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 2008  gennaio 08 Martedì calendario

Ravasi e la tv fatta su una parola. Corriere della Sera 8 gennaio 2008. Si può fare televisione su una parola? Se si è bravi, sì

Ravasi e la tv fatta su una parola. Corriere della Sera 8 gennaio 2008. Si può fare televisione su una parola? Se si è bravi, sì. Gianfranco Ravasi ci ha regalato venti minuti di alta televisione spiegando il senso biblico della parola «elezione». dal 1988 che Ravasi, ogni domenica mattina, si confronta in video con la Parola: «Le frontiere dello spirito» (Canale 5, domenica, ore 0,05). Quando ha esordito, meravigliando per la semplicità dell’eloquio e la profondità dei temi trattati, era un brillante docente di Esegesi biblica ma già Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, uno de rari centri culturali della città. Adesso Benedetto XVI lo ha consacrato vescovo e nominato Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Scherzando, si potrebbe dire che fra i personaggi televisivi è quello che ha fatto maggior carriera. Meritatissima. Ravasi è partito da un brano della lettera di San Paolo agli Efesini (3, 2) in cui si parla del mistero di Cristo e del significato della parola «elezione » (dal latino «eligere», dove la particella «e» indica separazione e il verbo «lègere» significa cogliere, quindi scegliere di propria volontà). Paolo dice che anche ai Gentili è concesso di partecipare al mistero di Cristo: «Sono chiamati in Gesù Cristo, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo...». Con una ricchezza di citazioni, dal racconto dei Magi a «L’uomo senza qualità» di Musil, Ravasi ha spiegato come l’elezione sia frutto della grazia divina e non qualcosa che si conquista per meriti etnici (sulla fibbia della cinta, le armate di Hitler recavano la scritta «Got Mit Uns», Dio è con noi). Insomma il concetto di «elezione» non è come una pietra preziosa, una ricca proprietà esclusiva, ma assomiglia piuttosto a un seme, è vocazione alla fecondità. Faceva da sfondo, con grande senso scenografico, il mosaico absidale della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Aldo Grasso