Corriere della Sera 14 gennaio 2008, Giuseppe Remuzzi, 14 gennaio 2008
Bravo Gordon
Bravo Gordon. Corriere della Sera 14 gennaio2008. Un padre che dona una parte del suo fegato al figlio perché non muoia, tanti che donano un rene per liberare il marito o la moglie o i figli dall’essere schiavi della dialisi. Questi sono doni, davvero. E di tutti i doni che si possono fare sono certamente i più preziosi. Ma lasciare che i propri organi dopo la morte vengano utilizzati per il trapianto, non può essere «donazione», per donare ci vuole la volontà che non è prerogativa del cadavere. Lasciare i propri organi è piuttosto un dovere che gli inglesi stanno traducendo in legge. giusto? Sì. Come assistere gli anziani e vaccinare i bambini. In tanti Paesi democratici si chiede ai giovani di essere militari, ed è per legge. Capita che ci siano delle guerre e questi ragazzi muoiano «è giusto, è per proteggere il Paese», dicono tutti. Ma allo stesso modo non dovrebbe essere un dovere anche quello di lasciare i nostri organi quando a noi non servono più a chi ne ha bisogno per vivere? Se no finiscono sotto terra, e marciscono, o si briciano. I Inghilterra nessuno per il trapianto potrà più dire di no (se non chiaramente in vita) dopo morto. Da noi succede ancora, 30 volte su 100, e negli ultimi anni i no sono sempre un po’ di più. E così almeno mille persone ogni anno muoiono, per niente. Giuseppe Remuzzi