varie, 14 gennaio 2008
BORRIELLO Marco
BORRIELLO Marco Napoli 18 giugno 1982. Calciatore. Dal gennaio 2012 alla Juventus. Col Milan vinse lo scudetto 2004 e la Champions League 2007. Ha giocato anche con Empoli, Reggina, Sampdoria, Treviso, Genoa, Roma • «[...] nasce a San Giovanni a Teduccio, sobborgo di Napoli, e cresce nel Milan. Fa il raccattapalle a San Siro, poi le giovanili e l’Under 21. Al Milan piace. “Tutti crediamo in lui”, dicono nella cittadella rossonera. A Milanello respira aria di Shevchenko, Inzaghi e Rivaldo. Il classico Rui Costa un giorno si lascia andare: “Credete a me, credete a Rui: Borriello è un fenomeno”. Ma dài, Rui... “Non ci credete, vero? E io invece dico che il ragazzo diventerà importante. Ha forza fisica e senso del gol”. Ha molte qualità, il bel Borriello con il faccino da tronista, e il Milan lo tiene nel giro e poi gira, in prestito. Lo mandano a “farsi le ossa” a Trieste, a Treviso, Empoli, Reggio Calabria e Genova. Sponda Samp. Poi lo riprendono, tre volte. Tre richiami, se non è fiducia questa. Borriello nella Samp gioca 11 partite e segna 2 gol. Il suo allenatore, Walter Novellino, dice: “Se Marco impara a giocare senza pallone diventa un campione”. Borriello più tardi risponde: “Novellino non mi faceva giocare e qualcosa doveva inventare”. Si muove, Marco. In campo — dicono tutti — corre, anche a vuoto. Lavora molto, si batte. Tre volte lo richiama, il Milan. “Se lo ha fatto, se mi ha messo in rosa, un motivo ci doveva pur essere”, dice Marco dopo l’ultimo rientro e dopo una strana storia (pomate sexy, cortisonici) di doping. Tre mesi di squalifica, il rientro e poi Genova, stavolta sponda rossoblù. In comproprietà, perché non voleva fare la quarta punta nel Milan di Gila, Pippo e il Fenomeno. E, forse, di Pato. Nel Genoa cresce, con Gasperini lavora molto sulla tecnica, si sente importante perché è “assieme a Di Vaio uno dei pochi ad arrivare dalla serie A”. Il Genoa vince scontri diretti per la salvezza, Marco segna gol bellissimi e il presidente Preziosi si frega le mani: “Io ho sempre creduto in Borriello e adesso me lo godo, alla faccia di tutti quelli che lo consideravano un bidone”. È serio, Borriello: quelli che lo hanno allenato, da Viscidi ad Ancelotti, non hanno dubbi. La sua vita privata però è chiacchierata. Borriello fa un sorriso amaro: “Forse perché mi sono innamorato di una ragazza che non fa la casalinga...”. La sua ragazza. Belen Rodriguez, modella argentina, dice: “Marco è moderno e vanitoso, veste alla moda, si informa su tutto, ha la passione dei quadri, ne compra in continuazione, frequenta le gallerie e legge molto per saperne di più”. [...]» (Germano Bovolenta, “La Gazzetta dello Sport” 14/1/2008).