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 2008  gennaio 15 Martedì calendario

Bordon: sì alle mie dimissioni o gesti estremi. Corriere della sera 15 gennaio 2008. ROMA – ufficiale? «Sì

Bordon: sì alle mie dimissioni o gesti estremi. Corriere della sera 15 gennaio 2008. ROMA – ufficiale? «Sì. Assolutamente. Non ho cambiato idea. Può scriverlo: il senatore Willer Bordon, che siede nei banchi del centrosinistra, si dimette dal Senato della Repubblica ». Quando? «Domani. Ho già scritto una lettera al Presidente Franco Marini. Poi interverrò in aula». Dicendo cosa? «C’è una metafora che ripeto da tempo: il campo è pieno di fango, le strisce sono coperte, i giocatori hanno le maglie lorde e il loro colore non si distingue più. Fare politica è impossibile...». Al suo posto subentrerà Cristiano Degano, molto vicino a Prodi, e ben più affidabile di lei, che è sembrato piuttosto incontrollabile, negli ultimi mesi. I senatori dell’opposizione potrebbero perciò votare contro le sue dimissioni... «Guardi: se qualcuno pensa di farmi diventare ostaggio, sappia che io sono anche capace di gesti estremi». Tipo disertare l’aula? «Eh... ma questo l’ha detto lei». Lascia questo splendido ufficio, l’affresco che c’è dietro la sua scrivania... «Lascio molti privilegi. Lo so bene. E ci rimetto circa 10 mila euro netti». Avrà un bella pensione. «Buona. Dopo cinque legislature, al netto, saranno 6 mila euro scarsi. Ma ci devo pagare il mio staff, che certo non lascio senza lavoro, più l’affitto del nuovo ufficio». Avrà messo soldi da parte, senatore. «No. Non ho soldi sul conto corrente. E mie uniche proprietà sono la casetta ereditata da mio padre, che faceva l’operaio a Trieste, e un villino che ci siamo comprati con mia moglie, ai Castelli Romani, accendendo un mutuo». Allora forse dovrà anche lavorare. «Lo so: e infatti ho un paio di idee». La prima. «Potrei fare il giornalista. Sarei, credo, un discreto notista politico. Ho già molte proposte». La seconda. «Mi candido a sindaco di Roma». Ma il campo della politica, scusi, non era pieno di fango e... «Alt! C’è una differenza. Mentre l’attuale Parlamento è stato eletto dai partiti, i sindaci sono eletti, direttamente, dalla popolazione ». Non sarà facile, la corsa al Campidoglio. Rischia di incontrare Fini. «E anche Casini, come mi annunciavano poco fa, e pure, perché no? il mio amico Rutelli. Però non mi preoccupo. Parto in anticipo. In camper». In camper? «Conto di trascorrere un mese in ciascun municipio di Roma». Ci pensi bene: le conviene andarsene? Guardi che magnifico ufficio, la chiamano senatore, si fa radere gratuitamente dal barbiere di Palazzo Madama e... «Alla bouvette pago il caffè 50 centesimi... Ma come mi guarda la gente? Come ci guardano, ormai, gli italiani?». IN BILICO Il senatore Willer Bordon Fabrizio Roncone Fabrizio Roncone