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 2008  gennaio 09 Mercoledì calendario

Oro per la prima volta a 880 dollari. IL SOLE 24 ORE 9 gennaio 2008. Gli investitori sono a caccia di sicurezza e la ricerca ha spinto le quotazioni dell’oro al record storico per la seconda volta in questo scorcio di 2008

Oro per la prima volta a 880 dollari. IL SOLE 24 ORE 9 gennaio 2008. Gli investitori sono a caccia di sicurezza e la ricerca ha spinto le quotazioni dell’oro al record storico per la seconda volta in questo scorcio di 2008. Il fixing pomeridiano di Londra ha visto il metallo a 873,50 dollari/oncia, il doppio in meno di tre anni, ma durante la giornata, per la precisione alle 17 e 49 ora italiana, è stata varcata la soglia degli 880 $. A New York il future per scadenza in gennaio ha chiuso a 878 $ e la posizione successiva si è arrampicata fino a toccare nel pomeriggio 884 dollari. Gli elementi a favore del rincaro erano parecchi: la debolezza del biglietto verde, gli acquisti legati alle nuove ponderazioni degli indici sulle commodities, la riallocazione di capitali dopo la pausa di fine anno. Un ruolo importante è attribuito anche al prezzo del petrolio, che alimenta attese inflazionistiche e riduce la fiducia nello stato dell’economia nei Paesi dell’Ocse. Con tassi d’interesse reali bassi, o addirittura negativi, e con la crisi del credito innescata dai mutui subprime, la corsa verso il bene rifugio per eccellenza era attesa, anche se era imprevista la sua rapidità. Non è stato solo l’oro ad attirare investimenti. Capitali consistenti si sono diretti verso l’argento (fissato a Londra a 1.548,50 cents/oncia, massimo da due mesi), il platino (mai così alto al Nymex), il palladio. Violento anche il rialzo del rame, che al Comex di New York ha guadagnato quasi il 5% in un giorno. Le società aurifere hanno fatto anche meglio: in un panorama di Borse in modesto progresso, il numero uno mondiale, la canadese Barrick, ha guadagnato a Toronto quasi il 5%, salendo al record assoluto. Rialzi altrettanto cospicui sono stati registrati dagli altri due big dell’oro, la Newmont a New York e AngloGold Ashanti a Johannesburg. Il picco di 850 $ toccato nel gennaio del 1980 ha resistito 28 anni, ma in termini reali è ancora saldamente in sella: in denaro del 2006 equivarrebbe infatti a 2.079 dollari. Anche il primo fixing della storia, quello del 12 settembre 1919, che gli annali indicano a 20,67 dollari, in termini di potere d’acquisto era superiore al record nominale di ieri. Il paragone è utile per valutare se esiste lo spazio per altri rincari. Stephen Briggs, analista di Société Générale, non ha dubbi: «C’è uno straordinario appetito degli investitori per l’oro, e sembra implacabile».  un segnale di nervosismo, come sottolinea il Financial Times, ed è confermato sia dalle 639,35 tonnellate ammassate dall’Etf aurifero StreetTracks Gold Shares, sia dal prossimo lancio di uno strumento analogo alla borsa di Dubai, sia infine dal future che oggi prenderà il via all’Sfe di Shanghai, dove il prezzo iniziale sarà di 898 $ e darà probabilmente buone opportunità di arbitraggi con altri mercati. Alla corsa all’oro non partecipano gli indiani: il prezzo alto ha frenato le tradizionali vendite di gioielli del 4° trimestre e a Mumbay l’import nei tre mesi è stimato in calo del 77%, ad appena 40 tonnellate. Roberto Capezzuoli