Bjørn Lomborg, L’ambientalista scettico, Mondadori 2001., 16 gennaio 2008
L’ambientalista scettico. Capitolo I "La situazione sta migliorando". Quando si diffondo i dati sul pianeta e l’ambiente talvolta si commettono alcuni errori che fanno sembrare la situazione più grave di quanto sia in realtà
L’ambientalista scettico. Capitolo I "La situazione sta migliorando". Quando si diffondo i dati sul pianeta e l’ambiente talvolta si commettono alcuni errori che fanno sembrare la situazione più grave di quanto sia in realtà. Ciò capita per esempio quando le tendenze globali sono descritte con dati parziali: il Global Environment Outlook Report 2000 diceva che l’erosione del suolo in Africa, procedendo ai ritmi attuali, nel giro di 40 anni avrebbe dimezzato la già scarsa produzione agricola. L’affermazione si basava su un unico studio del 1989 frutto di ricerche compiute solo su appezzamenti agricoli sudafricani. E infatti la Fao e Ifpri prevedono un aumento nella produzione dell’1,7% all’anno per i prossimi 20 anni. E negli anni Novanta la produzione assoluta di cereali è aumentata di oltre il 20%. Quando il Wwf dichiara che la deforestazione in Amazzonia ha raggiunto 1.489.600 ettari all’anno, occorre chiedersi se la cifra sia davvero così mostruosa come sembra. In genere per rendere l’idea dell’area si fanno paragoni con un tot di campi di calcio. Ma quanti campi di calcio l’Amazzonia potrebbe contenere? E’ più significativo dire che dalla comparsa dell’uomo la deforestazione complessiva dell’Amazzonia è stata solo del 14%. Nel 2000 la rivista Environment invitava ad acquistare uno speciale spazzolino riciclabile per ridurre il volume dei rifiuti nelle discariche. Environment calcolò che se tutti gli americani avessero sostituito il proprio spazzolino quattro volte all’anno come raccomandano i dentisti (non lo fanno: la media è di 1,7), la riduzione dei rifiuti sarebbe stata di 45.400 tonnellate. Nel 2000 i rifiuti prodotti negli Stati Uniti hanno superato i 200 milioni di tonnellate: se tutti gli americani usassero lo spazzolino riciclabile dunque la riduzione di rifiuti sarebbe pari allo 0,02%. Considerando che la produzione pro capite di rifiuti è di circa 2,0157 chilogrammi al giorno, il riciclaggio dello spazzolino diminuirebbe tale quantità di 0,000454 grammi (neanche mezzo grammo) portandola a 2,0153 chili. I dati riportati negli studi possono anche essere errati. Sempre il Global Environment Outlook Report 2000 diceva: "Si stima che su scala mondiale l’inquinamento idrico influisca sulla salute di circa 1,2 miliardi di persone e contribuisca ogni anno alla morte di quasi 15 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni di età". Secondo l’Oms tuttavia il numero totale di morti tra i bambini con meno di cinque anni è di circa 10 milioni. Ecco una citazione catastrofista tratta da un testo del Worldwatch Institute: "La suddivisione delle terre arabili è talmente esasperata da rendere sempre più difficile il sostentamento". E’ sicuramente vero che un terreno troppo piccolo non permette una coltivazione sufficiente a sopravvivere, ma quanto piccolo deve essere questo terreno perché ciò accada? Il documento del Worldwatch non lo dice. E la maggior parte delle persone sarebbe probabilmente sorpresa nell’apprendere che, grazie alla luce artificiale, un individuo può sopravvivere con un appezzamento di 36 metri quadrati (un quadrato di sei metri di lato). Secondo gli ambientalisti spesso le soluzioni ai problemi di inquinamento non sono altro che l’inizio di nuovi problemi. Come esempio si prenda il metodo in cui in Gran Bretagna si è tentato di ovviare all’inquinamento atmosferico di Londra. Dice Isaac Asimov: "Sono state costruite ciminieri altissime in modo che i fumi pulverulenti fossero emessi a un’altezza maggiore e ricadessero sul terreno solo in forma di fuliggine a centinaia di chilometri di distanza. Come la maggior parte delle soluzioni basate sulla tecnologia neanche questa ha risolto il problema: lo ha semplicemente trasferito altrove. In ultima analisi tutto ciò che Londra ha fatto è stato esportare il proprio smog, sotto forma di piogge acide, verso i laghi e le foreste della Scandinavia". Poi la Gran Bretagna ha anche cominciato a eliminare lo zolfo dalle emissioni delle ciminiere. Secondo gli ambientalisti, però, i depositi di fanghi solforosi costituiscono un grave pericolo per la salute. Però le cose non stanno davvero così: l’inquinamento dell’aria nell’area urbana di Londra è diminuito di più del 90% dal 1930. Nel Regno Unito l’inquinamento atmosferico uccideva forse 64.000 persone l’anno, mentre i fanghi di zolfo provocano meno di una morte per cancro in cinquant’anni. "Come ha osservato un economista americano, quando laviamo i piatti, il nostro scopo non è renderli puliti ma diluire lo sporco a un livello accettabile. Se osservassimo al microscopio elettronico un piatto appena lavato, vedremmo una gran quantità si particelle di cibo e tracce di grasso". Ma abbiamo cose più importanti da fare che passare la giornata a rendere i piatti più puliti (comunque non saranno mai del tutto puliti). Così stabiliamo la priorità e scegliamo di convivere con qualche resto di grasso. La qualità di sporco residuo che si è disposti a tollerare dipende dalla valutazione personale dei vantaggi che si avrebbero passando più tempo a lavare i piatti piuttosto che fare altre cose. Di fatto, nel mondo reale non si esige mai il 100%. Allo stesso modo, bisogna individuare qual è il livello di inquinamento abbastanza basso da rendere più vantaggioso investire denaro, impegno e tempo in altri problemi. Per farlo dobbiamo basarci sulle migliori conoscenze possibili, non certo sui miti" (Bjørn Lomborg).