Libero 06/01/2008, pagg.1-3 VITTORIO FELTRI, 6 gennaio 2008
ORA DATEVI DA FARE
Libero 6 gennaio 2008. Letto su la Repubblica un pezzacchione dello scrittore pluridecorato Roberto Saviano. Titolo: Ecco tutti i colpevoli della peste di Napoli. Pensavo di esserne illuminato. Di scoprire finalmente per quale motivo in tutta Italia (in tutta Europa) la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è una questione rutinaria, mentre a Napoli (e in varie zone della Campania) è una tragedia, un’emergenza, una storia incomprensibile per noi gente comune. Ho letto due volte l’articolo e sottolineato alcuni punti che al momento mi sembravano importanti. Ma stringi stringi ne so quanto prima. Saviano fa nomi di imprenditori "vicini alla camorra". Speculatori incalliti capaci di estrarre milioni e milioni di euro dall’immondizia. Peccato che lo scrittore, forse dando per scontate varie cose che scontate non sono, almeno per noi, non dica come sia possibile arricchirsi svolgendo un servizio che di fatto non viene svolto, tanto è vero che Napoli è ridotta a una immensa schifezza. Non discuto la competenza di Saviano in materia di sozzeria. Semplicemente lo pregherei di renderci partecipi della sua scienza. Ho appreso da lui che alcune aziende del Nord si nutrono e ingrassano con le lordure sparpagliate nei dintorni del Vesuvio. E mi domando: come? Se fosse facile diventare ricchi accumulando pattume nelle strade, forse anche Cremona o Pavia o Alessandria o Milano sarebbero sommerse dai rifiuti. Invece no. Perché? Perché ovunque si pulisce, si ricicla, si vive quasi civilmente tranne che a Napoli? Ovunque esistono inceneritori, discariche, termovalorizzatori tranne che a Napoli. Piccolo esempio. Il sabato e la domenica mi trasferisco da Milano a Ponteranica, provincia di Bergamo, bassa Valbrembana. A un chilometro da casa mia c’è una discarica. Vai lì con l’auto, scarichi lavatrici vecchie, sedie rotte, cianfrusaglia. Paghi un tot all’addetto, che rilascia regolare ricevuta, e te ne vai in pace. Nessuno ha mai reclamato. C’è la consapevolezza che da qualche parte gli scarti bisogna pur metterli. Mai saputo di una protesta di massa contro la discarica. Mai visto un cretino o un delinquente gettare molotov per incendiare la catasta dei rifiuti. Il comune di Ponteranica è gestito da una amministrazione di centrosinistra, lo stesso centrosinistra che regna a Napoli e in Campania da 15 anni. D’ac cordo, non ci sono né la Iervolino né Bassolino eppure ci si arrangia lo stesso e le cose non vanno tanto male. Si fa anche la raccolta differenziata. Tre volte la settimana passano i camion, prelevano la pattumiera, svuotano, e addio. In terra non v’è traccia di mozzicone di sigaretta. Non credo che gli abitanti di Ponteranica siano marziani, e neppure sono marziani quelli che siedono in giunta. Uomini e donne normali che oltretutto non suonano il mandolino né sanno cantare. Ma se qui arrivasse la camorra si tratterrebbe poco. I nipotini di Pacì Paciana hanno la mano pesante con chi sgarra, e quando si imbattono nei carabinieri e nella polizia si tolgono il cappello. Provate anche voi, che ce vo’? Saviano informa che a Napoli sono state avviate numerose inchieste giudiziarie su chi si crogiola nella sporcizia e ci trae guadagni spropositati. C’è un mistero, anzi due. Primo. Come si fa a speculare su rifiuti non smaltiti? Come si fa a pagare fior di soldi per tenersi la spazzatura davanti al portone? Secondo. Non è sufficiente aprire delle inchieste. Bisogna portarle a termine. Perché ciò non avviene? Da servizi giornalistici sia pure un po’ confusionari apprendo che Pecoraro Scanio, ministro dell’Ambiente napolitano, è contrario alle discariche. Inoltre è contrario agli inceneritori e perfino ai termovalorizzatori. Ciascuno ha le sue opinioni. Ma i napoletani la pensano come il governante bisessuale? Se così fosse ci dovrebbero spiegare come, escludendo discariche, inceneritori e termovalorizzatori, intendono distruggere le loro porcherie. Caricandole su convogli ferroviari, destinazione Germania? Sorvolando sui costi e sull’assurdità della soluzione mi pare che essa si basi su una valutazione profondamente errata: e cioè che i tedeschi siano, rispetto ai campani, una razza inferiore cui si possa rifilare qualsiasi lerciume. A proposito di termovalorizzatori. Mi è giunta notizia che ad Acerra ve ne sia uno nuovo, mai usato causa l’ostilità della popolazione. Quindi i bresciani si beccano con soddisfazione il termovalorizzatore e i signorini di Acerra, invece di rifiutare i rifiuti, lo rifiutano. Converrà dottor Saviano che in quella zona oltre alla camorra deve esserci qualche cervello con alcuni fili staccati. Mi rendo conto che a mille chilometri di distanza non sia semplice giudicare una città, una regione. Per questo, ci aspettavamo dal celebrato scrittore un contributo meno superficiale del suo allo scopo di chiarire la situazione. L’interrogativo sostanziale invece resta senza risposta: perché la Lombardia, il Veneto, il Friuli, l’Emi lia, la Toscana, la Sicilia, il Molise eccetera vivono fuori dalla merda mentre la Campania ci guazza, si direbbe con un certo piacere almeno osservando quel che accade? Un’ultima considerazione. Quando a Milano si assume uno spazzino, a Napoli se ne assumono 25. Quindi Napoli dovrebbe essere venticinque volte più pulita di Milano. La realtà è un po’ diversa. Lo strano fenomeno viene giustificato così. A Milano le assunzioni le fa il comune, a Napoli la camorra. Allora che ci sta a fare la Iervolino sulla poltrona di sindaco? Per obbedire alla camorra? Figurarsi. Chi ubbidisce alla camorra è camorrista. E i camorristi vanno in galera a meno che non li protegga il popolo, nel qual caso anche il popolo, come direbbe il mio amico Gian Maria Gazzaniga, dovrebbe andare a dar via il mandolino.
VITTORIO FELTRI