Il Messaggero 08/01/2008, LUCIA POZZI, 8 gennaio 2008
I costi del disastro? 27 milioni soltanto per ripulire le strade. Il Messaggero 8 gennaio 2008. ROMA - Quasi 27 milioni di euro
I costi del disastro? 27 milioni soltanto per ripulire le strade. Il Messaggero 8 gennaio 2008. ROMA - Quasi 27 milioni di euro. Tanto si dovrà spendere per liberare le strade della Campania dai rifiuti e smaltirli in discarica o impacchettarli in (eco)balle. Con 100 mila tonnellate di monnezza che soffocano Napoli, Caserta, Avellino e altri comuni ancora, il calcolo è presto fatto: Federambiente, che rappresenta i servizi pubblici d’igiene ambientale, ha certificato nel suo Green book di dicembre che il costo medio per ogni tonnellata d’immondizia, dal cassonetto alla destinazione finale, ammonta a 267 euro in Campania. E allora, il totale è di ben 26 milioni e 700 mila euro. Un po’ più della metà riguarda il napoletano, che ”vanta” 50-60 mila tonnellate di rifiuti non raccolti. Sulla carta, costerebbe un po’ meno mandare tutto in Germania e affidare al potente sistema di incenerimento tedesco la soluzione di questa tragedia: con 250 euro a tonnellata, infatti, il totale scende a 25 milioni. Ma si tratta davvero di poco. E, peraltro, di un vantaggio fittizio, legato alla nostra incapacità di considerare l’immondizia come una risorsa e, quindi, di dipendere dall’estero anche per l’acquisto di quell’energia elettrica che i termovalorizzatori producono bruciando rifiuti. Insomma, uscire dall’emergenza costa. E non poco. Senza considerare quanto necessario a riattivare la filiera successiva agli impianti Cdr (Combustibile derivato dai rifiuti), che attualmente sono tutti fermi e stracarichi d’immondizia: senza lo sfogo di una discarica dove sversare, infatti, il ciclo si è interrotto già da qualche giorno. Quanto ai soggetti coinvolti nelle operazioni di sgombero, tenendo conto del fatto che l’esercito potrà certamente dare una mano ma non risolvere alla radice il problema, il percorso dei rifiuti napoletani va diviso in due tappe: la prima va dal cassonetto all’impianto di trattamento e rientra nella competenza esclusiva dell’Asia, l’azienda pubblica locale; la seconda va invece dall’impianto Cdr alla discarica (per gli scarti) o al sito di raccolta delle (eco)balle, e a provvedervi sono alcune aziende specializzate private. Il compenso per queste è di 13/14 euro a tonnellata, che significa 420 euro a camion. Non solo. Quando l’attesa per le operazioni di carico supera le due ore e mezza, scattano i 40 euro di compensazione per ogni ora successiva. All’arrivo in discarica il camion viene nuovamente pesato. Perchè, in relazione al quantitativo di immondizia assorbita, vengono stanziati i fondi per la gestione del sito (intorno ai 65 euro a tonnellata). Ora è aperta la gara per la gestione del termovalorizzatore di Acerra e degli impianti Cdr. Torino pagherà 96 euro a tonnellata per l’inceneritore, di cui un terzo compenserà il costo iniziale della struttura; in Campania, invece, sono previsti 75 euro per l’intero ciclo di smaltimento. Un po’ pochi, dicono alcuni. Nel timore che non ci siano offerte, trattandosi di un piatto poco appetitoso, e che l’emergenza sia destinata a durare ancora troppo a lungo. LUCIA POZZI