varie, 16 gennaio 2008
CHERUBINI
CHERUBINI Laura Roma 28 agosto 1954. Critico d’arte. Giornalista. «[...] Figlia nata bene, a sette anni va nei musei. ”Patologica”, le urlerà ammirato Achille Bonito Oliva. Figlia che cresce bene, frequenta la scuola ”come un campo di libertà”. Con lei Lucrezia Reichlin, Walter Veltroni. a Laura che Veltroni, nel ”Sogno degli anni 60”, dedica queste buoniste righe erotiche: ”Lei aveva una minigonna vertiginosa, le gambe, in evidenza, erano fasciate da calze bianche, sorrette, o tempora o mores, da sottili giarrettiere che sbirciavamo in seconda media quando, dopo la sollecitazione del più sveglio: ”cosce!’, tutti facevamo cadere in terra una penna, per vedere meglio”. Bella e ”impegnata”, come si sarebbe detto in quegli anni, Laura salta le lezioni al Tasso per seguire all’Università ”un omino piccolo piccolo, segaligno, quasi noiosino con il suo accento monocorde di piemontese sperduto a Roma”. Una sala buia, le diapositive proiettate in fondo, ”un continuo intercalare di ”è vero’, ma dopo dieci minuti di lezione, l’omino diventava la creatura più affascinante della terra”. Era Giulio Carlo Argan, a cui dopo, poco prima della morte, Laura invia ”una letterina” per potergli raccontare ”che le motivazioni nascono, si rafforzano, nella passione”. Gli racconta che a quattordici anni aveva letto un suo libro: ”Mi ero detta: ecco, voglio fare solo questo, voglio studiare critica”. Il professore le regalò una risposta in un rigo: ”La stima di voi giovani allunga la vita di noi vecchi”. La carriera comincia attraversando le mostre. Nel 1975, con Maurizio Fagiolo dell’Arco, Cherubini lavora alla realizzazione della mostra di Man Ray al Palazzo delle Esposizioni [...]» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Il Foglio” 4/6/1997).