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 2008  gennaio 13 Domenica calendario

Va a ruba in Spagna il libro "Juan Carlos y Sofia, retrato de un matrimonio", che fa a pezzi l’imeneo del sovrano spagnolo settantenne e di sua moglie Sofía di Grecia, 69 anni

Va a ruba in Spagna il libro "Juan Carlos y Sofia, retrato de un matrimonio", che fa a pezzi l’imeneo del sovrano spagnolo settantenne e di sua moglie Sofía di Grecia, 69 anni. L’autore Jaime Peñafield, il miglior specialista spagnolo in affari reali, dice che la loro «non è la storia di un grande amore. Neppure una storia d’amore, almeno da parte di lui». Peñafield ripercorre i 45 anni del matrimonio reale, dalla prima conoscenza di Sofía, figlia degli allora sovrani di Grecia, e di Juan Carlos, allora semplice rampollo di Juan de Borbón. Il connubio nacque male: Sofía flirtava con il principe di Norvegia Harald, che peró ruppe di botto la liaison preferendole la sua attuale moglie, Sonia. E Juan Carlos era innamorato pazzo di Maria Gabriella di Savoia, storia peró finita per ordine del tiranno che lo nominó suo successore nel ”69. Il libro, che esplicita storie sulla bocca di tutti nella pettegola Villa y Corte (ma coperte dalla stampa spagnola, che invece trasmette la falsa storia di un matrimonio ideale), racconta che re è sempre stato un incorreggibile tombeur de fammes: due giorni prima di fidanzarsi con la principessa greca, le mise le corna in un albergetto di Roma con una sua vecchia fiamma, la contessa Olghina de Robilant. «La regina Vittoria Eugenia (nonna del monarca e cornificata dal marito, il re Alfonso XIII, ”che riempì la capitale di bastardi”), parlando degli sponsali che la fecero tanto soffrire, mi disse che gli spagnoli sono orrendi mariti e, benché si sposino innamorati, subito diventano infedeli». Juan Carlos diventò re nel ”75 e Sofía, gia nel ”77, scoprì i suoi inganni. Un giorno volendo fare un’improvvisata allo sposo accorse a una battuta di caccia in una tenuta: il sovrano non c’era. Indignata, scappò a Londra dalla madre, ma poi tornò. Nel ”90 si venne a sapere, a causa di un viaggio di Stato in Cile, che i sovrani erano «separati a letto»: Juan Carlos dormiva al primo piano di un hotel, Sofía al secondo. Il libro parla anche di due amanti, la decoratrice catalana Marta Gayà, con cui il re avrebbe mantenuto una relazione per 18 anni, e la soubrette Bárbara Rey, sex-symbol degli anno 70-’80, con cui la storia è durata dal ”77 al ”94. L’anno peggiore per la coppia fu il ’91: la regina, che sempre chiedeva al più stretto collaboratore del Re, Colón de Carvajal, delle amicizie femminili del re, scappò per protesta, da sola, sulle Ande boliviane. I litigi cominciarono ad essere forti e nel Palazzo della Zarzuela, un giorno, si senti la regina che urlava: «Ti odio, ti odio». E lui: «Odiami ma arrangiati perché non puoi divorziare».