Quattroruote Gennaio 2008, 11 gennaio 2008
Come andò mammina. Quattroruote Gennaio 2008. Più o meno 50 anni fa «Quattroruote» dava il via alla prima prova di durata di una Fiat «500», la seconda della storia della rivista (la prima era stata quella della Lancia «Appia»)
Come andò mammina. Quattroruote Gennaio 2008. Più o meno 50 anni fa «Quattroruote» dava il via alla prima prova di durata di una Fiat «500», la seconda della storia della rivista (la prima era stata quella della Lancia «Appia»). Dopo pochi mesi la piccola utilitaria torinese avrebbe percorso più di 100.000 chilometri, ripetendo per ben 83 volte un anello con partenza e arrivo a Roma toccando Napoli, Foggia, Bari, Pescara e Ascoli. Niente autostrade - non esistevano ancora - e tanto meno tangenziali. Molta statale, con fondo non sempre in perfette condizioni, ma poco traffico. Siamo andati a leggere la dettagliata relazione della prova di durata completa pubblicata da «Quattroruote » nel ”58, rendendoci subito conto dell’enorme passo in avanti fatto dalle automobili in tema di affidabilità. Pur nella sua semplicità costruttiva, infatti, la vecchia «500» dovette sottoporsi a oltre 40 interventi di riparazione, sostituzione di pezzi usurati e registrazioni varie, escludendo dal calcolo le normali operazioni di manutenzione ordinaria previste ogni 2400 km. Scorrendo l’elenco degli interventi effettuati si scoprono operazioni non più previste sulle automobili moderne, come per esempio la pulizia del carburatore o il controllo dello spinterogeno e delle puntine platinate. Innumerevoli, poi, le riparazioni eseguite. Di seguito ne riportiamo una piccola selezione. Già in uno dei primi giri, si è dovuto sostituire il cuscinetto della ruota posteriore destra e revisionare la dinamo. Operazione, quest’ultima, che è stato necessario ripetere altre due volte, rispettivamente a 20.000 e 90.000 km circa. Più avanti furono sostituiti anche gli altri cuscinetti delle ruote, i giunti elastici semiassi, parti delle sospensioni, le cinghie (dinamo e ventilatore) e persino la pompa elettrica delle trombe a pressione. A 53.000 chilometri bisognò poi revisionare completamente la testata. Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui, anche se l’elenco sarebbe ben più lungo. Sorprendente il dato sui cambi olio motore (65 kg) e trasmissione (12 kg), che dà la misura anche della profonda evoluzione nel campo della manutenzione. Fa impressione, infine, e molta, il resoconto dei costi: la spesa complessiva per effettuare 100.000 chilometri (inclusi carburanti, lubrificanti e gomme) fu di circa 1.200.000 lire. All’epoca, infatti, un pneumatico costava appena 6080 lire (poco più di tre euro) e un litro di benzina normale 142 lire (meno di 10 centesimi). Sembra davvero poca cosa oggi. Ma, attualizzando i prezzi, ci si accorge che non era proprio così. M.G.