Il Sole 24 Ore 03/01/2008, pag.4 Mariolina Sesto, 3 gennaio 2008
Il deputato si ridà l’aumento. Il Sole 24 Ore 3 gennaio 2008. ROMA. A fine mese ciascuno dei 630 deputati potrebbe trovarsi una gradita sorpresa in busta paga: non più i soliti 5
Il deputato si ridà l’aumento. Il Sole 24 Ore 3 gennaio 2008. ROMA. A fine mese ciascuno dei 630 deputati potrebbe trovarsi una gradita sorpresa in busta paga: non più i soliti 5.486,58 euro netti ma 5.613,59. Duecento euro lordi in più, 127 euro al netto delle tasse. Nulla è stato ancora formalmente deciso. Ma la questione è già sul tavolo dei questori della Camera. Paradossalmente l’aumento deriva dal blocco degli aumenti stabilito dalla Finanziaria in ossequio alla richiesta di sobrietà di tutte le istituzioni. Nella pratica, però, questo blocco si inserisce in una situazione di fatto un po’ anomala: un dislivello negli stipendi di senatori e deputati che, se non venisse rimosso, si trascinerebbe per altri cinque anni. Quelli per i quali la Finanziaria ha deciso di bloccare le indennità dei parlamentari. Il gap Camera-Senato così che Montecitorio, che virtuosamente si era sospeso lo scorso anno l’aumento di stipendio legato alla retribuzione dei presidenti di Cassazione, si vede costretto quest’anno a tornare sui suoi passi. Tutta colpa dei senatori, che nel 2007 si sono opposti al congelamento degli aumenti automatici facendo scattare la disparità di trattamento con i colleghi della Camera bassa. La presidenza di Palazzo Madama spiegò che la retribuzione dei parlamentari è disciplinata da una legge del 1965 e che, come tale, non può essere corretta senza modificare la disciplina in vigore. Con questa motivazione furono rispediti al mittente gli aumenti che alcuni senatori autonomamente avevano deciso di mettere a disposizione del bilancio del Senato. Questori in allarme A questo punto la Camera deve decidere come intervenire. Per il questore Severino Galante (Pdci) l’allineamento con il Senato, dopo il blocco previsto dalla Finanziaria, è scontato. «Dal punto di vista del principio costituzionale – osserva – il blocco non può intervenire su una disparità di trattamento». Ma tecnicamente, per adeguare lo stipendio dei deputati a quello dei senatori annullando il taglio 2007, occorre una delibera di presa d’atto dell’aumento. Ne è consapevole il questore del Pd Gabriele Albonetti secondo il quale «la decisione più realistica è quella di allineare le indennità dei deputati dal primo gennaio 2008, lasciando intatto il taglio 2007». Una decisione politica La patata bollente è ora nelle mani di Fausto Bertinotti. Sarà lui in ultima istanza a decidere fra le tre alternative possibili. La prima: lasciare il disallineamento esponendosi a una molteplicità di ricorsi non solo da parte dei deputati ma anche degli ex deputati che si ritroveranno un vitalizio di entità inferiore rispetto agli ex senatori. La seconda e più probabile: aumentare lo stipendio da questo mese in modo da limitare possibili contenziosi solo al 2007. La terza: fare un generale dietrofront restituendo anche gli arretrati 2007. Una soluzione, quest’ultima, assai difficile da prendere soprattutto da un presidente come Bertinotti che ha orgogliosamente vantato per tutto il 2007 il gesto di rinuncia volontaria all’aumento automatico di stipendio. Gli stessi questori concordano che, seppure legittima, questa iniziativa sarebbe «malcompresa» dalla pubblica opinione. Il gap fra gli emolumenti L’articolo 69 della Costituzione L’indennità parlamentare è prevista dalla Costituzione all’articolo 69 ed è determinata, in base alla legge n.1261 del 31 ottobre 1965, in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione Microriduzione nel ’93 Con delibera del ’93 il Consiglio di presidenza del Senato ha stabilito che l’adeguamento non possa superare il 96% dello stipendio dei magistrati di Cassazione Il taglio del 10% nel 2006 Con la legge finanziaria del 2006 l’indennità ha subito una riduzione del 10 per cento Alla Camera aumenti sospesi Lo scorso anno la sola Camera ha deciso di sospendere gli aumenti automatici CAMERA: LE STIME 2008 -1,26% Stipendi deputati La riduzione di spesa per il 2008 derivante dal blocco degli aumenti di stipendio e dall’abolizione dei viaggi di studio all’estero +1,27% Spese per il personale Spese per il personale in aumento anche se inferiori al tasso d’inflazione programmato. La principale misura adottata è stato il blocco selettivo del turn over -5,2% Acquisto beni e servizi Questa categoria di spesa dovrebbe registrare un decremento di 9,2 milioni rispetto all’esercizio precedente +5% Trasferimenti ai gruppi Crescono considerevolmente le spese per i gruppi parlamentari a causa della frammentazione che ha portato in questa legislatura a varie deroghe per la formazione di mini-gruppi -20% Spese per immobili Una delle voci di spesa più vrtuose. Le risorse destinate a beni immobiliari saranno pari a 17,6 milioni nel 2008, con un decremento di poco più del 20 per cento Mariolina Sesto