Quattroruote gennaio 2008, Mauro Tedeschini, 10 gennaio 2008
2008, l’ultimo miglio. Quattroruote gennaio 2008. Abbiamo imboccato il rettilineo che porta al traguardo, ma che cosa succederà dopo l’arrivo nessuno può dirlo
2008, l’ultimo miglio. Quattroruote gennaio 2008. Abbiamo imboccato il rettilineo che porta al traguardo, ma che cosa succederà dopo l’arrivo nessuno può dirlo. Il 2008 rappresenta l’ultimo miglio: le novità saranno ancora sotto forma di modelli con linee e motori tradizionali (il catalogo completo è da pag. 78), ma dopo nulla sarà più come prima. Avremo finalmente vere macchine elettriche e anche i primi timidi assaggi di idrogeno, magari mescolato al metano in un minestrone capace di mettere d’accordo portafoglio e ambiente, in attesa di qualcosa di più raffinato. Siete scettici? Sentite parlare di svolta ecologica da troppi anni e non vi fidate più? Date retta a me, adesso ci siamo. Per il semplice motivo che l’industria dell’auto, dopo essersi messa di traverso per decenni, ha deciso di cavalcare l’onda verde, convinta che possa essere il vero grande affare del ventunesimo secolo. un nuovo paradosso della modernità: più le auto sono politicamente scorrette, più se ne vendono. Perché nessuno rinuncia alla comodità di spostarsi in macchina, ma i limiti sull’inquinamento diventano sempre più severi e la sostituzione sempre più rapida. Non a caso gli antipasti delle auto del 2010 sono agli antipodi rispetto ai macchinoni di inizio secolo: vetture minuscole, leggere, in grado di essere spinte dai pochi cavalli di un motore elettrico per centinaia di chilometri o, in alternativa, di avere consumi risibili con i micro propulsori turbo a benzina. Sono di questa indole le piccole di Toyota e Volkswagen, di cui si è già visto un assaggio, ma anche la «Topolino» che la Fiat sta sviluppando in gran segreto. Ma non saranno tutte rose e fiori: i governi, a parole grandi nemici del petrolio, si vedranno esplodere in casa enormi contraddizioni. Ne cito solo un paio che riguardano l’Italia molto da vicino: 1 Come farà lo Stato a far quadrare i conti, se le migliaia di miliardi incassate con le tasse su benzina e gasolio cominceranno a scemare con l’uso dei motori alternativi? 2 Non avendo centrali nucleari, dove troveremo l’energia necessaria a ricaricare le batterie delle elettriche «plug in», quelle che si possono connettere con la spina? Tutto questo non accadrà nel 2008, ma poco dopo. E rotoleranno molte teste, fuori e dentro il mondo dell’auto, come in ogni rivoluzione che si rispetti. Pregustiamo già lo spettacolo. Mauro Tedeschini