Luigi Accattoli, Corriere della Sera 7/1/2008, 7 gennaio 2008
ROMA – Il corpo di Padre Pio sarà «esumato» ed «esposto» alla venerazione dei fedeli, in una teca di vetro, «per alcuni mesi» a partire dalla metà di aprile: lo ha annunciato ieri l’arcivescovo di Manfredonia e «delegato della Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio da Pietrelcina», Domenico Sorrentino
ROMA – Il corpo di Padre Pio sarà «esumato» ed «esposto» alla venerazione dei fedeli, in una teca di vetro, «per alcuni mesi» a partire dalla metà di aprile: lo ha annunciato ieri l’arcivescovo di Manfredonia e «delegato della Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio da Pietrelcina», Domenico Sorrentino. L’iniziativa rientra nel programma dei festeggiamenti per i 40 anni dalla morte di Padre Pio (1968) e per i 90 anni delle stimmate (1918). L’evento attirerà molta gente. Lo assicura l’affluenza costante dei pellegrini al santuario e alla tomba del santo, circa sette milioni l’anno; nonché le grandi folle che si ebbero laggiù e a Roma in occasione della beatificazione (1999) e della canonizzazione (2002). Non è invece prevista la «traslazione » del corpo di Padre Pio dal vecchio al nuovo santuario (quello costruito dall’architetto Renzo Piano e inaugurato nel 2004): una voce in tal senso, diffusa da un gruppo di «devoti» e dagli stessi denunciata come «inopportuna», viene smentita dai frati che hanno la responsabilità del santuario. L’esposizione alla «venerazione dei fedeli» e la sistemazione definitiva avverranno nell’area del vecchio convento e chiesa annessa, probabilmente nella stessa cripta dove attualmente si trova la tomba. «Vi annuncio – ha detto ieri l’arcivescovo D’Ambrosio durante la messa vespertina – che in occasione del 40˚ anniversario della morte si procederà alla esumazione e alla ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina, per verificarne lo stato e per effettuare tutte le procedure idonee a garantirne le ottimali condizioni di conservazione ». Nella stessa occasione l’arcivescovo ha annunciato che «è stata decisa e autorizzata l’esposizione e la pubblica venerazione, per alcuni mesi, del corpo del Santo, a partire dalla metà del prossimo mese di aprile», una volta terminate le «procedure » previste dalle norme canoniche e dalle «indicazioni delle scienze mediche». Non si ha idea dello stato di conservazione del corpo, perché a suo tempo non si fece la «ricognizione» che abitualmente viene effettuata in occasione del processo di canonizzazione. Nè è vero – come pure si dice’ che il corpo sia stato imbalsamato. Nella biografia ufficiale redatta per il processo di canonizzazione si legge che «la sera del giorno della morte » la prima bara in legno viene sostituita con una in acciaio «ricoperta con una lastra di cristallo». Prima di chiudere il cristallo «l’ufficiale sanitario dottor Grifa pratica al cadavere delle iniezioni di formalina per assicurare lo stato di conservazione durante i giorni della esposizione al pubblico». Restò visibile dal vetro di copertura per quattro giorni. Si può scommettere che quanti lo salutarono allora attraverso quel vetro correranno a rivederlo il prossimo aprile. Luigi Accattoli