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 2008  gennaio 04 Venerdì calendario

Ma perché c’è l’immondizia per strada? Perché sono fermi i 7 impianti costruiti per la produzione di combustibile da rifiuti (Cdr)

Ma perché c’è l’immondizia per strada? Perché sono fermi i 7 impianti costruiti per la produzione di combustibile da rifiuti (Cdr). L’ultimo a chiudere, nei primi giorni di gennaio, è stato quello di Caivano, dove arriva l’immondizia della provincia di Napoli. Negli impianti come quello di Caivano, in teoria, l’immondizia passava per essere filtrata, trattata e preparata in vista del tassello finale: l’approdo delle cosiddette ecoballe al termovalorizzatore. questo il nodo che da sempre inceppa la catena. Sono due i termovalorizzatori previsti in Campania, neppure uno in funzione. Il primo, ad Acerra, non è stato ultimato. fermo all’85% dei lavori. Per il secondo termovalorizzatore, a Santa Maria la Fossa, le operazioni sono ferme all’individuazione dell’area. Lì non c’è neppure il cantiere (la Repubblica 4/1). Senza termovalorizzatori e senza discariche (quella di Pianura, che si vuol riaprire, ha funzionato per 40 anni ed è chiusa da 12), si è andati avanti affidandosi alla raccolta a singhiozzo, al lavoro dei 7 cdr e al deposito di ecoballe di Taverna del Re, a Giugliano, nell’hinterland napoletano. Qui si sono accumulati milioni di ecoballe (messe in fila una dietro l’altra raggiungerebbero la Scozia). Quel deposito è stato chiuso definitivamente lo scorso 31 dicembre (la Repubblica 4/1). Non basta: per smaltire più robaccia possibile i cdr non hanno imballato a dovere e il prodotto è diventato sempre meno ecologico. Insomma, se il termovalorizzatore di Acerra si accendesse domani, non potrebbe bruciare le ecoballe, perché non sono state lavorate secondo gli standard (la Repubblica 4/1).