Abitare gennaio 2008, 11 gennaio 2008
Tokyo 6 11 2007. Abitare gennaio 2008. Appuntamento alle 8,30 alla reception dell’hotel per raggiungere a piedi il 5-5-4 Ginza, Chou-ku
Tokyo 6 11 2007. Abitare gennaio 2008. Appuntamento alle 8,30 alla reception dell’hotel per raggiungere a piedi il 5-5-4 Ginza, Chou-ku. Come raccontano le guide turistiche, il nome Ginza deriva dalla zecca che tra il Seicento e l’Ottocento coniava le monete d’argento e connota oggi il quartiere più caro della città - il prezzo del terreno è di 10.000.000 di yen (come dire circa 100.000 $) al metro quadrato. La concentrazione di ristoranti, centri commerciali, night club e soprattutto delle più importanti griffe della moda internazionale è paragonabile solo all’altrettanto famoso quartiere di Omotesando. Per favorire gli acquisti durante il week-end tutta l’area diventa pedonale. C’è il sole. Il traffico è già intenso, ma la città è molto silenziosa: saranno vere le voci di un asfalto fonoassorbente? O il silenzio deriva piuttosto dal comportamento discreto dei giapponesi? Passata la torre Sony, sogno di qualsiasi appassionato di hightech, inizia l’infilata dei grandi marchi europei della moda: tra vicini importanti - Hermès e Dior, le cui torri sono state progettate da Renzo Piano e Kumiko Inui - ecco Armani. Non si può sbagliare. Davanti all’ingresso, si accalca una folla di curiosi e la schiera di body guard in guanti bianchi filtra gli invitati alla cerimonia d’inaugurazione. All’interno l’atmosfera è intensa, rispettosa. Da un lato un piccolo altare scintoista: stuoia di bambù, ripiani di legno naturale e piccoli cesti con le offerte - il pesce fresco legato ad arte, i mochi di riso, le verdure e altri prodotti della terra. Alle estremità i due officianti: il più giovane, con abito verde cangiante e copricapo nero, tiene in mano una paletta; il suo ”superiore" veste un kimono decorato con disegno ad aironi. Tra loro Giorgio Armani. Inizia il rito e il pubblico partecipa. Si battono le mani per allontanare gli spiriti maligni. Il salmodiare degli officianti attira la benevolenza delle divinità sul successo della nuova struttura. Le parole delle preghiere si materializzano nei quadratini di carta bianca gettati in aria. Giorgio china il capo e presenta la sua offerta. L’attività può cominciare. Si esce per guardare l’esterno dell’edificio, firmato dai Fuksas in strettissima collaborazione con Armani: con i suoi 11 piani la torre raggiunge 56 metri. ”L’immagine Armani oggi non è più o solo la sua moda, ma è lui stesso", precisa Doriana Fuksas, griffata Issey Miyake in omaggio al Giappone. "~ lui che incarna il concetto rassicurante di lusso. Per questo in un primissimo tempo avevamo ipotizzato una cascata di diamanti, che poi si è trasformata in un bosco dorato di bambù con foglie-diamante". "Ho voluto il bambù per offrire agli abitanti di Tokyo un simbolo della loro tradizione ma anche per sottolineare la necessità ormai universale di proteggere l’ambiente", aggiunge Giorgio Armani, preparandosi a rientrare. La conferenza stampa è al terzo piano. Tutti sull’ascensore avvolto di garza dorata. La sala è affollatissima. Giorgio ringrazia la città che già vent’anni fa gli ha dato fiducia. ’Allora i miei tailleur si rivolgevano a una donna che aveva bisogno di essere più decorosa sul lavoro, oggi i tempi sono cambiati e le donne possono divertirsi, permettersi di abbinare le paillettes agli stivali, senza mai dimenticare però che lo specchio esiste, senza camuffarsi, rendendosi ridicole, senza perdere il senso critico. . . Riunire i miei brand in un’unica torre è creare un punto di riferimento... Dotarla della mia prima spa" - una vera esperienza per recuperare i propri equilibri, che sfrutta i poteri rigeneranti dell’ossidiana di Pantelleria, suo buen retiro estivo - , e di un esclusivo ristorante tutto italiano, è far sì che chi entra si senta gaté..." Inizia la visita dell’edificio, su e giù in un mondo nero e oro con tante trasparenze e un accurato studio della luce, modulata, riflessa, rifratta, proiettata. Sono circa 6000 metri quadrati. Atmosfera metropolitana, giovane, quasi aggressiva nel tutto nero con graffiti bianchi dei due piani sotterranei dell’Emporio, collegati direttamente alla metropolitana: ’A Tokyo sono i giovani a essere affamati di moda". Oro oro oro nei piani degli accessori e delle collezioni Giorgio Armani donna e uomo. Atmosfera soft nei piani superiori, tutti progettati in prima persona da Giorgio per Armani Casa, gli showroom e gli uffici. Sempre di suo pugno il progetto della spa al quarto piano: tre lussuose suite a pianta ovale, dove tutto è disegnato nel dettaglio, dal lavabo di due tipi di marmo alle maniglie a uno speciale lettino in pelle realizzato a Parigi. Di nuovo oro, trasparenze, riflessioni di foglie luminose per il ristorante e il privé con piccolo terrazzo su Ginza. Arriva l’ora di pranzo. Corsa in auto fino al Park Hyatt Tokyo Hotel, dove Sofia Coppola ha girato Lost in Transtation: dal 52esimo piano, la vista è mozzafiato. Di nuovo alla Ginza Tower dove si parla di Armani Casa e di collezioni di arredi per le aree giorno e notte, il bagno e la cucina. Sono tessuti, oggetti e arredi per "individui che vogliono esprimere la propria unicità all’interno delle proprie case". Connoteranno anche la futura avventura immobiliare, a cominciare dall’albergo e dai residence della torre Burj Dubai. Cambio d’abito e di nuovo a Ginza per l’accensione della torre. Ormai è buio. Grappoli di fotografi bloccano la strada laterale per immortalare Cate Blanchett, radiosa in abito nero. A braccetto di Giorgio, si avvicina al bottone; magico": lo pigia e... luce!... tutte le foglie dei bambù si accendono tra gli applausi. l’ora di sedersi al ristorante a godere la cucina italiana dello chef Enrico Derflingher. La mia scelta: tagliolini neri freschi con zucchine, mazzancolle e pistilli di zafferano; capesante bardate allo speck con patate, olive taggiasche, capperi e pomodori; dolce di pistacchio. La giornata finisce, in attesa della festa del giorno dopo. "One Night Only at Budokan" è un titolo che promette bene: musica e sfilate nell’arena per le arti rnarziali, resa famosa dai concerti di Mick Jagger, di Beyonce, degli U2, dei Pink Floyd e dal disco di Bob Dylan…