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 2008  gennaio 05 Sabato calendario

I nuovi capitalisti mordi e fuggi. La Stampa 5 Gennaio 2008. NEW YORK. Silicon Valley non è più la fucina elettronica americana, ma il quartier generale dei baby imprenditori ciberneteci

I nuovi capitalisti mordi e fuggi. La Stampa 5 Gennaio 2008. NEW YORK. Silicon Valley non è più la fucina elettronica americana, ma il quartier generale dei baby imprenditori ciberneteci. A trasformare questa fetta di California è Peter Thiel, quarantenne ex avvocato, e Max Levchin, trentaduenne matematico, meglio noti come i padrini di PayPal, il primo sistema di monete elettroniche. Ed il progetto funziona. Tra i nuovi residenti di Palo Alto c’è Mark Elliot Zuckerberg, il ventenne programmatore elettronico di Harward ideatore di Facebook, il network sociale che ha rivoluzionato il sistema di posta elettronica. Con un investimento iniziale di mezzo milione di dollari, la società di venture capital di Thiel, si è assicurata una fetta di Facebook, che lanciata nel 2004 alla fine del 2007 aveva un valore nominale di più di 1 miliardo di dollari. Max Levchin invece dirige Slide, un centro elettronico di scambio di foto, reputato uno dei siti web più caldi del 2007 con un fatturato mensile di 134 milioni di dollari. Anche Thiel e Levchin erano baby imprenditori, con l’età però sono diventati «recidivi». Aver costruito dal nulla un impero ed averlo venduto per più di un miliardo di dollari non li ha soddisfatti, anzi, come dice Levchin, ha fatto venire loro la voglia di ripetere l’esperienza. Il denaro quindi non è la motivazione principale dei «recidivi», è solo un mezzo. La vera molla è anticipare i bisogni del mercato e trovare il modo di soddisfarli prima di chiunque altro. PayPal nasce da questa formula: Levchin intuisce l’esigenza di un sistema sicuro in grado di consentire il trasferimento elettronico dei pagamenti e conia la prima moneta elettronica, Thiel, che condivide questa visione, trova il denaro necessario per finanziarlo. Naturalmente il 50% del successo è dovuto all’idea. Appena lanciato infatti PayPal attira l’interesse delle grosse società che ne intuiscono il valore, la Nokia Ventures investe tre milioni di dollari, la Deutsche Bank un milione e mezzo e la banca d’affari Goldman Sachs addirittura 23 milioni di dollari. Ma a trasformare un’idea in un business multimiliardario è la magia del mercato globale. Per la prima volta nella storia ci troviamo di fronte ad un mercato, quello elettronico, con più di un miliardo di consumatori, tutti connessi tra di loro in un modo o nell’altro. Un mercato che cresce al ritmo di 100 milioni di nuovi utenti all’anno. In meno di un anno, infatti, PayPal si ritrova con un milione e mezzo di correntisti che generano due milioni di dollari al giorno. A ottobre del 2002, eBay acquista la società per un miliardo e mezzo di dollari. La legge dei grandi numeri è alla base del successo della maggior parte dei baby imprenditori, tra cui gli ideatori di YouTube, il sistema di scambio di video sul web. Si tratta di Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen, non solo residenti della Silicon Valley, ma membri della cosiddetta mafia di PayPal, perché facevano parte del gruppo di impiegati di PayPal. YouTube viene lanciato all’inizio del 2005 e rivenduto a Google nell’ottobre del 2006 per 1,65 miliardi di dollari. Due mesi prima dell’acquisto, il Wall Street Journal scrisse che YouTube ospitava 6,1 milioni di video, equivalente solo ad una frazione del numero di utenti. Mai prima d’ora si sono visti così tanti baby imprenditori, che hanno raggiunto il successo prima dei trent’anni: da Jerry Huang e David Filo di Yahoo ai danesi Janus Friis e Niklas Zennstrom di Skype, e mai prima d’ora l’obiettivo finale non è gestire un impero commerciale, ma crearlo dal nulla il più rapidamente possibile per poi venderlo a qualcun altro. I baby imprenditori assomigliano a giovani surfisti che sfidano le onde più alte, saltano da un’impresa all’altra, costantemente spinti dalla spuma di un’onda nuova e più alta. Il successo di molte iniziative imprenditoriali è anche legato all’accelerazione del tempo: ogni idea che fa risparmiare tempo, può fruttare denaro. Ma anche lo spazio nel mondo globalizzato si sta restringendo ed i «recidivi» se ne sono già accorti. Martha Lane Fox, creatrice del sito web Lastminute.com, dove si trovano dai biglietti del teatro alle settimane bianche a bassissimi prezzi purché si sia disposti ad acquistarli all’ultimo momento, ha da poco lanciato a Londra Lucky Voice, una catena di bar karaoke. I clienti, principalmente uomini d’affari, possono affittare ad ore stanze con una capienza di un massimo di 10 persone, dove ci si rilassa bevendo e cantando. Fox sostiene che si tratta di un nuovo modello commerciale perché una stanza viene usata nel corso della serata più volte. Con la penuria di locali dove intrattenere i clienti a Londra, l’idea di Martha Lane Fox ha sfondato. Lo stesso principio ha spinto un altro ex baby imprenditore recidivo ad affittare settimanalmente uffici nel centro dell’elegante quartiere di Kensington, a Londra. Si tratta del greco Stelios Haji-Ioumnou, che dieci anni fa Stelios fondò la compagnia aerea a basso costo EasyJet. La sfida al mondo degli affari, dunque, è il motto dei «recidivi» e nessuno sembra incarnarlo meglio del cinquantenne Richard Branson. Con una carriera alle spalle iniziata nel 1973 nell’industria della musica con la Virgin Records, Branson è proprietario dal 1984 della linea aerea Virgin Atlantic. Il suo impero spazia dalla telefonia ai negozi di musica. Secondo Branson e Stelios l’obiettivo finale è creare caos nei mercati, diventati troppo accomodanti per le grandi società, e conquistarne le nicchie. Ma a differenza della nuova generazione di imprenditori internet che creano e vendono al miglior offerente, Branson e Stelios si sono fatti le ossa nel mercato dell’economia reale ed hanno costruito un impero commerciale che li condiziona. EasyJet e Virgin Record battagliano quotidianamente con una concorrenza agguerritissima ed in aumento, Thiel e Levchin sono esclusivamente concentrati sulle nuove idee. L’ultima generazione di «recidivi» non sa neppure cosa sia la concorrenza: è per questo che è imbattibile. LORETTA NAPOLEONI