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 2008  gennaio 11 Venerdì calendario

«Quasi tutti gli arbitri di A mostravano una spiccata necessità di stabilire rapporti con gli altri, anche al di fuori del mondo arbitrale: quasi una tensione a compiacerli e a ridurre la propria autonomia psicologica

«Quasi tutti gli arbitri di A mostravano una spiccata necessità di stabilire rapporti con gli altri, anche al di fuori del mondo arbitrale: quasi una tensione a compiacerli e a ridurre la propria autonomia psicologica. Inoltre una vasta quota di arbitri tendeva a fornire un’immagine eccessivamente positiva con la sottovalutazione dei propri errori e la scomparsa dell’autocritica. Infine a molti piaceva solo la grande sfida». (Le cause dell’errore arbitrale spiegate da Paolo Casarin citando un lavoro di analisi fatto negli anni 90 con il prof. Alberto Cei).