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 2008  gennaio 09 Mercoledì calendario

Gettiamo la spazzatura nel Vesuvio. Libero 9 gennaio 2008. In Campania ci sono 5 milioni di ecoballe, rifiuti da smaltire, che non si sa dove mettere e puzzano

Gettiamo la spazzatura nel Vesuvio. Libero 9 gennaio 2008. In Campania ci sono 5 milioni di ecoballe, rifiuti da smaltire, che non si sa dove mettere e puzzano. Io una soluzione la ho: è quella di buttarli nel cratere del Vesuvio. Ogni ecoballa pesa 1,1 tonnellate . Per il Vesuvio non credo che sia un problema inghiottire 5mila ecoballe al giorno (208 all’ora ) di immondizia, pari a 5,5mila tonnellate. In un mese, il cumulo si ridurrebbe di 150mila ecoballe, in un anno di un milione e ottocentomila. D’altra parte il trasporto delle ecoballe dalle discariche ove ora sono alle pendici del Vesuvio consentirà a una grande fila di camion di operare, giorno e notte. E quindi aiuterà la camorra a risolvere il problema del suo guadagno nei trasporti di rifiuti, che attualmente non si può risolvere, a causa del fatto che non ci sono più siti ove portarli. Spero che non si pensi che io avanzo questa proposta per favorire la camorra. In realtà, io la avanzo per dare una mano agli spazzini di Napoli, che hanno smesso di pulire le strade, in quanto non sanno dove mettere l’immon dizia. E so che essi anelano a lavorare, perché a loro non basta lo stipendio a fine mese, per essere felici. Hanno bisogno di dare, in cambio, una adeguata prestazione al Comune. Come tutti gli operatori preposti alla gestione dei rifiuti in Campania, sotto la guida dei vari commissari straordinari e dei loro esperti. Il problema, con la mia proposta, non può essere risolto al 100%, entro la fine della legislatura. Infatti mentre il Vesuvio brucerà le ecoballe, i campani produrranno nuova immondizia. Ma il decumulo sarà maggiore del nuovo accumulo e quindi la situazione migliorerà nettamente. E il Vesuvio smaltirà i rifiuti, generando in cambio un bellissimo fumo, che richiamerà i turisti, diversamente scoraggiati dalla marea di immondizia, che adorna le strade. La mia proposta si limita a 5mila ecoballe al giorno, perché non ci si può illudere che il problema possa risolversi, in tempi più rapidi, aumentando la capacità di smaltimento tramite Vesuvio. Esso stesso, essendo napoletano, comincerà a lamentarsi che tutta la mondezza debba andare proprio nel suo entroterra, peggiorando la qualità della sua lava. Ma l’operazione, prolungandosi, consentirà al governo Prodi o a un successivo governo di centrosinistra di tecnici di reclamare il diritto a rimanere in carica, per controllare il buon andamento dell’operazione. E si sa che gli italiani desiderano che questo centrosinistra non se ne vada, in quanto ammirano Visco e Padoa-Schioppa per le loro politiche fiscali ed amano il ministro Pecoraio Scanio, per la sua capacità di difendere l’ambiente, in particolare nella Campania da cui lui proviene. D’altra parte la soluzione che io propongo risolverà il problema tecnologico delle ecoballe, che, a quanto si sa, sono adatte a esser bruciate senza rischio di diossina. Ma sono troppo umide per entrare in un inceneritore, almeno del tipo di quelli costruiti, con la saggia regia del presidente Bassolino, che pure si avvalso di esperti di grande statura, almeno a giudicare dalle parcelle che si sono fatti pagare. Il Vesuvio, invece è capace di bruciare anche le balle umide, perché non a caso Leopardi lo chiamò "lo sterminator Vesevo". E chi di meglio, dunque, di lui può sterminare questa immondizia , dando in cambio una bella fumata, nel cielo del "sole mio"? FRANCESCO FORTE