Corriere della Sera 14 gennaio 2008, Gabriella Jacomella, 14 gennaio 2008
La protesta degli eco-Lord: salviamo Siena dagli aerei. Corriere della Sera 14 gennaio 2008. MILANO – «Il gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena sta sovvenzionando la costruzione di un enorme aeroporto nel cuore della bella e incontaminata campagna toscana
La protesta degli eco-Lord: salviamo Siena dagli aerei. Corriere della Sera 14 gennaio 2008. MILANO – «Il gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena sta sovvenzionando la costruzione di un enorme aeroporto nel cuore della bella e incontaminata campagna toscana... Unitevi alla nostra protesta fuori dalla National Gallery. Gente allegra, cibo, bevande, striscioni, canti e un’idea interessante (e gratuita) per passare il vostro sabato». La nuova «chiamata alle armi » contro il potenziamento dello scalo senese di Ampugnano arriva così: niente volantini, ma un appello su Facebook, tra le più frequentate «reti sociali» del Web. Niente cortei in Piazza del Campo, Siena, ma un meeting a Trafalgar Square, Londra. Niente comitati cittadini, bensì un eterogeneo grupp(ett)o di modelle, milionari e stiliste. Tutti riuniti per tre ore di manifestazione sulle scalinate del museo londinese, nel pomeriggio di sabato scorso, ultimo giorno di apertura della mostra «Siena del Rinascimento». Sponsorizzata, appunto, dal Monte dei Paschi. «L’obiettivo è svelare l’ipocrisia di una banca che celebra la città di Siena proprio mentre la tradisce», ha dichiarato il leader della Save Siena-Anti Airport Protest. Che di nome fa Fred Lambton, ha 22 anni ed è figlio del conte di Durham, nonché nipote di quel Lord Lambton che fu sottosegretario alla Difesa fino al ’73, quando uno scandalo a base di prostitute e marijuana lo spinse a cercare asilo tra le colline senesi. nella sua tenuta, la seicentesca Villa Cetinale di Sovicille (il Comune che ospita lo scalo), che il giovane Fred ha trascorso le estati della sua infanzia: «Quando mio nonno era vivo, ci ho passato molto tempo e ho visto le conseguenze che avrebbe il nuovo aeroporto. L’area è circondata da un parco nazionale (la riserva dell’Alto Merse, ndr) e ha un ecosistema delicato». E così, sabato, i «giovani del jet set» – alla campagna hanno aderito, tra gli altri, i rampolli Guinness e Joseph Getty, nipote del miliardario Sir Paul, oltre alla «regina della lingerie» (e amica di Lizzie Jagger) Marissa Montgomery – sono scesi in piazza per «bloccare le orde toscane», e il Sunday Times c’è andato a nozze, «giù le mani dal Chiantishire », senza contare che basta il Palio per affollare i vicoli senesi, figuriamoci «migliaia di turisti zaino- in-spalla in arrivo con voli low cost ». Sulla stessa linea (ma senza ville da difendere) i senesi del Comitato contro l’ampliamento, a cui l’idea di veder raddoppiare i voli, arrivando a quota 27mila l’anno e aprendo ai charter di linea (oggi qui atterrano solo piper da massimo 6 posti), non piace proprio. Per motivi ambientali, ideologici, estetici. L’inatteso allargamento del «fronte del no» non sembra comunque scuotere il Monte dei Paschi (20% delle quote nella nuova società che dovrebbe gestire lo scalo «ampliato»), che alla protesta londinese replica con un no comment altrettanto anglosassone. Un silenzio infranto, invece, dal fondo Galaxy, azionista di riferimento della società: «Negli ultimi mesi – commenta il direttore organizzativo Valerio Bellamoli – abbiamo ricevuto un enorme numero di attestazioni positive, da parte di singoli e associazioni di categoria, che hanno scelto di manifestare il loro pensiero in maniera meno eclatante, ma altrettanto da rispettare ». E la battaglia di Siena, tra alleanze inedite e messaggi trasversali, continua. Gabriela Jacomella