schluempf" in tedesco). Un road show in collaborazione con l’ Unicef, a cui andranno parte dei proventi, che toccherà le città di mezza Europa. Ma attenzione, perché non si tratta solo di un revival per i più nostalgici: proprio ieri è stata annunciata una nuova serie di cartoni chiamata a confrontarsi con i più aggressivi cartoons del terzo millennio. E la corteggiatissima Puffetta non sarà più la sola reginetta del villaggio, visto che anche a Puffolandia, che sarà oggetto di un restyling in tecnologia digitale, arrivano le quote rosa. Tra le altre attività in programma ci sono gli stand in 15 paesi dove i più piccini potranno scatenare la fantasia colorando Puffi giganti, provando nuovi giochi on line o divertendosi con una serie di gadget. Mentre in Belgio gli allegri omini blu saranno anche stampati su una serie speciale di francobolli. Tradotte in 25 lingue, arabo incluso, per un totale di 25 milioni di lettori, le prime storie dei Puffi risalgono a quando Peyo era autore di una striscia a fumetti su Le Journal du Spirou chiamata "John & Solfami". Il primo film d’ animazione risale al 1967: era in bianco e nero per una durata di 90 minuti, ma non ebbe grande fortuna. Nel 1976 fu realizzato un nuovo adattamento dal titolo Il flauto a sei Puffi. Ma il successo tardava ad arrivare e solo nel 1981 gli omini blu sfondarono. Merito della tv americana Nbc che cominciò a trasmettere i cartoni della Hanna & Barbera Production. Una tale esplosione che intorno ai personaggi cari ai bambini di tutto il mondo - ognuno ispirato ad una diversa tendenza della natura umana - si sono scatenate le interpretazioni ideologiche di ogni genere. Secondo le teorie più spericolate, respinte dagli eredi di Peyo, il villaggio dei Puffi (potrebbe trovarsi al confine tra Francia e Belgio, ma il segreto non è mai stato svelato) sarebbe stata la rappresentazione per bambini di una società comunista basata sulla condivisione delle risorse. A testimoniarlo il look del mitico Grande Puffo, che con il suo vestito rosso e la lunga barba bianca sarebbe stato il clone di Karl Marx. Il temuto Gargamella, lo stregone che da mezzo secolo cerca senza successo di trasformare le creature blu in oro, avrebbe invece incarnato il fallimento del capitalismo. Secondo una teoria più recente, invece, i Puffi sarebbero i saggi cristiani biancovestiti della Nuova Atlantide di Bacone. Speculazioni a parte, Puffolandia è pronta a tornare nel cuore dei bambini dell’ era digitale continuando la sua storia di successo fatta da 500 modelli, 40 milioni di copie della colonna sonora vendute e 272 episodi andati in onda. Per vederli tutti bisognerebbe restare incollati al televisore per 17 giorni di fila. ALBERTO D’ ARGENIO (Ha collaborato Rossella Guadagnini)