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 2008  gennaio 13 Domenica calendario

Il Pd è pieno di baciapile. Il Messaggero 13 gennaio 2008. ROMA Professor Odifreddi, quanto è laico il Pd? «Lo è al dieci per 100

Il Pd è pieno di baciapile. Il Messaggero 13 gennaio 2008. ROMA Professor Odifreddi, quanto è laico il Pd? «Lo è al dieci per 100. Su cento componenti della Commissione dei Valori, di laici doc ce ne sono una decina». Lei e pochi altri? «Io, la Evelina Christallin, il rappresentante dei gay, Giorgio Ruffolo... Ruffolo ha detto che la formulazione di laicità, contenuta nella Carta dei Valori del Pd, è vaga e compromissoria. Ha ragionissima». Se non è laico, il Pd cos’è? «E’ una mescolanza di baciapile e di compromessostoricisti?». Compromessostori...che? «Molti vengono dalla Dc, che era cattolica. Molti vengono dal Pci e hanno una formazione laica e di sinistra ma poi, come già capitò nella vicenda togliattiana dell’articolo settimo della Costituzione, appena c’è da fare un compromesso con la Chiesa lo fanno subito. In questo non sono cambiati. Sempre pronti a cedere alle ragioni cattoliche». Come dovrebbero comportarsi, invece, Veltroni e gli altri? «Dovrebbero avere sempre in mente l’esempio di Charles De Gaulle. Era un cattolico di destra. Il quale, però, rifiutava di fare la comunione in pubblico. Da presidente della Repubblica, diceva, non devo fare gesti che non siano espressione di tutti e che possano offendere i non cattolici. Lui sì che era un grande laico!». Il Pd non lo sarà mai? «Dovrebbe accettare che la Chiesa ci sia ma comportarsi, quando fa le leggi, come se la Chiesa non ci fosse. Io definisco la laicità come una via intermedia fra clericalismo e anti-clericalismo. Non mi sembra una linea di condotta tanto scandalosa e molto difficile da tenere». Quando ha detto queste cose, nella riunione di ieri sui Valori, quali sono state le reazioni? «La platea mi era per lo più ostile. Reichlin, a un certo punto, è sbottato: lei, Odifreddi, è un provocatore!». E Reichlin è un compromessostoricista? «Quelli che vengono dal Pci sono così. Si fanno sommergere di critiche dal Papa e, invece di reagire e andarsene, si piegano. Si pentono. E sperano nell’assoluzione». Però lei resta nel Pd, perchè crede nella Provvidenza che prima o poi lo laicizzerà? «Io credo nel Pd perchè mi riconosco in questo motto, che potrebbe essere lo slogan del partito: si può andare d’accordo anche senza essere d’accordo». Vale a dire? «Ieri, io e la Binetti eravamo seduti, insieme, in prima fila. E quando è arrivato Giuliano Ferrara, lo sa con chi è entrato in sala? Con il sottoscritto. Con la Binetti, mi dividono tantissime cose ma non la voglia di confronto continuo. Infatti, per stare ancora di più insieme, ieri le ho detto: signora, perchè io e lei non facciamo un bel Dico?». E lei s’è fatta il segno della croce? «Boh...». MARIO AJELLO