La Stampa 11 gennaio 2008, Maria Grazia Bruzzone, 11 gennaio 2008
L’incantesimo della coppia Bordon. La Stampa 11 gennaio 2008. Siamo una coppia tutta politica e tv» ebbe a dire lei due anni fa in un’intervista a Diva e Donna, in cui teneramente ricordava il loro primo incontro, pubblicata nel suo sito ricco di fotografie che la ritraggono - calabrese quarantenne dai capelli scuri e dal sorriso caldo in sobrie pose da signora
L’incantesimo della coppia Bordon. La Stampa 11 gennaio 2008. Siamo una coppia tutta politica e tv» ebbe a dire lei due anni fa in un’intervista a Diva e Donna, in cui teneramente ricordava il loro primo incontro, pubblicata nel suo sito ricco di fotografie che la ritraggono - calabrese quarantenne dai capelli scuri e dal sorriso caldo in sobrie pose da signora. E che i due percorsi si intreccino nelle vite di Rosa Ferraiolo e di Willer Bordon, non si può negarlo. Da quel colpo di fulmine di tredici anni fa, quando lei, attrice di teatro cresciuta alla Bottega di Vittorio Gassman e già affermata ma da sempre curiosa di politica, venne presentata a quel politico di Alleanza Democratica che il sindacato attori (di cui faceva parte) aveva convocato per via di emendamenti da apportare alla sua legge sul teatro scritta con Giorgio Strehler. E si innamora perdutamente della sua «eleganza: e intendo la delicatezza dei suoi sentimenti, la capacità di assumersi le sue responsabilità fino in fondo e di trasmettere grande serenità», precisa. Fino a oggi: quando il senatore ex Pci ed ex radicale, ex Pds, ex Margherita, già ulivista ma ora dal Pd e, anzi, in procinto di dimettersi da Palazzo Madama per rifarsi una verginità politica, si ritrova in qualche modo coinvolto nelle vicende di Rai Fiction e del suo direttore Agostino Saccà. Lo scorso luglio aveva sostenuto a spada tratta il proseguimento della soap opera Incantesimo, che il direttore generale Rai Cappon voleva abolire per i costi troppo alti, come ricorda l’Espresso in edicola oggi. Niente di male. Se non che due mesi dopo la moglie è convocata per un provino proprio per quella fiction lì. E le viene anche assegnata una parte, che però lei rifiuta, per il carico di lavoro troppo pesante e routinario. «Il problema sono i ritmi. Appena arrivi sul set la mattina la prima cosa che ti senti dire è ”E’ già tardi”. Giri tre-quattro puntate al giorno: per me fare l’attrice è un’altra cosa», raccontava lei mesi prima, a proposito della sua esperienza in «Un posto al sole», il seriale in onda su Rai3. Una fatica, tanto più per una madre che, per la figlia (Valentina, 10 anni), ha rinunciato al palcoscenico, adora la sua bella casa nel verde alle porte di Roma: «Ho avuto la fortuna di aver incontrato tardi mio marito e la mia vita privata è sacra». «E meno male che ha detto di no a Incantesimo», sbotta lui al telefono. Per nulla imbarazzato. «Mi sarei trovato - spiega - a dover giustificare non una telefonata privata ma un’attività parlamentare. Ho difeso una trasmissione che dà lavoro a 350 persone e con me l’hanno sostenuta Veltroni, il governatore del Lazio Marrazzo e al presidente della provincia Gasbarra». Che però non hanno mogli attrici. «E che c’entra? Rosa non solo in Rai lavora pochissimo, ma il fatto di essere mia moglie le nuoce. Sa quante volte i funzionari le dicono ”è la moglie di, non è il caso”». Sarà. E però a viale Mazzini la raccontano diversamente. «E’ una molto sostenuta», affermano senza dubbi alcuni dirigenti, alludendo alle pressioni esercitate dal direttore Saccà. Che magari non è stato sollecitato da nessuno, voleva solo bilanciare altri appoggi o aiutare una conterranea. Chissà. E’ un fatto però che Willer ami da sempre frequentare l’ambiente dello spettacolo (lo si vede a cena qua e là, pappa e ciccia con produttori vari, per esempio Vittorio Cecchi Gori). Così come Rosa si interessa da sempre di politica. E ne parlate? «Spesso. Mi dice che sono la sua migliore consigliera. Essendo una donna pragmatica, non mi perdo in elucubrazioni. So badare al sodo e più di lui ho l’occasione di incontrare gente comune. Sono il suo termometro sui problemi di tutti», confidava, intervistata da Telepiù. Chissà se è stata lei a consigliare al marito le dimissioni da parlamentare, ennesimo ”scarto” nella sua ormai ventennale carriera. Ma non un abbandono della politica: «Caso mai il mio è un rilancio. Ma bisogna pur dimostrare ai cittadini che uno è disposto a rinunciare ai propri privilegi». MARIA GRAZIA BRUZZONE