Andrea Sorrentino, "la Repubblica" 15/1/2008;, 15 gennaio 2008
«Il Brasile è la terra del calcio. Giocano tutti, in ogni momento, in ogni posto. Li vedi in spiaggia, nei vicoli, per strada
«Il Brasile è la terra del calcio. Giocano tutti, in ogni momento, in ogni posto. Li vedi in spiaggia, nei vicoli, per strada. una questione di tradizione e di cultura e anche di genetica, perché in Brasile si sono mischiate decine di razze. Vivono di calcio e per il calcio. Poi sono tanti: quasi 200 milioni di persone. Logico che producano un sacco di giocatori. Inoltre circolano pochi soldi: gli ingaggi nei club professionistici sono molto bassi, così appena un giocatore riceve un’offerta se ne va. Molti falliscono, certo, ma c’è un motivo: ormai appena c’è un ragazzo emergente se lo portano via, senza dargli il tempo di crescere e di maturare». (Il procuratore Gaetano Paolillo)