Mario Sconcerti, "Corriere della Sera" 20/1/2008;, 20 gennaio 2008
«Il calcio italiano non ama i giovani, considera la gioventù un limite, una malattia da cui si può forse uscire solo con 3-4 anni di cura lenta
«Il calcio italiano non ama i giovani, considera la gioventù un limite, una malattia da cui si può forse uscire solo con 3-4 anni di cura lenta. I dati sono abbastanza drastici. In tutto il campionato solo un ragazzo ha meno di 20 anni fra quelli che giocano con qualche regolarità, De Silvestri della Lazio; 7 sono tra i 20 e i 21 anni, 14 tra i 21 e i 22. In tutto, il pacchetto giovani, anche con qualche aggiunta, resta nettamente sotto il 5%. Se poi si considerano solo quelli che giocano titolari la cifra crolla a livelli di sopravvivenza: 9 su circa 480 giocatori, meno del 2%. I fortunati sono Tissone, Giovinco, Marzoratti, Criscito, Cavani, Cigarini, De Ceglie, Zapata e naturalmente Pato». (Mario Sconcerti)