La Stampa 08/01/2008,, 8 gennaio 2008
Referendum? Pannella: gli abortisti stravincerebbero. La Stampa 8 Gennaio 2008. Italiani con il Papa o contro? La provocazione lanciata ieri su ”La Stampa” dallo scrittore Antonio Scurati («L’Italia non è un Paese cattolico: le chiese sono vuote, le vocazioni estinte, i testi sacri e i precetti ignorati) fa discutere la Rnp-socialisti radicali, partito-custode della laicità
Referendum? Pannella: gli abortisti stravincerebbero. La Stampa 8 Gennaio 2008. Italiani con il Papa o contro? La provocazione lanciata ieri su ”La Stampa” dallo scrittore Antonio Scurati («L’Italia non è un Paese cattolico: le chiese sono vuote, le vocazioni estinte, i testi sacri e i precetti ignorati) fa discutere la Rnp-socialisti radicali, partito-custode della laicità. Il leader del Partito socialista, Enrico Boselli è d’accordo con Scurati («siamo una nazione laica e secolarizzata»), mentre il leader radicale Marco Pannella no («nella nostra società la religiosità è intensamente avvertita e radicata»). Ma sulla proposta di Scurati per una una sfida referendaria, concordano: «Se cercheranno una simile prova di forza gli antiabortisti rimedieranno una batosta». L’Italia, però, resta cattolica, secondo Pannella: «Siamo un Paese cristiano e cattolico, così come lo era gran parte dell’Europa al momento della Riforma contro il papismo vaticano». La caratteristica fondamentale del cristianesimo, evidenzia Pannella, è ritenere che «Dio si sia incarnato nella storia» come persona, come uomo. «Per questo è inammissibile vedere la gerarchia vaticana militarmente organizzata e impegnata a esaltare l’embrione in un quel modo feticistico e idolatrico che è la più violenta e dozzinale espressione del materialismo contemporaneo e secolare». Boselli, invece, non ha dubbi: «Ormai l’Italia è un Paese secolarizzato, una società improntata a principi, valori, idealità profondamente laici». E «non tragga in inganno» l’esito del referendum sulla procreazione assistita: «L’astensionismo in quella consultazione popolare non è figlio della campagna della Cei, non è stato determinante il dikat di Ruini»