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 2007  dicembre 26 Mercoledì calendario

Lunga vita alla Casa scomoda. L’espresso 26 dicembre 2007. Sahusaku Arakawa e Madeline Gins, duo artistico-architettonico, hanno deciso di non morire

Lunga vita alla Casa scomoda. L’espresso 26 dicembre 2007. Sahusaku Arakawa e Madeline Gins, duo artistico-architettonico, hanno deciso di non morire. E per sconfiggere la morte hanno lanciato dal loro studio di Soho a New York l’idea dell’Architettura del Destino Reversibile: sono convinti che possa essere battuta per via architettonica, creando ambienti che mettano a disagio fisico gli occupanti. Dalla necessità di combatterlo scaturirebbe l’energia vitale necessaria a contrastare l’invecchiamento. «Le persone non dovrebbero adagiarsi in situazioni confortevoli o accelereranno il loro declino», ha dichiarato Arakawa a "Newsweek". Sebbene poetica - la Gins è poetessa di fama - la teoria dei due artisti è eccentrica e difficile da provare. Ma questo non scoraggia istituzioni accademiche come l’università di Parigi, quella della Pennsylvania e la Slough Foundation, che hanno organizzato una serie di conferenze internazionali sulle teorie di Arakawa e Gins. Il Guggenheim SoHo già alla fine dei Novanta gli aveva dedicato una retrospettiva. Sostenuti anche dall’approvazione di filosofe del calibro di Catherine Malabou e Dorothea Olkowski, Arakawa e Gins girano per il mondo a costruire installazioni per parchi pubblici, loft, hotel, complessi residenziali e abitazioni monofamiliari. Da Parigi a Tokyo, passando per Firenze (i Riva Loft di Claudio Nardi), il duo ha creato strutture che sfidano la proporzionalità e ingannano i sensi dell’osservatore: pavimenti inclinati, finestre sghimbesce, stanze asimmetriche. Le case sembrano avere troppe entrate e niente finestre. Anche i colori, polimericamente innaturali, sono stati concepiti per scioccare. Paolo Pontoniere