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 2008  gennaio 09 Mercoledì calendario

Veleni e tumori, l´incubo discariche. La Repubblica 9 gennaio 2008. NAPOLI - In Campania prima era un triangolo, poi è diventato un ottagono

Veleni e tumori, l´incubo discariche. La Repubblica 9 gennaio 2008. NAPOLI - In Campania prima era un triangolo, poi è diventato un ottagono. Della morte. Ogni vertice è un Comune. Una città dove la discarica uccide oppure fa ammalare di cancro. Figure geometriche che imprigionano nei veleni interi paesi. L´ultimo rapporto arriva, lo scorso aprile, dagli studiosi dell´Oms e dell´Istituto superiore di Sanità. Riguarda un periodo di oltre quindici anni: nei comuni dell´ottagono campano sono cresciuti dell´84 per cento i tumori al polmone e al fegato, linfomi, sarcomi, malformazioni congenite. Mentre c´è stata una impennata della mortalità che ha oltrepassato il dodici per cento nelle donne e il nove per cento negli uomini. In particolare le neoplasie del fegato hanno rappresentato il killer numero uno, colpendo il sette per cento delle donne e il quattro per cento degli uomini. Sul fronte delle malformazioni, il più colpito è stato il sistema nervoso centrale per il quale è stata registrata una incidenza dell´84 per cento in più. Subito seguita da quelle dell´apparato urogenitale che è stato dell´83 per cento nelle aree più a rischio. Tutto questo accade nell´ottagono della Campania. Che vuol dire, in provincia di Napoli, i Comuni di Bacoli, Acerra, Caivano, Giugliano. E Aversa, Castelvolturno, Villa Literno, Marcianise nel casertano. Ma già nel 2004 la prestigiosa rivista scientifica d´Oltreoceano "Lancet oncology" aveva pubblicato dati inquietanti, che diventarono oggetto di discussione nel mondo scientifico. Erano basati sul Registro tumori della Asl Napoli 4, comprensorio del nolano. Il famoso "triangolo". Nei comuni di Acerra, Marigliano e Nola (distretto 73) era stata registrata una impennata di vittime che copre quasi tutto il territorio della Asl Napoli 4. impressionante il raffronto tra l´incidenza in Campania e sull´area studiata: per il fegato l´intera regione raggiunge quota 23.6, contro il 56.4 del distretto 74; per la vescica 25.9 contro 32.4; per la leucemia 17.6 contro 20.7. Gli otto comuni coinvolti sono tutti vicini o circondati da sversatoi illegali. Lo stesso scenario che potrebbe riproporsi a Pianura dove molti dei manifestanti hanno dichiarato: «Tutti noi abbiamo almeno un familiare malato in casa». Il riferimento è al passato. Fatto di trent´anni di rifiuti abbandonati nel cratere vulcanico di contrada Pisani dove ancora oggi sono visibili da lontano le esalazioni di gas, la vegetazione ingiallita dalla contaminazione batterica e i liquami del percolato. Gli stessi elementi che, nello studio degli esperti, avrebbero causato altrove l´aumento di patologie gravi e mortali. Mentre è certo, anche alla vigilia dell´utilizzo della discarica di Pianura, che non sono stati fatti prelievi per tenere sotto controllo il territorio prima, durante e dopo l´apertura del sito. I tecnici dell´Arpac avrebbero dovuto intervenire sabato scorso, ma la protesta sempre più serrata e la sassaiola contro i visitatori indesiderati li ha allontanati e costretti ad abbandonare l´area. E i prelievi. Spiega il direttore generale dell´Agenzia per l´Ambiente della Campania, Luigi Capobianco: «Per fare tutti i campionamenti e avere i risultati di laboratorio ci vogliono tra i quindici e i venti giorni. Ma fino a quando non sarà possibile avvicinarsi alla discarica i tempi si allungano». Dunque Pianura, sul piano tecnico, per ora non può essere aperta senza le garanzie medico ambientali. Discarica uguale veleni. Anche se, spiega Raffaele Carducci, docente di tossicologia, «sicuramente i metalli pesanti, tra cui cromo, arsenico e piombo, sono i maggiori imputati sia per le patologie tumorali che per la degenerazione degli organi. Possono anche modificare il Dna. Per non parlare delle sostanze organiche che, andando in putrefazione, danno origine alla produzione ed esalazione di ammoniaca». Intanto un messaggio rassicurante arriva dal ministero della Salute: «Nessun danno alla salute è attribuibile all´attuale emergenza rifiuti in Campania». Anche se si sottolinea «l´assoluta urgenza e necessità per la rimozione controllata e immediata dei rifiuti e la prevenzione di eventuali incendi». IRENE DE ARCANGELIS GIUSEPPE DEL BELLO