L’Espresso 10/01/2008, VITTORIO MALAGUTTI, 10 gennaio 2008
DORIS DAY
in Piazza Affari. L’espresso 10 gennaio 2008. Quando i mercati scendono perde chi non investe. Parola di Ennio Doris, il grande venditore. E in queste settimane di listini in ribasso, l’inventore e patron di Banca Mediolanum non ha badato a spese per ribadire un concetto a cui è molto affezionato. Una campagna martellante: migliaia di sms per sensibilizzare promotori e clienti, decine di pagine di pubblicità sui giornali e perfino un convegno-show ospitato a Piazza Affari a Milano. "Non fatevi impressionare se in Borsa tira un’aria grama", dice da sempre ai risparmiatori il consulente finanziario più famoso d’Italia, l’imprenditore che in società con il suo amico Silvio Berlusconi ha costruito un impero valutato quasi 4 miliardi di euro.
Come dire, l’importante è cogliere al volo le occasioni, che si moltiplicano quando i mercati sbandano. Questo, almeno, succede in teoria. A volte però perfino i guru della finanza, tanto impegnati a dispensare consigli, vanno a farfalle, sbagliano clamorosamente il timing di un acquisto e sono costretti a contare le perdite. successo anche a Doris, il profeta degli investimenti controcorrente che un paio di anni fa, con una manovra passata inosservata, ha puntato una cinquantina di milioni di euro su Mediaset. Era una partita in famiglia, o quasi, visto che Berlusconi da oltre un quarto di secolo appoggia e finanzia Mediolanum di cui è azionista con il 35,1 per cento del capitale, una quota pari a quella del fondatore e amministratore delegato. Tutto bene, se non fosse che la scommessa sulle tv berlusconiane si è ben presto rivelata un boomerang. Le azioni comprate a poco più di 10 euro ciascuna adesso quotano intorno a 6,8 euro. Per la H-Invest, la società personale di Doris a cui è stato materialmente intestato il pacchetto Mediaset, la perdita potenziale supera quindi i 15 milioni di euro. Uno scivolone del 30 per cento in meno di due anni.
In questi mesi, con le quotazioni ai minimi, sarebbe stato conveniente comprare per mediare sui prezzi di carico e tamponare, almeno in parte, quella brutta falla. Ma il numero uno di Mediolanum, a dispetto dei suoi stessi consigli elargiti al pubblico, ha finora preferito girare al largo da Mediaset. Nessun acquisto controcorrente, quindi. Anzi, secondo quanto risulta dai documenti ufficiali, le azioni delle tv in portafoglio a H-Invest sono state date in pegno a Intesa Sanpaolo come garanzia di un finanziamento di 34 milioni di euro. Una vicenda sorprendente. Tanto più che, proprio in queste ultime settimane, Doris ha dimostrato che, quando capita, non si lascia sfuggire l’occasione di sfruttare al meglio le opportunità.
Questa volta, però, c’è in gioco il destino borsistico della stessa Mediolanum, per mesi in balia dei ribassi. La manovra è partita all’inizio di novembre, quando le quotazioni del gruppo finanziario milanese, come quelle di gran parte del settore bancario, sono scese ai minimi degli ultimi quattro anni. Il calo si è fatto più pesante dall’8 novembre. Quel giorno la società guidata da Doris ha annunciato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio con profitti in calo rispetto al 2006. E allora via con gli acquisti, con la Fininvest di Berlusconi a dar man forte all’amico di sempre. Il quale non è sceso in campo personalmente, ma per l’occasione si è fatto rappresentare dalla moglie, Lina Tombolato.
Analizzando i dati di Borsa si scopre infatti che tra il 12 novembre e il 14 dicembre la società T-Invest, controllata dalla signora Doris, ha speso quasi 23 milioni di euro per acquistare circa 4,7 milioni di azioni Mediolanum. In quello stesso arco di tempo si è data un gran da fare anche la Fininvest che ha investito oltre 30 milioni di euro, comprando 6,1 milioni di titoli. Il rastrellamento non poteva passare inosservato. In alcune sedute borsistiche, fino al 20 per cento dell’intero volume di scambi su Mediolanum era riconducibile alla coppia di grandi azionisti-amici. Nei giorni scorsi, fonti vicine al gruppo di Berlusconi hanno fatto notare che si trattava di semplice trading, ma la coincidenza temporale con l’analogo intervento della T-Invest lascia supporre che i due soci abbiano organizzato una manovra combinata. Almeno un paio gli obiettivi possibili. Fare incetta di azioni a prezzi di saldo e, nel contempo, sostenere le quotazioni evitando ribassi più pesanti.
In effetti i primi risultati concreti non si sono fatti attendere. Nelle ultime sedute del 2008 il titolo Mediolanum ha fatto letteralmente il botto, recuperando quasi il 10 per cento. Tra Natale e San Silvestro, la quotazione ha preso il volo grazie alla pubblicazione di una circolare dell’Agenzia delle Entrate che estende alcune agevolazioni fiscali anche ad alcune formule assicurative in cui il gruppo milanese, molto attivo nel settore previdenziale, è uno dei leader di mercato. Da qui la fiammata al rialzo che ha già fruttato plusvalenze milionarie (per ora solo teoriche) ai due grandi azionisti. Berlusconi e Doris (o meglio, sua moglie) hanno infatti rastrellato titoli tra novembre e metà dicembre a un prezzo medio di 4,8 euro, mentre a fine anno il titolo era già risalito fino a quota 5,4.
Niente male, ma mentre andava felicemente in porto il piccolo cabotaggio su Mediolanum, la coppia di amici ha avuto modo di confermare la tradizionale intesa anche su uno scacchiere ben più importante, quello di Mediobanca. Il riassetto varato ai primi di dicembre tra gli azionisti dell’istituto che fu di Enrico Cuccia, ha visto l’ingresso della Fininvest nel patto di sindacato con una quota dell’1 per cento. Una svolta a sua modo storica che porta il leader di Forza Italia nel salotto del capitalismo nazionale da cui era sempre stato escluso. Anche in questo caso Doris non ha perso l’occasione di dar man forte al suo tradizionale socio, aumentando notevolmente il suo impegno in Mediobanca. La quota controllata da Mediolanum è così aumentata dall’1,89 al 3,38 per cento a cui va aggiunto un altro 0,11 per cento intestato ad H-Invest, la stessa società che, come detto, ha preso posizione (per ora in perdita) anche su Mediaset.
Per partecipare a quest’ultimo giro di valzer tra azionisti, il gruppo di Doris ha investito circa 195 milioni che vanno ad aggiungersi ai 275 milioni già impegnati nella partecipazione al capitale della più blasonata banca d’affari nazionale. In totale fanno 480 milioni, che rappresentano di fatto l’unica attività di rilievo nel portafoglio partecipazioni di Mediolanum. Del resto, da quando Cesare Geronzi si è insediato al vertice di Mediobanca, nella scorsa estate, il loquace Doris non ha mai mancato di esprimere il suo incondizionato appoggio al nuovo presidente del comitato di sorveglianza. In una recente intervista, interrogato in proposito, ha detto che "Geronzi è l’uomo giusto al posto giusto". Più chiaro di così. Parole da tifoso più che banchiere. Tanto che pur di sostenere il nuovo corso geronziano, l’amico di Berlusconi ha rinunciato a cavalcare i ribassi del mercato, come invece consiglia sempre di fare ai suoi clienti. Mediolanum infatti ha comprato le azioni Mediobanca messe in vendita da Unicredit al prezzo di 15,85 euro ciascuna. Ma a metà dicembre il titolo viaggiava intorno ai 15 euro e a fine anno teneva a malapena quota 14.
VITTORIO MALAGUTTI