varie, 7 gennaio 2008
CERATI
CERATI Carla Bergamo 1926. Fotografa. «[…] ”Bill Brandt diceva di aver superato una grave nevrosi grazie all’uso della macchina fotografica. Per me, invece, ha significato la conquista della libertà e anche la possibilità di trovare risposte a domande semplici e fondamentali: chi sono e come vivono gli altri?”. Nei primi anni 60, inizia ad esplorare la città, Milano, e scopre un universo che è sotto gli occhi di tutti e che deve essere analizzato e compreso. Sono gli esordi di una vagabonda curiosa che la porteranno ad indagare dei microcosmi della società, spesso componendo narrazioni per immagini del tutto sorprendenti, e contraddittorie. Nel 1968, in piena contestazione culturale, la Cerati è sensibile nei confronti di una realtà nascosta, e per molti vergognosa, quella dei matti in manicomio. Nasce Morire di classe, invitata assieme a Gianni Berengo Gardin proprio da Franco Basaglia. Di segno opposto, invece, ma non meno intenso per lo studio della società, è Mondo cocktail, realizzato a partire dallo stesso anno. l’unica indagine di costume su quel mondo così atipico e così milanese dei rituali alle inaugurazioni di negozi di lusso e mostre in gallerie private. La Cerati cattura tutti i protagonisti del jet set e della cultura, e non senza malizia. E poi nudi femminili con la serie Forma di donna, che non lusinga certo la bellezza da calendario. E tanti paesaggi nelle Langhe e in Liguria ed architetture rigorose a studiare, questa volta, altre forme che sono parte del nostro vivere. E ritratti, colti di sorpresa, di passanti, lavoratori, personaggi della cultura e contestatori durante le manifestazioni. Ed infine, negli anni Ottanta, Carla Cerati scopre il colore, rinventandolo fedele ai temi prediletti: paesaggi e architetture e giocando con bizzarre composizioni nella serie Capricci» (Giuliana Scimé, ”Corriere della Sera” 6/1/2008).