Varie, 11 gennaio 2008
Bruna Iovesan di anni 68, suo marito Giuliano Modulo di 73 anni e il loro unico figlio Fabio di 39. La famiglia, originaria di Polcenigo in provincia di Pordenone, ridotta sul lastrico da un tracollo economico e senza amici o parenti a cui chiedere una mano, dal luglio scorso viveva nella casa di accoglienza ”Madonna Pellegrina” che ospita vecchi, bisognosi e stranieri e una sola volta aveva pagato la retta con un assegno postale che però s’era rivelato scoperto
Bruna Iovesan di anni 68, suo marito Giuliano Modulo di 73 anni e il loro unico figlio Fabio di 39. La famiglia, originaria di Polcenigo in provincia di Pordenone, ridotta sul lastrico da un tracollo economico e senza amici o parenti a cui chiedere una mano, dal luglio scorso viveva nella casa di accoglienza ”Madonna Pellegrina” che ospita vecchi, bisognosi e stranieri e una sola volta aveva pagato la retta con un assegno postale che però s’era rivelato scoperto. Il Modulo Giuliano, disperato per tanta miseria, l’altra notte tagliò in tre stringhe il suo lenzuolo, con le prime due stringhe strangolò moglie e figlio che dormivano vicini, e con la terza s’andò a impiccare al lavandino del bagno. I cadaveri, trovati in mattinata dal direttore don Fermo Guerin, che, non avendo visto la famiglia e non ricevendo risposta al suo bussare, sfondò la porta della stanza dove i tre vivevano insieme. Nottata tra giovedì 10 e venerdì 11 gennaio nella casa di accoglienza ”Madonna Pellegrina” di proprietà della Diocesi di Pordenone.