varie, 16 gennaio 2008
CHIAPPA
CHIAPPA Roberto Bergamo 11 settembre 1973. Ciclista. Pistard. «Di strada ne aveva fatta poca: due mesi. Di pista: zero. Quando gli dissero ”dai”, lui non si mise a ridere solo perché aveva 14 anni scarsi e dava del lei a tutti. Campionati italiani esordienti secondo anno, a Larciano. Quei campionati li vinse lui. Era nata una stella: Roberto Chiappa [...] ”I vecchi corridori sospirano: ah, se fossi nato adesso, sarei ricco sfondato. Per me, invece, è l’esatto contrario. Se fossi nato 40 anni prima, ci sarebbe stato più rispetto, più popolarità, più cultura, e anche molti più avversari. Terruzzi, Maspes, Gaiardoni, Bianchetto, Beghetto, Pettenella... Chissà se avrei superato le batterie”. Chiappa, non schiappa: le avrebbe superate. ”La velocità era tattica e tecnica, volata fulminea e di rimonta, oggi la velocità è forza e potenza allo stato puro, volata lunga e in testa. Ma la velocità è sempre brivido, ebbrezza, apnea”. Golden boy della volata, Chiappa ha abbracciato keirin e sei giorni, collezionato titoli italiani, medaglie mondiali e Giochi olimpici (1992, 1996 e 2000), partecipato a eterne tournée inGiappone (’Paese affascinante, ma lingua impossibile: a parte ”buongiorno” e ”buonasera’, il resto è... arabo”) e in Australia (’Altro mondo, e sempre un’altra stagione”). [...]» (Marco Pastonesi, ”La Gazzetta dello Sport” 4/11/2005).