Francesca Basso, Corriere della Sera 6/1/2008, 6 gennaio 2008
MILANO
Sembra proprio una favola di Esopo, di quelle cioè con la morale alla fine. E forse era l’obiettivo di Romano Prodi, quando ha raccontato la storiella della discarica di Poiatica di Carpineti. Il fatto risale a dodici anni fa. In provincia di Reggio Emilia, sull’Appennino, stavano cercando un luogo per una nuova discarica. Il sito individuato si trovava (e si trova) non lontano dalla casa della famiglia Prodi a Bebbio (foto).
Gli abitanti della zona non erano entusiasti all’idea della discarica. Così una delegazione si presentò da Romano Prodi, allora alla guida del suo primo governo, per chiedere l’interruzione dei lavori, confidando sul fatto che magari anche lui non avrebbe gradito proprio vicino a casa una montagna di immondizia. Il premier ricorda di aver spiegato ai cittadini l’importanza della discarica e di averli rassicurati sulla sicurezza della struttura. «Alla fine la discarica è stata fatta in una cava di argilla e da allora non ha mai dato problemi» spiega Nilde Montemerli, attuale sindaco di Carpineti. Anzi, se si fa un bilancio, la discarica si è dimostrata «una risorsa» per il paese: «Siamo un centro di 4.200 abitanti. Grazie al ristoro ambientale, cioè alla quota riconosciuta al Comune dalla società che gestisce la struttura – aggiunge il sindaco – abbiamo potuto reinvestire quel denaro in politiche ambientali, rifacendo ad esempio l’illuminazione pubblica e dismettendo l’amianto dagli edifici non ancora bonificati. Insomma, la discarica è diventata una risorsa per garantire servizi altrimenti impensabili per noi».
Eppure i dubbi all’inizio furono molti. Si cominciò a parlare della discarica alla fine degli anni Ottanta. Allora il sindaco di Carpineti era Eolo Biagini: «Ci opponemmo con forza – ricorda ”. Il motivo era di carattere ambientale. La nostra era un’opposizione molto ragionata. Offrii un’altra area perché quella indicata inizialmente non aveva le caratteristiche adatte. Alla fine fu scelta la cava di argilla. Comunque fu realizzata quando io non ero più sindaco». La provincia di Reggio Emilia ha tre discariche che le hanno fatto guadagnare il primo posto in Emilia Romagna e il quinto in Italia per la percentuale di raccolta differenziata.
Francesca Basso