Il Sole 24 Ore 30/12/2007, pag.9, 30 dicembre 2007
Elezioni, il Kenya scivola nel caos. IL SOLE 24 ORE 30 dicembre 2007. NAIROBI. Silenzio, si riconterà oggi
Elezioni, il Kenya scivola nel caos. IL SOLE 24 ORE 30 dicembre 2007. NAIROBI. Silenzio, si riconterà oggi. E, forse, tafferugli permettendo, i 36 milioni di kenyoti sapranno chi sarà il loro presidente per i prossimi cinque anni. Con una mossa a sorpresa, alle 19.30 di ieri sera, la Commissione elettorale ha deciso di sospendere le operazioni di scrutinio. Tante, troppe le incertezze e i colpi di scena. E talmente esiguo il margine che divideva i due candidati da non destare sospetti. Senza contare il malcontento popolare, divampato in tutto il Paese: i manifestanti hanno dato alle fiamme cassonetti e automobili, saccheggiato i negozi, eretto barricate. Il bilancio è di oltre sei morti e molti feriti. Per essere un’elezione africana qualcosa di nuovo c’è. A 48 ore dal voto di giovedì scorso, i due contendenti, il leader dell’opposizione Raila Odinga, e il presidente uscente, Mwai Kibaki, si trovavano ieri sera praticamente alla pari. Come spesso accade quando un Paese africano è chiamato al voto, entrambi avevano dichiarato la vittoria prima dei dati ufficiali. Ma qualcosa non quadra. La mattina Odinga era in vantaggio di circa 200mila voti, un margine stretto considerando che oltre otto milioni si sono recati alle urne. In poche ore, il divario si è ridotto a 150mila voti. Più tardi, con il 90% dei voti scrutinati, si è ristretto a 38mila voti. Quasi nulla. Così, ieri notte la Commissione ha svolto il più difficile dei compiti: esprimere il suo parere sulle moltissime schede contestate. Questa mattina conteggerà quelle mancanti e proclamerà, possibilmente oggi, il vincitore. Chiunque vinca, ci si augura che il margine sia più ampio. L’opposizione guidata da Odinga, il partito Orange democratic movement, è agguerrita. Facoltoso businessman, Odinga si vanta di essere il difensore dei poveri in un Paese dove, pur con un Pil in corsa (+6,1% nel 2006 e +6,9% nel 2007), gli indigenti sono metà della popolazione. Membro della tribù Luo, una delle più grandi, si è presentato in campagna elettorale come il protagonista del cambiamento contro il fallimento di Kibaki nella lotta a corruzione e povertà. Kibaki, 76 anni, terzo presidente del Kenya, membro della tribù Kikuyu - il 22% della popolazione - aveva iniziato in modo incoraggiante. Eletto nel 2002 con una vittoria schiacciante, aveva avviato una serie di riforme economiche. Ma la malapianta della corruzione ha continuato a crescere, escludendo dalla ricchezza gran parte della popolazione. Lasciando il Kenya, motore della rinascita africana, davanti a un pericoloso bivio.