La Stampa 08/01/2008, FRANCESCO SEMPRINI, 8 gennaio 2008
E Bloomberg è pronto a correre. La Stampa 8 Gennaio 2008. NEW YORK. Lui continua a dire di no ma in realtà ci pensa e di certo non fa nulla per evitare che se ne parli
E Bloomberg è pronto a correre. La Stampa 8 Gennaio 2008. NEW YORK. Lui continua a dire di no ma in realtà ci pensa e di certo non fa nulla per evitare che se ne parli. Alla vigilia delle primarie in New Hampshire, Michael Bloomberg ruba a sorpresa la scena, riaccendendo le speranze di chi lo vorrebbe in corsa come indipendente. L’occasione è il convegno all’Università dell’Oklahoma «Come superare le divisioni politiche nell’interesse del Paese», al quale partecipano personaggi politici che, come il sindaco di New York, in passato si sono distinti per le loro posizioni trasversali. «La gente ha smesso di lavorare insieme, il governo mostra pericolosi malfunzionamenti, non c’è collaborazione e manca del tutto la sintonia», sferza Bloomberg tra gli applausi dell’aula magna. Una lunga fila di giovani - studenti e attivisti pronti a superare i tradizionali steccati della politica americana - si sono dati appuntamento per le strade vicino all’Università. Sono circa un migliaio, assai più del previsto, e sono qui per ascoltare il sindaco di New York che la scorsa estate è uscito dal partito repubblicano alimentando per la prima volta le voci di un possibile discesa in campo per le presidenziali 2008. E’ la corruzione morale dei partiti il cavallo di battaglia con il quale Bloomberg, multi-miliardario e fondatore di un impero di informazione finanziaria, ha lanciato la sua crociata nella quale si propone - per ora ufficiosamente - come alternativa moderata e unificatrice. Gli stessi organizzatori di Oklahoma City hanno «avvertito» i partiti che sono pronti a votare un indipendente, ed è anche per questo che, negli ultimi giorni, i candidati in lizza per la nomination hanno insistito sul tema dell’unità. «Nessuno sta fornendo risposte per risolvere i problemi che il Paese sta affrontando», aveva detto il sindaco rivolgendosi a tutti i candidati in una conferenza stampa alla vigilia del voto in Iowa. Ed è proprio quel risultato, con la deludente prestazione di Hillary, che potrebbe spingere Bloomberg a compiere il grande passo. FRANCESCO SEMPRINI