La Repubblica 04/01/2008, pag.28 ELENA DUSI, 4 gennaio 2008
Le mille voci del Cairo cancellate da un cd. La Repubblica 4 gennaio 2008. IL CAIRO. Il muezzin accende il microfono, ci tossicchia dentro un paio di volte
Le mille voci del Cairo cancellate da un cd. La Repubblica 4 gennaio 2008. IL CAIRO. Il muezzin accende il microfono, ci tossicchia dentro un paio di volte. Poi inspira tutta l´aria che può e si prepara a urlare la sua preghiera. Deve farlo il più forte possibile: non può permettere che le strofe sacre anneghino nel rombo del traffico al Cairo. Diciassette milioni di persone concentrate attorno al Nilo, che potrebbero provocare un terremoto se solo battessero un piede tutte insieme, non sono facili da raggiungere a voce, neanche con l´aiuto del piccolo altoparlante piazzato in cima al minareto. Così capita che l´adhan - il richiamo alla preghiera - urlato a pieni polmoni, esca dalla gola del muezzin in forma non proprio intonata. Cacofonica, sostengono alcuni. Se poi si moltiplica la scena per 4mila (tante sono le moschee del Cairo, ognuna con il proprio addetto al richiamo) e ancora per 5 (le preghiere nell´arco di una giornata), si ha un´idea della potenza acustica che l´Islam può raggiungere nella capitale egiziana. Incapace di abbassare il volume del traffico, il governo ha deciso di intervenire sull´inquinamento acustico del Cairo mandando a casa i muezzin. E sostituendo il loro richiamo alla preghiera con un audio unificato, registrato da un professionista della salmodia sacra, trasmesso a decibel dimezzati. Il ministero degli Affari religiosi ha già acquistato 4mila apparecchi radio, da distribuire alle grandi moschee così come alle semplici sale di preghiera. Dopo numerosi rinvii, la partenza del progetto è stata annunciata per questa primavera. Ma il ministro dovrà prima superare la tenace opposizione dei musulmani del Cairo. Agli abitanti della capitale infatti quest´idea del richiamo artificiale non piace affatto, nonostante la promessa di adhan finalmente intonati, senza sbavature dialettali e trasmessi tutti contemporaneamente. Capita infatti oggi che non tutti i muezzin del Cairo abbiano orologi sincronizzati e i richiami alle preghiere, che in sé durano un minuto circa, si rincorrano e sovrappongano da angoli diversi di uno stesso quartiere anche per un quarto d´ora. La reazione dei muezzin è stata ovviamente adirata, visto che per il loro servizio ricevono uno stipendio modesto ma regolare dal Ministero per gli affari religiosi. Il ministro che sovrintende al culto islamico in Egitto, Mahmud Hamdi Zaqzuq, annunciò per la prima volta il piano dell´"adhan via etere" nel 2004. A novembre scorso ha comprato i 4mila apparecchi per quasi 700mila lire egiziane (90mila euro). Una gara per i muezzin dal canto più bello è stata lanciata, con il titolo "Una voce per la città intera" e già 2.500 pretendenti con il requisito di una laurea in materie religiose hanno presentato domanda. Nonostante il rifiuto compatto di fedeli, parlamentari e religiosi stipendiati, tutto è pronto per il progetto dei "minareti trasformati in antenne". Al momento l´iniziativa è limitata alla sola Cairo, ma il ministro giura di volerla estendere al più presto a tutto l´Egitto. Un primo esperimento circoscritto a una manciata di moschee della capitale a settembre ha lanciato presagi tutt´altro che ottimistici. Gli adhan via radio sono stati infatti interrotti tra le proteste dei fedeli, per via del volume troppo basso rispetto al caos urbano e della voce gracchiante del "muezzin via etere". Anche il parlamento si è scatenato contro Zaqzuq. «L´adhan è uno dei riti dell´Islam. Trasmetterlo per radio vuol dire mutilarne la spiritualità» ha decretato con un voto unanime la commissione per le questioni religiose della Camera del Popolo a fine novembre. «Il denaro speso per l´acquisto degli apparecchi poteva essere usato meglio per aiutare i musulmani poveri o togliere tanti bambini dalle strade. Per dare una pensione agli imam anziani. O al limite per aprire un nuovo canale tv dedicato ai programmi religiosi per l´edificazione del popolo» ha aggiunto Ahmad Omar Hashim, capo della commissione. Zaqzuq rimane irremovibile. Per traghettare il suo progetto verso il successo non ha esitato a ricorrere all´aiuto del mufti di stato, che ha preparato una fatwa (parere religioso con valore legale) ad hoc per le esigenze del ministro, affermando che un adhan unificato trasmesso via radio non perde nulla del suo valore. «Certo, è perfettamente lecito - ha ribadito Zaqzuq al quotidiano governativo al Ahram - tutti gli esperti di sharia sono concordi: si tratta solo di un sistema per organizzare meglio il richiamo alla preghiera». Il primo adhan della giornata al Cairo cade in questi giorni verso le 5 e 20, alle prime luci dell´alba. Ma capita a volte che i muezzin saltino l´appuntamento, lasciando dormire i fedeli e facendosi sentire direttamente per la preghiera di mezzodì (in questo mese verso le 11 e 10). Il sospetto dei tradizionalisti è che l´adhan unificato sia il primo passo verso lo smantellamento dell´Islam in Egitto, e che sia stato imposto da Washington al governo del Cairo ("Non esiste alcuna pressione internazionale" ha dovuto rassicurare Zaqzuq su al Ahram). Il timore di molti fedeli è che il regime egiziano di ispirazione laica guidato dal presidente Hosni Mubarak, come prossima mossa, possa far cadere in disuso la preghiera dell´alba. Scomoda certo, ma pur sempre parte di uno dei cinque pilastri dell´Islam. ELENA DUSI