varie, 15 gennaio 2008
MAIANI Luciano
MAIANI Luciano Roma 16 luglio 1941. Fisico. Docente di fisica teorica all’Università La Sapienza di Roma, ex presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ex presidente del Cnr (fino all’agosto 2011), nel 2007 ha ricevuto «[...] la Medaglia Paul Dirac assieme al professor John Iliopoulos, francese, della Ecole Normale Supérieure di Parigi. Il prestigioso riconoscimento dell’International Centre for Theoretical Physics di Trieste, (il centro di ricerche fondato e diretto per anni dal premio Nobel pakistano Abdus Salam) gli è stato assegnato da una giuria internazionale composta da fisici di altissimo livello. Luciano Maiani e John Iliopoulos hanno ricevuto il premio per una ricerca sviluppata alla fine degli anni 60 che aveva come obiettivo superare i limiti della teoria di Fermi sulle interazioni elettrodeboli. I due ricercatori, allora non ancora trentenni, erano arrivati assieme a Sheldon Glashow alla conclusione che i quark, le particelle che formano protoni e neutroni nel nucleo atomico, non dovevano essere tre, come allora si credeva, ma quattro. “Riuscimmo a dare anche una stima della massa del quarto quark e a quale energia si sarebbe potuto trovare – ricorda Maiani – Nonostante l’esistenza di questo quark risolvesse molti problemi insoluti, la nostra teoria venne accolta allora con molta freddezza e scetticismo dalla comunità dei fisici”. Ma nel 1974 il quark, chiamato “charm” venne effettivamente trovato “proprio dove e come avevamo previsto”, ricorda Maiani. [...]» (“Il Messaggero” 18/8/2007) • Decano della Sapienza, in procinto di diventare presidente del Cnr (mancava la ratifica del Parlamento), nel 2008 la nomina fu sospesa alcuni giorni perché il suo nome stava tra quello dei 67 professori che avevano scritto la lettera di protesta contro l’invito di Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza (17 gennaio 2008, al termine di molte polemiche il Pontefice rinunciò): «[…] Tutto parte dal 1990, quando il Papa non era Papa bensì il cardinale Joseph Ratzinger e in un discorso a Parma rilanciò un’affermazione su Galileo Galilei sostenendo che: “Il processo della Chiesa contro di lui fu ragionevole e giusto”. Apriti cielo. [...]» (Alessandra Arachi, “Corriere della Sera” 15/1/2008). Sulla questione vedi anche BERNARDINI CARLO e CINI MARCELLO.