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 2008  gennaio 07 Lunedì calendario

ARTICOLI VARI SANREMO

MILANO – I conti di Sanremo si fanno alla fine. Con i dischi venduti e i successi lanciati. Certo che le premesse non sono buone. «C’è una dozzina di brani che è di sicuro sfruttamento radiofonico». Parola di Pippo Baudo, conduttore e direttore artistico di questa 58esima edizione. Circa una canzone su due, quindi, sembra già una delusione alla commissione che ha scelto i partecipanti fra le circa 300 canzoni ricevute. Conferma Federica Gentile, deejay di Radio2 e spalla di Pippo, assieme al giornalista e sanremologo Marino Bartoletti e al compositore Paolo Buonvino, nella commissione selezionatrice: «Oltre il 50% delle canzoni ha appeal per i network e non solo per le radio che trasmettono solo musica italiana». «Speriamo nei giovani», conclude sarcastico Enzo Mazza, presidente dei discografici riuniti nella Fimi.
Ed ecco il cast, annunciato ieri in diretta a «Domenica in» (Raiuno) da Baudo e dal co-conduttore Piero Chiambretti. C’è di tutto nel minestrone preparato dallo chef Pippo. «Come nella logica del Festival, bisogna accontentare tutti i gusti: è fatto per tutti i telespettatori e non solo per una porzione». Fra i 20 in gara ci sono vecchie glorie, che non venderanno più molti dischi ma sono nel cuore di tutti: Little Tony che festeggerà anche a i 50 anni di carriera, l’eterno secondo – sei volte la piazza d’onore, una vittoria nel palmares – Toto Cutugno e Loredana Bertè (che combinerà questa volta?) alla nona partecipazione. All’opposto, a garantire un legame più stretto con le tendenze della musica di oggi, il rapper Frankie Hi-Nrg, gli idoli dei teenager Finley, Federico Zampaglione che non è chiaro se si presenterà con il suo nome o con quello del suo gruppo Tiromancino, il raffinato Mario Venuti, Max Gazzé, L’Aura e Tricarico che con «Vita tranquilla» vuole rispondere alla «Vita spericolata» di Vasco. Tornano all’Ariston anche Gianluca Grignani, Sergio Cammariere, il vincitore fra i giovani nel 2007 Fabrizio Moro e Anna Tatangelo (canzone firmata dal compagno Gigi D’Alessio). Delle sorprese potrebbero arrivare da Eugenio Bennato che porta la tradizione della pizzica all’Ariston e l’argentina Lola Ponce in coppia con Giò di Tonno, già protagonisti del musical «Notre-Dame» di Cocciante, con il brano «Colpo di fulmine» scritto da Gianna Nannini. Ci sono anche i classici artisti che sembrano trovare solo all’Ariston la loro dimensione: Amedeo Minghi, Mietta, Michele Zarrillo e Paolo Meneguzzi. Esclusi come Pacifico, Cristina Donà, Gennaro Cosmo Parlato, Omar Pedrini, la strana coppia Tony Esposito-Dj Jad degli Articolo 31, avrebbero potuto regalare qualche emozione in più. Fuori anche il duetto Povia-Baccini. Non fa «oooh» il vincitore del 2006: «L’aria che tirava era chiara sin dall’anno scorso: con un governo di centro sinistra c’è un Festival di sinistra con i vari Zampaglione, Frankie e Cammariere. Sanremo è sempre stato lo specchio del governo. Il mio colore? Non sono di destra e nemmeno di centro, ma sto nel mezzo che è differente ».
Baudo punta molto sui contenuti dei testi. « una conseguenza dello scorso anno: una buona percentuale di canzoni tratta di temi di attualità». Tra queste si segnalano «Il rubacuori» di Zampaglione- Tiromancino che parla di un tagliatore di teste che licenzia decine di persone, «Grande sud» di Bennato dedicata al tema dell’emigrazione, «Il mio amico» della Tatangelo sulle discriminazioni verso i gay e «La rivoluzione» di Frankie che con disincanto invita a ribaltare pacificamente lo status quo. Forse una rivoluzione se la meriterebbe anche il Festival.
Andrea Laffranchi

CORRIERE DELLA SERA, 7/1/2007
MARIO LUZZATTO FEGIZ
MARIO LUZZATTO FEGIZ
Come noto tutti gli italiani sanno fare la nazionale azzurra meglio dei vari Maldini e Trapattoni e il cast di Sanremo meglio di Pippo Baudo. Varata la rosa dei venti big si apre il dibattito. Che però è "al buio", da momento che nessuno conoscerà fino al festival le canzoni prescelte. I commenti su esclusi ed ammessi si svolgono così in base ai precedenti degli artisti e alle simpatie personali. A noi sembra per esempio sbagliata l’esclusione della canzone di Povia (che abbiamo sentito): ma non avendo ascoltato le altre ogni commento sarebbe azzardato e prematuro. Il rock italiano, i superbig, i cantautori come al solito latitano. I nomi che appaiono più stimolanti sono quelli di L’Aura che è una pianista bravissima, ha una voce stupenda e, come Elisa, ha sempre preferito scrivere in inglese, quelli del rapper Francesco di Gesù in arte Frankie HiNrg, personaggio di grande lucidità e intelligenza, che esprime un pensiero molto ricco di spiritualità, come il cognome anagrafico lascia presagire; quelli della coppia Lola Ponce Giò di Tonno ovvero gli eroi dell’edizione italiana di «Notre Dame de Paris» nella parte di Esmeralda e Quasimodo, con un brano «Colpo di fulmine», scritto per loro da Gianna Nannini. Operazione chiaramente maturata intorno al promoter David Zard che mette in scena il musical «Pia» della cantautrice senese.
Siamo in zona avanguardia con Tricarico che ha firmato «La situazione non è buona» per Celentano, con i Tiromancino e con Mario Venuti. Siamo sul colto con Eugenio Bennato, fratello folk di Edoardo e con Sergio Cammariere. Poi i tanti ritorni dal passato recente e dal passato remoto, da Cutugno a Little Tony, da Meneguzzi a Zarrillo, da Mietta a Minghi, dalla Bertè alla Tatangelo, quest’ultima, come anticipato dal Corriere il 30 dicembre, con un brano sul tema dei gay firmato da Gigi D’Alessio.
Un cast complessivamente rispettabile da un punto di vista televisivo e di popolarità dove non guastano nomi come Grignani e Gazzè che hanno creato grandi successi. Da un punto di vista musicale scarso spazio al rock e al mondo giovanile (Finley a parte). D’altra parte il panorama italiano è ormai talmente segmentato che, per raccontarlo tutto, ci vorrebbero non venti, ma cento posti da big, come per i sottosegretari del governo Prodi.
Quindi i criteri di Baudo e della commissione restano per ora misteriosi e casuali. E forse si confermeranno tali anche a festival concluso.


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LA REPUBBLICA 07/01/2008
Baudo: "Scelte equilibrate". Pippo Baudo, che oltre a essere il conduttore è anche il direttore artistico del Festival di Sanremo, è molto soddisfatto della selezione: «Il materiale che è stato presentato alla commissione quest´anno è stato generalmente molto buono. La convinzione di tutti noi che abbiamo ascoltato i brani è che siamo arrivati alla scelta dei 20 cantanti in totale armonia, con giudizi assolutamente confluenti. Come nella logica del Festival, bisogna accontentare tutti i gusti: il Festival è fatto per tutti i telespettatori e non solo per una porzione di essi».
Per Baudo, «un elemento qualificante, che è il prolungamento di quanto accaduto lo scorso anno, è che molte canzoni si ispirano all´attualità. E ci sono almeno una dozzina di brani che sono di sicuro sfruttamento radiofonico. Insomma si può davvero sperare che Sanremo non si fermi alla quinta serata».



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LA REPUBBLICA 07/01/2008
GINO CASTALDO
Sanremo 2008. ROMA. Baudo è fatto così, ha le sue idee. Mette al suo fianco due belle vallette, Andrea Osvart e Bianca Guaccero, e sono puntualmente una bionda una bruna secondo uno schema che sembrava superato non solo dalla storia ma anche dal buon senso comune. E lo stesso fa con le canzoni. Come giudicare altrimenti un cast che mette insieme Little Tony e Sergio Cammariere, i Tiromancino e Toto Cutugno, Frankie Hi Nrg e Anna Tatangelo? Il vecchio e il nuovo, il rap e la melodia convenzionale, classici e outsider, ben dosati, per accontentare tutti i gusti e tutte le fasce d´età. Ma più che accontentare tutti, come sempre accade al festival, il rischio è quello di scontentare tutti. Tornano Mietta e Minghi, ma separati, torna Anna Tatangelo (con un pezzo del fidanzato Gigi D’Alessio), torna anche Paolo Meneguzzi che Sanremo c´è stato ben quattro volte in cinque edizioni, ed è davvero difficile capire le ragioni di questa presenza così ostinata. Tornano Zarrillo, Gianluca Grignani e l´eterno secondo Toto Cutugno (e se quest´anno fosse la volta buona?), torna anche Loredana Berté. La pattuglia dei nuovi o comunque degli autori di una certa qualità è abbastanza folta, va detto, e rappresenta una buona metà dei venti in gara (la bilancia questa volta è tarata bene). Ci sono Max Gazzè, Cammariere, Tricarico, Frankie, Mario Venuti, L´Aura, se vogliamo anche i Finley, il buon vecchio Eugenio Bennato e la sua pizzica tarantata, più il giovane Fabrizio Moro che l´altro anno vinse tra i giovani con la sua canzone contro la mafia. In compenso Little Tony festeggerà sul palco dell´Ariston i suoi cinquant´anni di carriera. Ci sono in coppia anche Giò di Tonno, meglio noto come il Quasimodo del Notre Dame di Cocciante, e Lola Ponce, argentina, conosciuta nei panni di Esmeralda nel medesimo musical. Già corrono voce sui trombati, e tra questi ci sono di sicuro Povia e Baccini, Rossana Casale, Pacifico, i Tazenda, e Ottavia Fusco che presentava una canzone con testo di Aldo Nove. E altri ne scopriremo, compresa la possibilità, come avvenne l´anno scorso, che sia lasciato fuori un pezzo come "Brucia la città" di Irene Grandi. Ma qualcosa di positivo c´è. Per esempio non c´è un Piero Mazzocchetti, che l´altro anno Baudo spacciò come un cantante internazionalmente noto e che da allora, di rilevante, ha solo cantato "O sole mio" in giapponese. Arriverà come superospite?


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MARINELLA VENEGONI
LA STAMPA 07/01/2008
Un Sanremo tutti-frutti. Sarà sempre un gran polpettone televisivo di varia umanità & vallette bionde-e-brune, ma sotto sotto al Sanremone contano pure i cantanti, e l’immaginario collettivo che essi rappresentano. Con il grande successo in tutto il mondo del format tv American Idol, dove il pubblico da casa è chiamato a votare sconosciuti trasformandoli in star, il Festival (dal 25 febbraio su Raiuno), rientra nel gioco dell’attualità pulsante: solo che qui da noi c’è un catalogo di personaggi e artisti già noti o stranoti, ansiosi di tornare alla ribalta. Nel 2007 mise su un cast di buona qualità media, con i voti del pubblico e della critica che addirittura coincidevano; questa volta, quel diavolo d’un Baudo fa un passo avanti e uno indietro, proseguendo da una parte su quella strada, ma dall’altra imbarcando nella sezione Campioni alcuni storici personaggi che sembravano ormai affidati alla storia del costume. Il tipico parterre «per tutti», nella tetragona convinzione che il Festival resti un evento al quale il cittadino italiano di ogni età sia comunque incapace di sottrarsi. Nell’elenco dei venti resi noti ieri sera da SuperPippo a Domenica In, c’è insomma tutto e il contrario di tutto, il rapper duro e puro Frankie Hi e Toto Cutugno, il dancettaro Paolo Meneguzzi e il maestro Amadeus Minghi. Una varietà tanto pittoresca che neanche Montecitorio.
Musica d’autore
Per tornare a contare, per farsi ricordare dopo un disco sbagliato o un periodo moscio, si mettono in gioco Sergio Cammariere, che proprio a Sanremo ebbe il suo exploit qualche anno fa; Max Gazzè reduce da un lungo periodo di spaesamento creativo; i Tiromancino il cui leader Zampaglione s’è dato pure al cinema (il loro brano è sui licenziamenti di massa); l’ottimo cantautore siciliano Mario Venuti, che a Sanremo deve molto; Frankie Hi Nrg la cui presenza è un’autentica sorpresa. Tutti della generazione che veleggia intorno ai 40 anni, naufraga nel mare che la discografia non riesce più a fendere.
Poche donne
In controtendenza rispetto al mercato che le vede in ripartenza, le signore di Sanremo sono soltanto 5 su venti. In testa Loredana Bertè, in grande fervore creativo, che aspettava con ansia questo momento; Mietta che ha scritto una musica cui ha dato parole Pasquale Panella; Anna Tatangelo con una canzone sull’omosessualità del suo beau Gigi D’Alessio; L’Aura che è una valente ragazza di soli 22 anni.
Per tutti
La quinta donna è Lola Ponce, argentina che duetterà con Giò di Tonno. I due sono stati protagonisti del cocciantiano Notre Dame de Paris, e Lola sarà protagonista di Pia De’ Tolomei, il musical della Nannini, che non a caso è autrice del loro pezzo. Ritorna in scena Gianluca Grignani, reduce da un periodo di stasi creativa; con Eugenio Bennato tira aria di riscoperta folk.
Per i ragazzi
Sconvolgerà le ragazzine, e terrà le famiglie appese su Raiuno, la presenza della band giovanile dei Finley; anche Paolo Meneguzzi è destinato allo stesso pubblico.
New Entries
Il personaggio da scoprire è Tricarico, cantautore a dir poco originale, la cui ultima fatica è La situazione non è buona, una delle canzoni più divertenti del recente cd di Celentano; Fabrizio Moro ha vinto fra i giovani l’anno scorso con la canzone contro la mafia, sarà da tenere d’occhio.
La storia siamo noi
Grandi vecchi della kermesse, Toto Cutugno che nell’ultimo decennio era sparito almeno dall’Italia; l’immarcescibile Little Tony che festeggia i 50 anni di carriera; Amedeo Minghi e pure Michele Zarrillo, che punta sempre su Sanremo quando vuole tornare a galla.


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La Stampa 7 Gennaio 2008.
’Arrivo dopo 15 anni e sarò come Satana”. L’anno scorso al Sanremone hanno vinto due artisti che si ispirano al rap, Simone Cristicchi e Fabrizio Moro. E questa volta il nome più inatteso della Baudo’s List è Frankie HI NRG, torinese duro e puro della prima ondata rap nazionale, uno che sa maneggiare le parole con lucidità tosta e acuta. «Rivoluzione», la canzone del Festival, anticipa un album: «Siamo alla rifinitura - spiega lui -. Io ho sempre trattato la musica quasi come un accessorio rispetto alle parole. Ora no».
Il presidente della Fimi Mazza sostiene che in 5 anni Sanremo finirà perché non adeguato ai tempi...
«Non condivido. Credo ci sia sempre un’attenzione a scoppio ritardato dell’industria tutta nei confronti della musica. Sono solo in quattro, ormai. Si sono accorti con anni di ritardo di Internet, poi l’hanno criminalizzato, e ora il Festival si dimostra più elastico e attento di loro. Della musica l’industria non parla, parla solo dei supporti da vendere. Per noi onesti artigiani che traiamo da vivere con la pubblica esecuzione, l’unico vero supporto che funziona è la nostra voce, la capacità di suonare per 2 ore facendo tornare a casa la gente con il sorriso. Sono troppo attenti ai tabulati e poco alle note, loro».
Di che parla, «Rivoluzione»?
«Dice che forse una rivoluzione è possibile, ma non so quanto "forse" sia scritto più grande di "possibile". Si parla di cambiamento, dell’afflato a una spinta emotiva in avanti, non si può solo sentir dire "così non va bene". Diamo un senso alle parole».
E’ strano che lei vada a Sanremo...
«Me lo proponevano da 15 anni, mi sentivo satana al quale veniva proposto un buono per l’esorcismo. Abbiam buttato lì la proposta in BMG e l’hanno presa come una battuta. Ho 40 anni, mi guardo indietro e intorno, vedo il Festival come una finestra espressiva».


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Stampa 07 Gennaio 2008
Michelle, cd-flop
Il suo primo disco è stato un flop, così Michelle Hunziker si è vista licenziare dalla Sony tedesca. A un anno dall’uscita in Germania del disco From noon till midnight sono state infatti vendute solo un migliaia di copie. Troppo poche. La Hunziker ha però di che consolarsi: da stasera (fino a marzo) torna in tv su Canale 5 al fianco di Ezio Greggio nella conduzione di Striscia la notizia. Il 22 gennaio affiancherà poi Pippo Baudo nella serata dedicata ai Telegatti.


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La Stampa 07 Gennaio 2008
Chiambretti scherza
«Per me, torinese, andare a Sanremo è come andare in colonia». Ha scherzato così ieri Piero Chiambretti, che sarà all’Ariston con Baudo. «Speriamo che il Festival resti, Baudo vive per quello, senza che cos’é? Un disgraziato», ha detto ridendo.