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 2008  gennaio 10 Giovedì calendario

Luisa, testa calda «se mi toccano luca tiro mazzate». Panorama 10 gennaio 2008. «Mi raccomando, quando scriverà la mia età si ricordi che ho 33 anni e non 38 o addirittura 40, come leggo su parecchi giornali

Luisa, testa calda «se mi toccano luca tiro mazzate». Panorama 10 gennaio 2008. «Mi raccomando, quando scriverà la mia età si ricordi che ho 33 anni e non 38 o addirittura 40, come leggo su parecchi giornali. che vedendomi accanto a Luca che ne ha 46 mi fanno tutti più vecchia». Il Luca a cui Luisa Ranieri si riferisce è Zingaretti, suo fidanzato. Ogni volta che lei esce per un’intervista pare si preoccupi parecchio: «Sa che finiranno per chiedermi di noi due e la cosa lo infastidisce». Stesso stato d’animo dell’attrice napoletana che però, e forse qui si dovrebbe scomodare Sigmund Freud, di Zingaretti finisce spesso per parlare anche senza domande dirette, vedi questione dell’età. Questa volta poi il commissario Montalbano non ha scampo perché lo spunto della chiacchierata è una fiction che parla di donne e di amicizie al femminile, titolo provvisorio Amiche mie. E come insegnano Sex & the city e Casalinghe disperate, a cui la serie fa riferimento, si sa che quando quattro donne si ritrovano insieme (per ora sono tre perché non è stato ancora chiuso l’ultimo contratto) finiscono inevitabilmente per parlare di maschi. Lo faranno per sei puntate che i registi Paolo Genovese e Luca Miniero cominceranno a girare per Canale 5 a inizio febbraio. Ranieri, a inizio carriera moglie con i bollori nel celebre spot con il tormentone «Anto’, fa caldo», quindi nuda per Michelangelo Antonioni in Eros, interprete di Cefalonia (la fiction galeotta dove quattro anni fa ha incontrato Zingaretti), e poi anche protagonista della commedia Sms di Vincenzo Salemme, a gennaio si cimenta pure in un altro film brillante, Tango in cucina, dove, diretta da Marco Mazzieri, sarà una donna che lavora in una rosticceria: «I ruoli drammatici ce l’ho nelle mie corde, ma la commedia mi diverte parecchio». Avrà un ruolo brillante anche nella nuova fiction, ambientata a Milano, dove sarà Marta, giornalista televisiva: «Determinata nella carriera ma fragile e sfigata nella vita sentimentale. Molto corteggiata, ma che sceglie sempre uomini sbagliati, problematici, che le raccontano un sacco di balle a cui lei immancabilmente abbocca. simpatica, ma anche capace di grandi scenate di gelosia, perfino di incendiare la casa a uno che l’ha piantata». Accanto a Luisa-Marta ci saranno Elena Sofia Ricci nei panni di un’organizzatrice di eventi dalla vita apparentemente perfetta (marito di successo, figli, casa elegante) e Margherita Buy: alla sua prima fiction tv sarà una casalinga piuttosto disperata che lascia il suo paese del Sud per ricominciare un’altra vita a Milano. Ha anche lei delle amiche inseparabili? Sì siamo quattro anche noi, una è avvocato, l’altra impiegata e una montatrice. Ci vediamo rigorosamente tutti i martedì sera a casa dell’una o dell’altra. Di che parlate? Le serate iniziano sempre con qualche pettegolezzo, tipo: «Hai visto quella? Si è rifatta le tette», «E quell’altra che s’è data una tiratina agli occhi?». Poi si parla ovviamente dei nostri amori, è tutto uno scandagliare, un analizzarci a vicenda, un «tu hai fatto questo, e allora lui, e allora tu...». E poi si finisce pure con il rivangare le storie archiviate, come se il passato potesse spiegare il presente. Per fortuna, però, il tutto è sempre condito da grandi risate. E Zingaretti cosa ne pensa? Gli uomini di solito sono un po’ gelosi delle amicizie tra donne, temono cospirazioni. No, a lui fa piacere. Ogni tanto torna a casa, trova ”sta banda di pazze e magari si mette anche lui a bere un bicchiere di vino e a scherzare. Qualche volta invece non torna per niente e tiriamo tardi da sole. Come non torna? Nel senso che va a casa sua. Noi non conviviamo. O meglio, passiamo quasi tutte le sere e le notti insieme ma ognuno ha il suo appartamento. Perché questa scelta? Non è esattamente una scelta, è una questione di tempi, anzi di tempo. Con le nostre vite frenetiche non abbiamo avuto modo di pensare e soprattutto di organizzare un trasloco. E poi non dobbiamo dimostrare niente. Dimostrare cosa? Per molti vivere insieme significa dimostrare che la coppia è solida e importante. Per noi no, anzi troviamo stupendo vivere separatamente perché ogni volta che ci incontriamo ci scegliamo. Spesso mi sento chiedere da amiche che forse tanto amiche non sono se «non mi sono scocciata di questa storia così precaria». Ma quale precaria, è una delle più solide che ho avuto. A proposito di amiche deludenti, le è mai capitato che qualcuna ci provasse con un suo fidanzato? Per fortuna no. Ma se qualcuna lo facesse con Luca la prenderei a mazzate. E a lei è mai successo di infatuarsi del fidanzato di un’amica? Per me gli uomini delle amiche sono asessuati, trasparenti. Destinati a restarlo per tutta la vita, anche se l’amore dovesse finire. E c’è di più: io ammazzerei il mio ex se si mettesse con una mia amica anche anni dopo l’eventuale fine della nostra storia. Addirittura. Mica sarà impetuosa come il suo personaggio... Non ho mai incendiato la casa a nessuno, e non mi sono neanche mai buttata ciecamente nelle storie, con Luca sono andata con i piedi di piombo. Ma non sono riflessiva, anzi sono decisamente una testa calda, anche se con gli anni ho imparato a moderarmi. A vent’anni però ero gelosissima, ho fatto scenatacce di cui oggi mi vergogno. Le racconti. A un mio fidanzato che aveva osato dare un passaggio in motorino a una ragazza ho tirato in faccia un mazzo di chiavi. Purtroppo gli è rimasta anche una piccola cicatrice. A un altro che aveva dato il suo numero di telefono a una ho preso il cellulare e l’ho tirato contro una vetrinetta del salotto di casa. Rompendola in mille pezzi. E a Luca ha mai tirato niente? Non ce n’è mai stato bisogno. Oggi ho un’altra stabilità, da ragazzina ero possessiva, credevo che il mondo dovesse girare intorno a me. Quando i rapporti sono veri la gelosia non ha ragione di esistere. E poi con il lavoro che facciamo, con tutta la gente che incontriamo, se fossimo gelosi faremmo una vita d’inferno. Vuol far credere di essere diventata imperturbabile? Magari. Invece ogni tanto mi calano le tendine, mi scatta quello che chiamo «l’attimo del buio in sala»: non capisco più niente, la rabbia mi acceca. E posso diventare anche violenta. Forse è il caso che il commissario Montalbano la tenga lontana da mazzi di chiavi e cellulari. ANTONELLA PIPERNO