Saldi da fonti varie, appunti preparati da Roberta Mercuri, 6/1/2008, 6 gennaio 2008
Anche ieri, giornata dell’Epifania, gli italiani hanno preso d’assalto i negozi delle città dove sono già partiti i saldi: a Napoli sono cominciati il 2 gennaio, a Milano, Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo e Roma il 5 gennaio, a Firenze cominciano oggi (il 7 gennaio) a Cagliari l’8 gennaio, ultima sarà Reggio Calabria il 15 gennaio)
Anche ieri, giornata dell’Epifania, gli italiani hanno preso d’assalto i negozi delle città dove sono già partiti i saldi: a Napoli sono cominciati il 2 gennaio, a Milano, Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo e Roma il 5 gennaio, a Firenze cominciano oggi (il 7 gennaio) a Cagliari l’8 gennaio, ultima sarà Reggio Calabria il 15 gennaio). In media, la stagione dei prezzi ribassati durerà un paio di mesi, anche se le differenze tra una regione e l’altra sono notevoli: in Abruzzo, per esempio, i saldi finiscono il 18 febbraio, in Calabria e Veneto il 28 febbraio, in Lombardia e Toscana il 7 marzo, in Campania, Friuli e Valle D’Aosta il 31 marzo. Non sarebbe più semplice stabilire una data valida ovunque, magari proprio a Natale, per favorire i consumatori? Per i commercianti non ha senso abbassare i prezzi quando tutti comprano. E’ una legge basilare dell’economia: se la domanda è alta, sono alti pure i prezzi. Quanto alla data unica da lei auspicata, deve sapere che i saldi sono sì regolati da una legge nazionale del 1998, ma la durata delle vendite speciali viene fissata caso per caso dalle Regioni. E le Regioni anche quest’anno hanno stabilito date diverse, sebbene chiedano una data unica anche le associazioni dei commercianti che peraltro vorrebbero spostarla più in avanti, verso fine gennaio. Silvia Marini, presidente provinciale Fismo Confesercenti: «Da tempo ci battiamo per una data valida su tutto il territorio nazionale, possibilmente distanziata dal periodo delle festività. L’inizio dei saldi ancora sotto il periodo di Natale, infatti, mette a rischio le normali vendite invernali e compromette la giusta remunerazione delle attività commerciali». Davide Ippaso, segretario comunale di Confcommercio: «Anche quet’anno sono partiti con largo anticipo nonostante gli sforzi e le battaglie da noi sostenute. Una cosa assolutamente senza senso. In questi anni ci siamo impegnati cercando di posticiparli almeno alla fine di gennaio in modo da garantire ai commercianti almeno il Natale a prezzo pieno. L’avvio anticipato dei saldi non è affatto una strategia produttiva, e non fa certo ripartire i consumi». Perché i commercianti si lagnano? A Natale non hanno già venduto un mucchio di roba? Secondo una ricerca Fismo-Confesercenti, questo Natale le vendite sono calate per il 60% dei negozianti, sono rimaste uguali per il 28% e sono cresciute solo per 12% (ma non più del 10%). Il tutto, garantisce il 90% degli intervistati, a prezzi invariati rispetto al Natale 2006. Quindi i commercianti sperano di rimpinguare le casse dopo un Natale magro. E le previsioni della Confcommercio sono rosee: due miliardi di spesa in più (per un giro d’affari di 6,5 miliardi) rispetto allo scorso anno. Secondo un sondaggio Confcommercio/Format, infatti, sono quasi 12 milioni le famiglie che faranno acquisti scontati, pronte a spendere oltre il 40% delle scorsa stagione, con una spesa pro capite presunta di 213 euro. Il 64% dei consumatori attende i saldi per gli acquisti e compra sopratutto capi di abbigliamento (93%), scarpe (69%) e articoli sportivi (58%). Lo sconto «ideale» - sia per i consumatori che per i commercianti - si aggira sul 40%. Il 78% dei consumatori giudica di buona qualità i prodotti acquistati e il 63% è soddisfatto della varietà offerta. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti si dicono favorevoli ai «saldi liberi», che porterebbero vantaggi su prezzi e aumento dei consumi. Solo l’11% dei consumatori non è interessato ai saldi. Come si fa ad evitare le fregature? Le associazioni dei consumatori annunciano di aver sginzagliato ispettori lungo le vie dello shopping per dare la caccia alle truffe. Anche quest’anno, poi, il movimento difesa del cittadino suggerisce "5 punti fondamentali" ai consumatori: la merce si può cambiare, come indica un decreto legislativo del 2002, e per la sostituzione di un prodotto difettoso si hanno due mesi di tempo; attenzione ai "finti saldi": le vendite speciali riguardano infatti la merce della stagione in corso; attenzione a cartellini ed etichette, per verificare il prezzo di partenza e lo sconto effettivamente praticato; "Diffidare dei negozi che coprono le vetrine con enormi manifesti e non permettono di vedere la merce esposta e che risultano poco chiari”; gli acquisti con carta di credito e bancomat si possono fare in tutti i negozi dove è esposto l’adesivo che indica la convenzione. In soccorso ai consumatori, è aperto anche quest’anno lo sportello Pronto Saldi 2008 che offre consulenza e informazione attraverso il numero 06/45471055 (dal lunedà al venerdì dalle 16 alle 18). In televisione si vedono tanti uomini che fanno la fila davanti alle boutique. Ma i maschi non erano allergici allo shopping? Secondo Confcommercio negli ultimi anni sta emergendo una figura nuova nell’identikit del «saldista». È l’uomo, con meno di 34 anni, titolo di studio medio-alto (diploma e laurea), del Nord e, soprattutto del Nord-Ovest, spesso single, a caccia di griffe. Il periodo di vendite scontate però - sottolinea Confcommercio - è atteso anche da tante famiglie, costrette a fare i conti con budget sempre più striminziti. In particolare quelle delle regioni del Centro Italia e del Meridione, e quelle che risiedono nelle grandi aree metropolitane, anche del Nord. Esiste poi la categoria del «saldista scientifico» (chi fa shopping solo quando ci sono i saldi): costui, secondo una ricerca del Centax, percorre quaranta chilometri al giorno e vede trecentoquaranta vetrine. Questa mania dello shopping coi saldi è solo italiana? Assolutamente no. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre ben 3,5 milioni di inglesi si sono messi al computer per fare shopping sui siti delle grandi catene, che hanno aperto in anticipo i saldi online (nelle stesse ore gli anglicani che sono andati a messa sono stati due milioni e mezzo). A Londra, dove i saldi iniziano già il 26 di dicembre e diventano vera svendita dai primi dell’anno, l’evento consumistico più atteso dell’anno sono i saldi invernali dei famosi magazzini «Harrods». Fino al 28 gennaio (giorno di chiusura dei saldi) i prezzi sono praticamente dimezzati su ogni articolo, e solo durante il primo giorno di saldi si accalcano circa 300mila visitatori (questa è la cifra dell’anno scorso), contro gli appena 35mila che in periodi dell’anno più «tranquilli» visitano quotidianamente i grandi magazzini di Mohammed Al Fayed. AVANZI Quando si parla di saldi si pensa subito all’abbigliamento. Non esistono sconti in altri settori? In effetti, anche per l’elettronica e l’informatica gennaio è dedicato alle liquidazioni. Ma conviene? Secondo Mario Cianflone del ”Sole 24 ore”, dipende da molti fattori: «La marca e la "freschezza" del prodotto sono tra i più importanti. In linea di massima è meglio evitare flat tv, al plasma o lcd, di marche ignote offerte a prezzi invitanti: se si supera la spinta all’acquisto impulsivo-emozionale indotta da un prezzo attraente, ci si accorge che un televisore di buona qualità e con un brand noto non costa molto di più. E sono soldi spesi bene.
 Attenzione ai prodotti obsoleti offerti a prezzi stracciati. Si possono fare buoni affari a patto di non avere particolari pretese». Winter Sales». Apertura straordinaria (e chiusura altrettanto straordinaria, un’ora dopo) segnano l’inizio della stagione dei saldi invernali. E i grandi magazzini londinesi quest’anno hanno deciso di giocare d’anticipo anche sul giorno di apertura. Così, mentre in Italia tocca attendere i primi di gennaio, nella City è già caccia all’affare. Considerate le riduzioni eclatanti (gli sconti variano dal 20 al 75 per cento) e il livello qualitativo delle merci (gli Harrods vendono, tra le altre cose, le più importati firme italiane di moda), l’evento è considerato già da anni di portata internazionale: una visita è consigliata da tutte le guide turistiche. Poiché ormai di un vero evento si tratta, con un copione che si ripete uguale ogni anno: folle di aspirati acquirenti che si mettono pazientemente in fila dal mattino presto, in attesa di vedere il Vip di turno (l’anno scorso fu Crhistina Aguilera, che volle jet privato dalla California e 200mila dollari di compenso per un impegno di qualche minuto) che taglia il nastro e dà il via ufficiale alla corsa all’acquisto. Da lì a un mese (la stagione invernale dei saldi si chiuderà ufficialmente il 28 gennaio) i 300 reparti sparpagliati per i cinque piani dell’immenso palazzo che ospita i grandi magazzini più famosi d’Inghilterra saranno perennemente affollati e con code di ore all’ingresso. Dando uno sguardo ai cataloghi e ai prezzi praticamente dimezzati su ogni articolo, si capisce bene perché solo durante il primo giorno di saldi si accalchino circa 300mila visitatori (questa è la cifra dell’anno scorso), contro gli appena 35mila che in periodi dell’anno più «tranquilli» visitano quotidianamente i grandi magazzini di Mohammed Al Fayed. Un evento tutto londinese, certo, ma per chi non ha in programma di passare per la City, i saldi di Harrods corrono anche su internet. In forma ridotta, ma anche nel caso dello shopping on line, pur considerando le spese di confezione e spedizione e i tempi di attesa (il sovrapprezzo applicato per chi acquista dall’Italia si aggira attorno a 12 sterline, circa 18 euro), il risparmio è di tutto rispetto. A dire il vero, la stagione degli sconti su harrods.com è già cominciata da oltre una settimana. Armati di carta di credito, gli impazienti dello shopping scontato possono sfogliare il catalogo on line: gli articoli spaziano dai classici gadget targati Harrods ai vestiti firmati, agli oggetti per la casa, i profumi e gli accessori. Tutto a prezzi dimezzati. Insomma i commercianti sono contenti? In realtà molti si lamentano perché i saldi partono troppo presto. Non proprio. Una volta rappresentavano una occasione per fare nuovi acquisti, magari anche poco convincenti. Ora tutti sono più attenti e comprano solo se trovano l’articolo giusto, quello visto in precedenza e forse anche provato’’. 
 Solidali con i commercianti le associazioni di categoria. ’’Le vendite di fine stagione rimangono un’opportunità importante – spiega Silvia Marini, presidente provinciale Fismo Confesercenti ”: da tempo ci battiamo contro il continuo anticipo delle date d’inizio dei saldi e puntiamo a fissare una data unica, valida su tutto il territorio nazionale, possibilmente distanziata dal periodo delle festività. L’inizio dei saldi ancora sotto il periodo di Natale, infatti, mette a rischio le normali vendite invernali e compromette la giusta remunerazione delle attività commerciali’’. "Anche quet’anno sono partiti con largo anticipo – commenta Davide Ippaso, segretario comunale di Confcommercio – nonostante gli sforzi e le battaglie da noi sostenute. Una cosa assolutamente senza senso. In questi anni ci siamo impegnati cercando di posticiparli almeno alla fine di gennaio in modo da garantire ai commercianti almeno il Natale a prezzo pieno. L’avvio anticipato dei saldi non è affatto una strategia produttiva, e non fa certo ripartire i consumi’’. IL SONDAGGIO - Secondo un sondaggio Confcommercio/Format, sono quasi 12 milioni le famiglie che faranno acquisti scontati, pronte a spendere oltre il 40% delle scorsa stagione, con una spesa pro capite presunta di 213 euro. il 64% dei consumatori ad attendere i saldi per gli acquisti e di questi la metà si concentra su articoli griffati. I capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%), seguiti dalle scarpe (69%) e dagli articoli sportivi (58%). Lo sconto «ideale» - sia per i consumatori che per i commercianti - si aggira sul 40%. Lo shopping si divide in modo democratico tra grandi magazzini e negozi. Il 78% giudica di buona qualità i prodotti acquistati e il 63% è soddisfatto della varietà offerta. Il 68% apprezza le iniziative del commercianti per rendere chiari e trasparenti i saldi, ma per i consumatori risulta difficile il cambio della merce dopo l’acquisto e la prova del capo. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti infine si dicono favorevoli ai «saldi liberi», che porterebbero vantaggi su prezzi e aumento dei consumi. Soltanto uno «zoccolo duro» di consumatori, l’11%, non è interessato ai saldi. CACCIA ALLA GRIFFE - Emerge dunque una figura nuova nell’identikit del «saldista». l’uomo, giovane o giovanissimo, a caccia di griffe. Confcommercio sottolinea che si tratta di persone di età inferiore ai 34 anni. Al richiamo dei grandi marchi infatti - secondo una ricerca di Piazza Belli - risponde il giovane maschio, con titolo di studio medio-alto (diploma e laurea), del Nord e, soprattutto del Nord-Ovest. Molti di loro sono sigle o non coniugati. Il periodo di vendite scontate però - sottolinea Confcommercio - è atteso anche da tante famiglie, costrette a fare i conti con budget sempre più striminziti. In particolare quelle delle regioni del Centro Italia e del Meridione, e quelle che risiedono nelle grandi aree metropolitane, anche del Nord. ROMA E MILANO - Sono cominciate già dalle 8, due ore prima dell’apertura, le file davanti dai negozi delle grandi griffe nel centro di Roma. Un centinaio di persone hanno atteso in via dei Condotti l’apertura di Gucci e Prada. Coda anche davanti alle vetrine di Cenci, storico negozio di abbigliamento, a due passi dalla Camera dei deputati. A Milano la mattinata è cominciata in maniera tranquilla nel quadrilatero della moda, tra via Montenapoleone e via della Spiga. Alle 10 i negozi erano piuttosto affollati. Anche se la situazione, complice la pioggia che continua a cadere sulla città, non è paragonabile a quella di anni precedenti con vere e proprie resse all’esterno dei negozi. 
05 gennaio 2008 Il 60% dei commercianti â’ secondo la Fismo (Federazione italiana settore moda) â’ ha visto calare il proprio fatturato nel periodo di Natale. Il 28% ha ripetuto il risultato del 2006. E solo il 12% ha brindato a un Capodanno che ha portato un incremento delle vendite, anche se non pi¹ del 10%. Nel 2006 uest’anno si stima un giro d’affari di 4 miliardi e mezzo, quasi il quattro per cento in più al 2006, una cifra che "incide per il 15% sul fatturato del settore". Circa undici milioni e novecentomila famiglie - la metà del totale nazionale - faranno acquisti e spenderanno, in media circa 384 euro, vale a dire il dieci in più rispetto allo scorso anno e il dodici rispetto al 2005. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre ben 3,5 milioni di inglesi si sono messi al computer per fare shopping sui siti delle grandi catene, che hanno aperto in anticipo i saldi online. Nelle stesse ore gli anglicani che sono andati a messa sono stati due milioni e mezzo. Secondo una ricerca del Centax, il «saldista scientifico» (chi fa shopping solo quando ci sono i saldi) percorre quaranta chilometri al giorno e vede trecentoquaranta vetrine. (2002) Saldi, Saldi Saldi. Anche per l’elettronica e l’informatica di consumo, gennaio è dedicato alle liquidazioni. Per quanto lo stesso mercato viva in una costante promozione con sottocosto, interessi zero e cestini pieni di prodotti a prezzo ribassato, non è raro imbattersi, soprattutto sulle grandi superfici specializzate o meno, in offerte all’apparenza irresistibili. Ma conviene? Beh, dipende da molti fattori: la marca e la "freschezza" del prodotto sono tra i più importanti. In linea di massima è meglio evitare flat tv, al plasma o lcd, di marche ignote offerte a prezzi invitanti: se si supera la spinta all’acquisto impulsivo-emozionale indotta da un prezzo attraente, ci si accorge che un televisore di buona qualità e con un brand noto non costa molto di più. E sono soldi spesi bene.
Attenzione ai prodotti obsoleti offerti a prezzi stracciati. Si possono fare buoni affari a patto di non avere particolari pretese. Ancora oggi si trovano in vendita lettori mp3 davvero vecchi come alcuni Philips e Samsung con disco fisso da 5 Gb e anche da 20 Gb. Anche se il prezzo è invitante e il cartellino di sconto sembra irresistibile è meglio lasciarli sullo scaffale: hanno fatto il loro tempo, il design è vecchio, la tecnologia obsoleta e la compatibilità con Windows Vista del tutto aleatoria.
A proposito di idoneità a lavorare con l’ultimo sistema operativo Microsoft, del quale è atteso a breve il rilascio di un macropacchetto di aggiornamento e messa a punto, attenzione a tutte le periferiche che non dichiarano espressamente la compatibilità con Vista. E questo vale soprattutto per schede interne e apparati Usb per il video editing e per la tv/videoregistrazione su pc. Meglio acquistare solo periferiche con il logo "Works with Windows Vista" bello in evidenza.
Per gli altri prodotti in saldo, è bene verificare prezzi e anzianità facendo un giro su internet per controllare se è ancora nel catalogo del produttore. Magari, direttamente in negozio anche con l’aiuto di Google e dello smartphone. Altrimenti cosa lo abbiamo comprato a fare?


mario.cianflone@ilsole24ore.com Articoli Correlati - versione beta Gartner: consumatori e tecnologie cambieranno volto al retail Alla scoperta del negozio del futuro Boucheron, la prima volta del superlusso su internet Messaggi contagiosi Il nuovo negozio Zegna in via Montenapoleone ILSOLE24ORE.COM > Italia ARCHIVIO Saldi al via per 12 milioni di famiglie, spesa media 213 euro Saldi, finalmente. Dopo un Natale in clima d’austerity, con i negozi più vuoti del solito, ecco che i brandelli di tredicesima sopravvissuti a tasse, affitti e bollette possono essere investiti dagli italiani in un rinnovo, anche parziale, del guardaroba. Lo spettacolo continua, insomma, nonostante i venti di recessione americana. Ma in che modo? 

La corsa agli affari nel quadrilatero della moda milanese, tra via Montenapoleone e Spiga è partita con apparente sobrietà: già alle 10 i negozi erano piuttosto affollati. Anche se la situazione, complice peraltro anche la pioggia gelida che continua a cadere da venerdì dopo la nevicata, non sembra al momento paragonabile a quella di anni precedenti quando si verificarono vere e proprie resse all’esterno dei negozi delle firme più note. In Galleria Vittorio Emanuele, davanti alle serrande ancora abbassate di alcuni negozi di abbigliamento, poco prima dell’ora di apertura, si
era in effetti formata qualche fila spontanea, composta da non più di 15-20 persone, in stragrande maggioranza donne. 

Diverso l’atteggiamento dei romani. Sono cominciate già dalle 8, due ore prima dell’apertura, le file a caccia di saldi, fuori dai negozi delle grandi firme nel centro della capitale. Un centinaio di persone hanno atteso in via dei Condotti fuori dei negozi di Gucci e di Prada. Fila e anche davanti alle vetrine di Cenci, storico negozio di abbigliamento, a due passi dalla Camera dei deputati. All’apertura del punto vendita, alle 9,30, con mezz’ora di anticipo almeno 200 persone.

Anche a Torino gran folla sin dalle prime ore della mattina. Non sono mancate anche le code davanti alle grandi catene, la spagnola «Zara» e la svedese «H&M», al centralissimo «San Carlo», il negozio mito delle firme più eleganti. Tanta gente, comunque, in tutti i negozi ed a giudicare dai pacchetti e dalle borse l’intenzione è quella di comprare. Un inizio, che, almeno apparentemente, sembrerebbe smentire le previsioni contenute in un sondaggio della Confesercenti effettuato fra gli ultimi giorni del 2007 e il 2 gennaio scorso, su un centinaio di commercianti: dai dati emergeva l’aumento della percentuale di chi pensa che i saldi andranno peggio della scorsa stagione invernale (poco meno del 20%, contro una percentuale quasi inesistente un anno fa).

Secondo la Confcommercio, comunque, le cose dovrebbero mettersi piuttosto bene per il settore: con i saldi 2008 si spenderà oltre il 40% in più della scorsa stagione. Quasi 12 milioni le famiglie che faranno acquisti scontati, per una spesa pro capite di 213 euro. In fondo sono ben il 64% dei consumatori quelli che aspettano gennaio per gli acquisti; di questo 64%, la metà si concentra su articoli griffati; i capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%) seguiti dalle scarpe (69%) e dagli articoli sportivi (58%). Lo sconto "ideale" - sia per i consumatori che per i commercianti - si aggira sul 40%. Solo uno "zoccolo duro" di consumatori, l’11%, resta indifferente alle sirene degli sconti. eekend A Londra per i saldi Fine settimana di sfrenatissimo shopping, con pause colte in musei e a teatro. E con piacevoli soste in ristoranti cinesi per scoprire l’ultima mania londinese: il Dim Sum ■ A Londra per i saldi ■ Grandi mostre ■ Antichi riti e nuove tendenze ■ I saldi Londra è forse la capitale europea più visitata in gennaio: oltre a un’ampia offerta di voli low cost (vedi in Come arrivare), ci sono i saldi, che iniziano già il 26 di dicembre e che diventano vera svendita dai primi dell’anno. E poi in questi giorni la capitale britannica si prepara ad accogliere l’inevitabile flusso di turisti puntando anche sulla cultura: aggiungendo alla già ricchissima lista di musei e collezioni permanenti - visitabili gratuitamente – una serie di mostre ed eventi da non perdere. Il musical Billy Elliot al Victoria Palace Theatre Come Alegrìa, il nuovo, adrenalinico show portato in tournée in tutto il mondo dal Cirque du Soleil, la compagnia canadese che ha reinventato temi e magia del circo, con spettacolari allestimenti e incredibili acrobazie. Chi vuole vederla all’opera prima che arrivi in Italia (a Milano, dal 24 febbraio), può prenotare alla Royal Albert Hall (Kensington Gore, tel. 0044.207.58.98.212, www.royalalberthall.com) dove va in scena fino al 29 gennaio. In cartellone ancora per molti mesi al Victoria Palace Theatre (Victoria Street, tel. 0044.207.83.42.781, www.victoriapalacetheatre.co.uk), un’altra grande produzione da non mancare: il musical Billy Elliot, tratto dall’omonimo film diretto da Stephen Daldry, ma con in più, le musiche di Elton John. Weekend A Londra per i saldi Fine settimana di sfrenatissimo shopping, con pause colte in musei e a teatro. E con piacevoli soste in ristoranti cinesi per scoprire l’ultima mania londinese: il Dim Sum ■ A Londra per i saldi ■ Grandi mostre ■ Antichi riti e nuove tendenze ■ I saldi I saldi Ecco, finalmente, il momento di dare libero sfogo agli istinti spenderecci: oltre all’inevitabile Harrods, merita Selfridges (www.selfridges.com), grande magazzino in Oxford Street, con uno spazio dedicato a giovani designer e stilisti inglesi, e sconti invitanti in tutti i reparti. Grandi affari anche da Browns, in South Molton Street (tel. 0044.207.51.40.063), che propone abbigliamento delle migliori griffe internazionali scontate dal 30 al 50 per cento per tutto il mese di gennaio. Le maniache di scarpe e stivali impazziranno all’idea di potersi permettere modelli da star come quelli di Gina (9 Old Bond Street, tel. 0044.207.40.97.090), o quelli di Jimmy Choo (32 Sloane Street, tel. 0044.207.82.31.051), indossati non solo dalle protagoniste di Sex and the city, ma anche da Cameron Diaz e Toni Collette nella commedia diretta da Curtis Hanson, In her shoes. Per i jeans, una novità è Indigo Collective (228 Westbourne Grove, tel. Capi in vendita da Indigo Collective 0044.207.90.89.880): oltre alla collezione del proprietario, Etienne Ozeki, si trovano esclusivi marchi giapponesi, canadesi e brasiliani. Bello spazio tutto decorato con colori e materiali organici, il negozio è vicino alla famosissima Portobello Road. Ma la zona da esplorare, se si è in cerca di vetrine alternative, è soprattutto Soreditch, la ”nuova Soho” a nord della City, dove vivono e lavorano i giovani creativi. Gallerie, laboratori, ristoranti, locali, ma anche negozi che vendono capi di seconda mano e abbigliamento vintage: fra gli altri, Rokit in Bricklane (tel. 0044.207.37.53.864) e Beyond Retro in Cheshire Street (tel. 0044.207.61.33.636). Nello stesso quartiere, in Hoxton Square, White Cube (tel.0044.207.93.05.373) è una delle gallerie d’arte contemporanea più famose di Londra. Qui, l’appuntamento è il 19 gennaio, con il vernissage della mostra Gilbert &George: Gesù era eterosessuale?, dedicata all’ultima, provocatoria serie del duo britannico. SONDAGGIO CONFCOMMERCIO SULL’IDENTIKIT DELL’ACQUIRENTE Cominciano i saldi veri, caccia alle firme Si apre la stagione dei prezzi ribassati anche a Milano e Roma, weekend decisivo per l’andamento dei consumi MILANO - Dopo Napoli tocca a Roma e Milano. E anche a Torino, Venezia, Ancona, Bari, Palermo. Arrivano i saldi e si apre la caccia alle occasioni. Il terzo round riguarderà Firenze (il 7 gennaio) e Cagliari (l’8). Ultima Reggio Calabria, che deve aspettare fino al 15 gennaio. Molte le aspettative da parte dei commercianti che sperano di rimpinguare le casse dopo un Natale magro. Le previsioni a caldo sembrano però contraddire le attese e le associazioni dei consumatori, che temono un flop o peggio delle fregature, invitano a fotografare i prezzi in vetrina prima degli sconti. Un Natale all’insegna dell’austerity, secondo la Fismo-Confesercenti: per il 60% dei negozianti le vendite hanno fatto registrare un calo, sono rimaste uguali per il 28%. Solo il 12% ha aumentato il giro d’affari, ma non più del 10%. Il tutto, garantisce il 90% degli intervistati, a prezzi invariati rispetto al Natale 2006. Più rosee le attese della Confcommercio che calcola due miliardi di spesa in più (per un giro d’affari di 6,5 miliardi) rispetto allo scorso anno. Con il via degli sconti a Roma e Milano, questo è il primo fine settimana significativo sull’andamento dei consumi nel periodo di prezzi ribassati. Non sono pochi tuttavia i negozi che hanno già iniziato a praticare sconti. Le associazioni dei consumatori annunciano di aver sginzagliato ispettori lungo le vie dello shopping per dare la caccia alle truffe. IL SONDAGGIO - Secondo un sondaggio Confcommercio/Format, sono quasi 12 milioni le famiglie che faranno acquisti scontati, pronte a spendere oltre il 40% delle scorsa stagione, con una spesa pro capite presunta di 213 euro. il 64% dei consumatori ad attendere i saldi per gli acquisti e di questi la metà si concentra su articoli griffati. I capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%), seguiti dalle scarpe (69%) e dagli articoli sportivi (58%). Lo sconto «ideale» - sia per i consumatori che per i commercianti - si aggira sul 40%. Lo shopping si divide in modo democratico tra grandi magazzini e negozi. Il 78% giudica di buona qualità i prodotti acquistati e il 63% è soddisfatto della varietà offerta. Il 68% apprezza le iniziative del commercianti per rendere chiari e trasparenti i saldi, ma per i consumatori risulta difficile il cambio della merce dopo l’acquisto e la prova del capo. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti infine si dicono favorevoli ai «saldi liberi», che porterebbero vantaggi su prezzi e aumento dei consumi. Soltanto uno «zoccolo duro» di consumatori, l’11%, non è interessato ai saldi. CACCIA ALLA GRIFFE - Emerge dunque una figura nuova nell’identikit del «saldista». l’uomo, giovane o giovanissimo, a caccia di griffe. Confcommercio sottolinea che si tratta di persone di età inferiore ai 34 anni. Al richiamo dei grandi marchi infatti - secondo una ricerca di Piazza Belli - risponde il giovane maschio, con titolo di studio medio-alto (diploma e laurea), del Nord e, soprattutto del Nord-Ovest. Molti di loro sono sigle o non coniugati. Il periodo di vendite scontate però - sottolinea Confcommercio - è atteso anche da tante famiglie, costrette a fare i conti con budget sempre più striminziti. In particolare quelle delle regioni del Centro Italia e del Meridione, e quelle che risiedono nelle grandi aree metropolitane, anche del Nord. ROMA E MILANO - Sono cominciate già dalle 8, due ore prima dell’apertura, le file davanti dai negozi delle grandi griffe nel centro di Roma. Un centinaio di persone hanno atteso in via dei Condotti l’apertura di Gucci e Prada. Coda anche davanti alle vetrine di Cenci, storico negozio di abbigliamento, a due passi dalla Camera dei deputati. A Milano la mattinata è cominciata in maniera tranquilla nel quadrilatero della moda, tra via Montenapoleone e via della Spiga. Alle 10 i negozi erano piuttosto affollati. Anche se la situazione, complice la pioggia che continua a cadere sulla città, non è paragonabile a quella di anni precedenti con vere e proprie resse all’esterno dei negozi. 
05 gennaio 2008 I CONSIGLI DI LISA CORVA, AUTRICE DI «GLAM CHEAP- UNA VITA IN OFFERTA SPECIALE» Guida ai saldi a portata di precari Piano d’attacco in 10 punti per assicurarsi acquisti alla moda ma a buon mercato «I saldi dei saldi?
Le svendite negli outlet» Ascolta l’intervista con Lisa Corva Saldi: siete pronti? In tempi di eurostress, dopo il disastro finanziario dello shopping natalizio e del pranzo, i saldi a molti sembrano quasi inavvicinabili. Eppure, ci si può provare. Lisa Corva (www.lisacorva.it), autrice di «Glam Cheap- Una vita in offerta speciale» (Sonzogno) ha messo a punto una strategia di sopravvivenza: un piano d’attacco in dieci punti, per acquisti alla moda ma a buon mercato. Sulla scia di Stella, l’eroina (squattrinata) del suo romanzo, la Ragazza dallo Sguardo Prezzante che sa tutto delle borse di Gucci, ma, visto che sta cercando di sopravvivere a Milano con 999 euro al mese, non se ne può comprare una neppure da Zara (forse in saldo, chissà…). Cominciamo? 1) Con chi andare: ovvero scegliere l’amica glam cheap. 
A dire il vero l’ideale sarebbe averne due. La Strategica Saldi, ovvero quella che ha studiato, prima, la mappa dei negozi e l’ubicazione; ha già fatto un giro di perlustrazione, e mandato a memoria i prezzi reali, in modo di non farsi ingannare dai falsi cartellini ribassati. E poi l’Esperta Budget, che usa una strategia da Las Vegas: fissa un budget (avvertenza: ci vogliono realisticamente almeno 200 euro, se non avete in programma solo negozi low cost) e ci controlla affinché non oltrepassiamo il limite, come chi vuol tentare la fortuna alla roulette. Le amiche vanno prenotate per varie battute di caccia: chi vuole un saldo tutto-logo, infatti, farà meglio a ritornare nel negozio griffato più volte, perché in genere dopo qualche giorno viene esposta nuova merce. L’Amico Gay è una buona variante, ma essendo in genere molto modaiolo, tende a far spendere troppo… In ogni caso mai andare per saldi in coppia: un tour de force che metterebbe alla prova anche i neoinnamorati. La copertina di «Glam cheap. Una vita in offerta speciale» (Sonzogno) 2) Cosa comprare: i prodigi del little black dress... 
La saggezza del saldo imporrebbe di portarsi a casa solo il «classico», il capo che sarà sempre di moda; o, ancora più difficile, «quello che andrà ancora di moda la prossima stagione» (e qui bisogna essere vere fashioniste per prevederlo). Più semplice, dunque, puntare sui must del guardaroba: e quindi il «little black dress», il piccolo abito nero alla Audrey Hepburn che sta bene a tutte e con tutto. E il trench (possibilmente di Burberry). Perfetto anche un soprabito floreale o a stampe (con il global warming li useremo sempre di più), e un paio di scarpe d’oro o d’argento (non ce ne libereremo neppure l’anno prossimo). 3) ... e la tentazione dell’animalier.
E sì: ahimé, c’è l’animalier. Dico ahimé perché Stella, l’eroina glam cheap del mio libro, soffre di una strana Allergia Animalier: la pelle si copre di bolle appena è in vicinanza di una borsa leopardata, un cappottino ghepardato, un paio di ballerine zebrate. Lei, quindi, deve starne alla larga. Ma voi – se non soffrite dello stesso morbo – potete tranquillamente comprare un qualsiasi capo maculato: ormai è un classico, andrà sempre di moda. (Purtroppo, aggiungerebbe Stella). 4) Non è la mia misura: lo compro o no? 
Per le ragazze «di tutte le età» con la 44, sarà molto, molto difficile trovare un vero affare. Dunque, una 46 superscontata, vale la pena? In genere no, a meno che non siate abilissime con ago e filo. Una brava sarta che riadatti il capo costa sicuramente più dello sconto. 

5) Come aggirare le file: i pre-saldi in boutique.
Meglio evitare Milano e Roma, o comunque le grandi città, e puntare sulle boutique multimarca in periferia o nei piccoli centri. Sono infatti i negozi che hanno bisogno di svuotare il magazzino, e che in più coccolano davvero le clienti, invitandole a degli strepitosi pre-saldi (questo succede anche nelle boutique più metropolitane, ma i veri affari, assicurano le fashioniste, si fanno in provincia). 

6) Come non polverizzare la carta: solo saldi low cost. 
Chi è davvero in un momento di eurostress, come Stella, la squattrinata protagonista del mio romanzo, li sceglie rigorosamente low cost: e si presenta (puntuale!), all’apertura delle porte da H&M, Zara o Mango, o al low cost nostrano, ovvero Oviesse, per portarsi a casa almeno un abitino a 10 euro. Tra l’altro ormai è facile trovare delle versioni cheap dei grandi classici: il ”little black dress” in saldo non è un sogno. 

7) Quando il saldo diventa regalo. Quella maglietta è perfetta, ma della misura sbagliata; oppure, una volta a casa, capiamo che non ce la metteremo mai? Poco male: Stella la infila subito nell’Armadio del Riciclo, a cui attinge in vista di compleanni, feste e… del prossimo Natale. 

8) Il vero trucco glam cheap: i saldi dell’outlet. Già: ci sono i saldi, ma anche i saldi dei saldi. Ovvero le svendite negli outlet, vera e propria libidine del cartellino del prezzo stracciato. Un consiglio: puntare direttamente sui luxury outlet, ovvero il multimarca The Mall nel Mugello, l’affollatissimo spaccio di Prada ad Arezzo, e il meno conosciuto The Place, a Biella. Ovvero Gucci, Agnona, Zegna, La Perla e anche un caffè per non svenire durante lo shopping scontato. 

9) I saldi oltreconfine. Chi vuole esagerare prenota una vacanza a Dubai: il 28 gennaio comincia il mese dello Shopping Festival, e le agenzie di viaggio vendono pacchetti per perdersi nelle shopping mall e crollare sulla spiaggia. Ma il vero trionfo è New York: anche i più squattrinati pagando in dollari si senteno ricchissimi (soprattutto se vanno a Woodbury Premium Outlet, partenza da Port Authority con un autobus, 220 negozi a prezzi stracciati, e per favore portatevi una valigia vuota). 

10) E sul web? Ma è davvero divertente andare per saldi sul web? Dove finisce il piacere di toccare, provare, strappare di mano alla vicina? Stella - questo è sicuro – usa la Rete con un solo obiettivo: vendere su eBay tutto quello di minimamente dignitoso che ha nell’armadio, per riuscire ad arrivare a fine mese. Del resto, è una vera ragazza glam cheap. Saldi o non saldi, Lisa Corva raccoglie confessioni di eurostressati sul suo sito: www.lisacorva.it 
28 dicembre 2007 Vieni a fare euroshopping con me? Due caratteristiche comuni a tutti i Paesi d’Europa? I saldi post-natalizi e città piene di bei negozi. dunque ora di partire a caccia di offerte. Vieni anche tu? Le tentazioni di Budapest (Judit Járadi) L’ideale sarebbe avere a disposizione un consulente di shopping personale pronto ad accompagnarci ovunque - come si vede nei documentari tv per le strade di Manhattan - e anche una American Express Black, con la sua linea così sexy e il suo potere d’acquisto pressoché illimitato. Per la carta di credito non abbiamo suggerimenti da offrivi, ma se in queste settimane di saldi volete darvi allo shopping-turismo, ecco qualche dritta per le strade d’Europa. Italia: obiettivo centro Dire Italia è dire moda? Per una volta lasciamo da parte le storiche roccafforti dello shopping: via Montenapoleonea Milano e via Condotti a Roma. Tuffiamoci stavolta a Bologna, città universitaria, giovane e poliedrica. Qui, come un po’ ovunque in Italia, i primi saldi cominciano nel periodo dell’Epifania, che diverranno ufficiali solo dal 9 gennaio, per poi protrarsi fino alla fine di febbraio, in un’escalation di offerte. Andare a Bologna è prendere due piccioni con una fava: al weekend di shopping si può unire buona cucina poiché questa regione è la patria di tortellini, lasagne, salumi e buon vino. L’ideale è alloggiare nei B&B: ampia è la scelta e grazie alla conduzione familiare si possono carpire le migliori dritte su osterie e piole buone e a buon mercato. A Bologna la via dello shopping per antonomasia è la centralissima Via Indipendenza: ricca di vetrine di tutte le più famose marche italiane: e le signore sono servite. Ma lo shopping migliore a Bologna si fa nei mercatini: i prezzi sono sempre convenienti e durante i saldi non possono che migliorare. Dove andare a frugare? Venerdì e sabato l’appuntamento è al mercato della Montagnola in piazza VIII agosto, che offre prevalentemente vestiti, anche di marca, ma a prezzi ottimi. E nelle ultime bancarelle trovate anche i pezzi più rari: artigianato africano e abbigliamento indiano, oggetti usati e vintage di tutti i tipi. Visto che Bologna dista un’ora di viaggio da Firenze, un salto in Toscana è d’obbligo. Passeggiando tra le meraviglie artistiche si possono fare degli ottimi acquisti: in via Tornabuoni e in via Calzaiuoli sono concentrati gli store di tutti i più famosi stilisti italiani: Armani, Prada, Dolce & Gabbana. Ma il must a Firenze è comprare una borsa: i toscani sono maestri indiscussi nella lavorazione del cuoio, nelle botteghe del centro troverete sicuramente la giacca e la cintura che fanno per voi... le shopping victim sono avvertite! Alla conquista dell’est: Budapest o Praga? Volando low cost bastano due ore per raggiungere Budapest da Londra, Roma o Parigi, e allora è il caso di affrettarsi, perché qui i saldi sono cominciati il 27 dicembre. E si sa: chi tardi arriva, male alloggia. L’Est è esoticamente cool: oltre alle grandi marche della globalizzazione, potete trovare le firme autoctone a noi meno note. Lo shopping si fa nei centri commerciali, tre sono gli indirizzi da tenere a mente se decidete di andare a Budapest: Vàci Utca per chi si sente glamour, Westend City Center per chi ha un’anima hip-hop e Asia Center, l’outlet per lo shopping low cost. E potete trascorrere notti altrettanto low cost presso gli ostelli della città. Sempre a portata di voli low cost è anche un’altra perla dell’Est: Praga. Le Wenceslas Square e l’avenue Narodni Trida sono i luoghi con più scelta di negozi, ma a causa della loro posizione centrali vantano prezzi piuttosto alti. Il consiglio? Girare anche per le vie meno turistiche: Praga è ricca di subculture giovanili e pullula quindi di negozi dove trovare capi di tribù differenti. Da portare ed esportare. E poi Praga è una città magica e non solo per lo shopping: My Czech Republic vi offre consigli utili per organizzare la vostra visita e trovare una location ad hoc per le vostre esigenze. Inghilterra: la fretta è d’obbligo Londra, tradizionale capitale europea dello shopping, e la sua Oxford Street le conoscete tutti. Allora spostiamoci un po’ a Nord: sapete per cosa è famosa Manchester? qui che in Gran Bretagna trovate la più grande scelta di abbigliamento di seconda mano, tutto rigorosamente timbrato anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Quanto fa cool, la patria dei mods e del vintage! I saldi a Manchester, come in buona parte dell’Inghilterra, cominciano subito dopo Natale, quindi bisogna affrettarsi per trovare le occasioni migliori. Dove cercare? Nothern Quarter offre numerose occasioni firmate Oxfam Originals, My Goodniss! e Pop Boutique, e poi fate un salto alla miriade di negozietti dentro Affleck’s Palace, che assomiglia alla rinomata Camden Town di Londra. E visto che tutta la città è cosparsa da un’infinità di negozietti, la soluzione migliore è munirsi di una buona mappa del centro città e passeggiare a caccia di offerte. Anche a Manchester si può dormire in ostello, situato a Potato Wharf, una zona carina ricca di locali smart. Barcellona: offerte progressive Negli ultimi anni anche la Spagna è entrata nell’Olimpo della moda: nomi come Camper, Custo Dalmau e Antoni Miró hanno reso cult lo stile made in Spain. Qui i saldi cominciano il 7 gennaio e subiscono diverse escalation: dalle riduzioni del 30% dei primi giorni, si arriva fino al 70-80% di sconto a febbraio… quasi regali! Passeig de Gràcia, Rambla Catalunya e via Pelayo sono tappe obbligatorie: dai negozi dei grandi stilisti a quelli più a buon mercato, firme internazionali e le magliette di Custo che spopolano in tutto il mondo. Per chi non ha molta voglia di scarpinare, il consiglio è di assaltare i centri commerciali: il più famoso è sicuramente El Corte Inglés, ma anche La Maquinista e l’Illa Diagonal meritano. Per avere tutto a portata di mano, la scelta migliore è alloggiare nei pressi del Passeig de Gràcia: oltre ad un ostello accogliente, si può contare sulla vicinanza di negozi e ristoranti. Nel cuore della movida catalana. 2006 ilano - Si apre oggi a partire da Napoli e dalla Campania la stagione dei saldi invernali 2008, che si chiuderà alla fine di marzo. Mentre i clienti cominciano ad affollare negozi e centri commerciali in cerca di occasioni, le associazioni dei consumatori diffondono il loro vademecum contro i raggiri. Calendario Dopo la Campania, sabato prossimo, il 5 gennaio, i saldi scatteranno in Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto, rende noto il movimento difesa del cittadino. Il 6, giorno dell’Epifania, toccherà a Genova e alla Liguria. Poi lunedì 7 gennaio sarà la volta di Basilicata, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria, seguite l’8 gennaio dalla Sardegna. Il 10 gennaio partiranno i saldi in Valle d’Aosta, il 12 in Friuli Venezia Giulia mentre in Calabria bisognerà aspettare fino al 15 gennaio. In media, la stagione dei prezzi ribassati durerà un paio di mesi, anche se le differenze tra una regione e l’altra sono consistenti: in Abruzzo, per esempio, i saldi finiscono il 18 febbraio, mentre in Campania, Friuli e Valle D’Aosta si arriverà fino al 31 marzo. I saldi sono regolati da una legge nazionale del 1998, anche se la durata delle vendite speciali viene fissata caso per caso dalle regioni. Commercianti I commercianti guardano all’appuntamento con molte aspettative: sperano di recuperare le mancate vendite del Natale appena trascorso. Secondo un’indagine Fismo-Confesercenti infatti, per circa il 60% degli esercenti le vendite natalizie hanno fatto registrare un calo, mentre per il 28% sono rimaste uguali. Soltanto il 12% ha aumentato le vendite. I saldi, quelli invernali in particolare, rappresentano un’occasione importante per le piccole e medie imprese del commercio: oltre il 65% realizza grazie alle vendite di fine stagione tra il 20 ed il 30% del fatturato annuo, il 25% addirittura tra il 40 ed il 50%, mentre per il restante 10% la quota dei saldi arriva al massimo al 10% del fatturato annuo. Per fare in modo che i saldi restino per commercianti e consumatori un’opportunità, la Fismo si sta da tempo battendo per arginare il continuo anticipo delle date d’inizio delle vendite e per ottenere una data unica valida su tutto il territorio nazionale, possibilmente distanziata dal periodo delle festività. Vademecum Anche quest’anno, il movimento difesa del cittadino suggerisce "5 punti fondamentali" ai consumatori. Prima di tutto, la merce si può cambiare, come indica un decreto legislativo del 2002, e per la sostituzione di un prodotto difettoso si hanno due mesi di tempo. Poi, attenzione ai "finti saldi": le vendite speciali riguardano infatti la merce della stagione in corso. E attenzione a cartellini ed etichette, per verificare il prezzo di partenza e lo sconto effettivamente praticato. Il mdc invita a "diffidare dei negozi che coprono le vetrine con enormi manifesti e non permettono di vedere la merce esposta e che risultano poco chiari", e ricorda che gli acquisti con carta di credito e bancomat si possono fare in tutti i negozi dove è esposto l’adesivo che indica la convenzione. E, in soccorso ai consumatori, apre anche quest’anno lo sportello Pronto Saldi 2008 che offre consulenza e informazione ai consumatori, attraverso il numero 06/45471055 (dal lunedà al venerdì dalle 16 alle 18) e la mail stafflegale@mdc.it. Savona: Confcommercio, sondaggio sui saldi La Confcommercio ha tracciato un identikit del consumatore che acquista in saldo: a caccia di prodotti griffati o comunque di marca sono soprattutto uomini giovani (fino a 34 anni), single, con un titolo di studio medio alto o alto, e residenti in prevalenza nelle regioni del Nord. Si tengono lontani dagli acquisti in saldo invece i consumatori più avanti negli anni, mentre vi fanno grande ricorso le famiglie, soprattutto residenti nel Centro Italia, nel Meridione e nelle grandi aree metropolitane del Paese. Ma cosa acquisteranno in saldo i consumatori? I capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%) seguiti dalle scarpe (69%) e dagli articoli sportivi (58%). Lo sconto "ideale" - sia per i consumatori che per i commercianti - si aggira sul 40%. E del resto tutte le associazioni dei consumatori sconsigliano gli sconti superiori al 50%: si tratterebbe di vendite sotto costo, e quasi sicuramente non si tratterebbe di saldi di stagione. Lo shopping è quasi a metà tra grandi magazzini e negozi tradizionali. Il 78% giudica di buona qualità i prodotti acquistati e il 63% è soddisfatto della varietà offerta. Il 68% giudica positivamente le iniziative del commercianti per rendere chiari e trasparenti i saldi, per i consumatori risulta difficile il cambio della merce dopo l’acquisto e la prova del capo. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti è favorevole ai "saldi liberi", porterebbero vantaggi su prezzi e aumento dei consumi. Soltanto l’11% dei consumatori non è interessato ai saldi. r.c. Sabato 05 Gennaio 2008 ore 11:50 Le vetrine di Brompton Road, nel cuore di Londra, oggi aprono i battenti un’ora prima, per celebrare l’evento consumistico più atteso dell’anno, gli «Harrods Winter Sales». Apertura straordinaria (e chiusura altrettanto straordinaria, un’ora dopo) segnano l’inizio della stagione dei saldi invernali. E i grandi magazzini londinesi quest’anno hanno deciso di giocare d’anticipo anche sul giorno di apertura. Così, mentre in Italia tocca attendere i primi di gennaio, nella City è già caccia all’affare. Considerate le riduzioni eclatanti (gli sconti variano dal 20 al 75 per cento) e il livello qualitativo delle merci (gli Harrods vendono, tra le altre cose, le più importati firme italiane di moda), l’evento è considerato già da anni di portata internazionale: una visita è consigliata da tutte le guide turistiche. Poiché ormai di un vero evento si tratta, con un copione che si ripete uguale ogni anno: folle di aspirati acquirenti che si mettono pazientemente in fila dal mattino presto, in attesa di vedere il Vip di turno (l’anno scorso fu Crhistina Aguilera, che volle jet privato dalla California e 200mila dollari di compenso per un impegno di qualche minuto) che taglia il nastro e dà il via ufficiale alla corsa all’acquisto. Da lì a un mese (la stagione invernale dei saldi si chiuderà ufficialmente il 28 gennaio) i 300 reparti sparpagliati per i cinque piani dell’immenso palazzo che ospita i grandi magazzini più famosi d’Inghilterra saranno perennemente affollati e con code di ore all’ingresso. Dando uno sguardo ai cataloghi e ai prezzi praticamente dimezzati su ogni articolo, si capisce bene perché solo durante il primo giorno di saldi si accalchino circa 300mila visitatori (questa è la cifra dell’anno scorso), contro gli appena 35mila che in periodi dell’anno più «tranquilli» visitano quotidianamente i grandi magazzini di Mohammed Al Fayed. Un evento tutto londinese, certo, ma per chi non ha in programma di passare per la City, i saldi di Harrods corrono anche su internet. In forma ridotta, ma anche nel caso dello shopping on line, pur considerando le spese di confezione e spedizione e i tempi di attesa (il sovrapprezzo applicato per chi acquista dall’Italia si aggira attorno a 12 sterline, circa 18 euro), il risparmio è di tutto rispetto. A dire il vero, la stagione degli sconti su harrods.com è già cominciata da oltre una settimana. Armati di carta di credito, gli impazienti dello shopping scontato possono sfogliare il catalogo on line: gli articoli spaziano dai classici gadget targati Harrods ai vestiti firmati, agli oggetti per la casa, i profumi e gli accessori. Tutto a prezzi dimezzati. Vota . 1 0. 2 0. 3 0. 4 0. 5 Risultato 0. Abbigliamento. Gli affari migliori, va detto subito, sono quelli su maglioni, sciarpe e camicie. Una sciarpa di cashmere si acquista on line a 109 sterline, pari a 159 euro (rispetto ai 209£ di listino), un cappotto di lana merino a 408 euro, ovvero 279 sterline (contro le 399 di due settimane fa). Il celebre cardigan stile inglese da 64 sterline (93 euro), scontato del 50%. Prezzi quasi dimezzati anche per tutte le camicie da uomo, in vendita a 39 sterline (57 euro), contro le 59 del listino ufficiale. Alimentari ed elettrodomestici. Abiti, ma non solo. La stagione dei saldi firmati Harrods riguarda tutti i generi di prodotti, alimentari compresi. Direttamente dal «ground floor» dei grandi magazzini, quelli, per intenderci, che lasciano con l’acquolina in bocca i turisti curiosi che ci mettono piede per la prima volta, si possono acquistare le tradizionali marmellate inglesi, gusto arancia, in una confezione da tre barattoli. Prezzo? 13,05 sterline, pari a 17 euro (da listino: 17,55 sterline). Forse meno convenienti ma altrettanto curiose sono le scatole di caffè a 13 euro, ossia 8,95£ (dalle 12 solite). Capita anche di trovare ottime occasioni in saldo sugli elettrodomestici: un frullatore, messo in vendita solitamente a 109 sterline, si trova sul web scontato del 10 per cento, a 94,95£ (138 euro). Riduzioni analoghe per tostapane, macchina del caffè e bollitori. Accessori. La scelta più vasta è sulle borse, borsette e accessori in generale. Si può ordinare un portafoglio firmato Harrods a 25£ (36 euro), una borsa a 42£ (pari a 61 euro): lo sconto è del 30%. I saldi omnicomprensivi non potevano certo trascurare la gioielleria: una spilla a forma di orsetto in oro a 19£ (27 euro), la versione a forma di elefante si porta a casa anche a meno, 12,95£ (19 euro). Ma il simbolo dello shopping da Harrods è e rimane l’orsetto di peluche, Nicholas Bear, immancabile souvenir da Londra. Anche quello è scontato, ovviamente, del 50%. 2005 I negozianti protestano per la data anticipata. Davide Ippaso, segretario comunale di Confcommercio: ’’Decisione presa sulle nostre teste’’ Home Pesaro prec succ Contenuti correlati . Saldi invernali, il 5 gennaio si parte Pesaro, 4 gennaio 2008 - ’’Saldi di fine stagione? Ma se è appena cominciata. Dovrebbero spostarli a fine di marzo’’. La titolare del ’Black Ten’ in via Branca ne è convinta. E non è la sola. La data di partenza dei saldi (inizieranno domani per cessare il primo di marzo) continua a far discutere. Tutti si adeguano ma nessuno è contento, anzi. "Si parte sempre troppo presto – dice Cristian del negozio di abbigliamento in via Mazza ”Ora-Ito’ ”, dovrebbero essere posticipati. In questo modo non è neppure corretto nei confronti del consumatore che nel giro di pochi giorni vede ridotto il prezzo del capo acquistato, magari, durante le feste natalizie’’. 
 Della stessa opinione anche al negozio di abbigliamento ’Stress’ in via Cattaneo: ’’I saldi sono importanti ma per chi vende abiti pronto moda e non campionari non è affatto conveniente’’. Da ’Massimo’, il noto negozio di calzature in via Branca che quest’anno compie 50 anni di attività, non sono neppure tanto convinti che i saldi siano catalizzatori di consumi: ’’Tutto è cambiato – spiega il titolare ”. Una volta rappresentavano una occasione per fare nuovi acquisti, magari anche poco convincenti. Ora tutti sono più attenti e comprano solo se trovano l’articolo giusto, quello visto in precedenza e forse anche provato’’. 
 Solidali con i commercianti le associazioni di categoria. ’’Le vendite di fine stagione rimangono un’opportunità importante – spiega Silvia Marini, presidente provinciale Fismo Confesercenti ”: da tempo ci battiamo contro il continuo anticipo delle date d’inizio dei saldi e puntiamo a fissare una data unica, valida su tutto il territorio nazionale, possibilmente distanziata dal periodo delle festività. L’inizio dei saldi ancora sotto il periodo di Natale, infatti, mette a rischio le normali vendite invernali e compromette la giusta remunerazione delle attività commerciali’’. "Anche quet’anno sono partiti con largo anticipo – commenta Davide Ippaso, segretario comunale di Confcommercio – nonostante gli sforzi e le battaglie da noi sostenute. Una cosa assolutamente senza senso. In questi anni ci siamo impegnati cercando di posticiparli almeno alla fine di gennaio in modo da garantire ai commercianti almeno il Natale a prezzo pieno. L’avvio anticipato dei saldi non è affatto una strategia produttiva, e non fa certo ripartire i consumi’’.