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 2008  gennaio 04 Venerdì calendario

Due ruote per il Ruanda. Abitare settembre 2007. Nel 2002 il Ruanda è entrato nel mercato globale dei caffè da degustazione

Due ruote per il Ruanda. Abitare settembre 2007. Nel 2002 il Ruanda è entrato nel mercato globale dei caffè da degustazione. Il modello di produzione è basato su microcoltivazioni di proprietà famigliare: la qualità del caffè prodotto è molto alta, mentre il rendimento economico per ciascun coltivatore è condizionato da difficoltà logistiche e di trasporto. 1 singoli coltivatori trasportano i sacchi di bacche di caffè ai punti di raccolta organizzati lungo le strade; da lì i camion noleggiati stagionalmente li portano agli impianti di lavaggio e tostatura. Tradizionalmente le Wooden bikes, monopattini in legno autocostruiti, garantiscono il trasporto locale. Le loro caratteristiche funzionali e la conformazione del terreno permettono di coprire solo distanze brevi in tempi molto lunghi - che raggiungono anche le 12 ore - durante i quali il caffè perde in freschezza e aroma, diminuendo di rating e di valore. Eliminare questi tempi morti incrementerebbe il prezzo di vendita dei caffè di $ 0,15 l’oncia. Project Rwanda ha studiato un sistema di microcredito, basato principalmente sull’aumento del prezzo di vendita del caffè, in modo da permettere ai coltivatori di acquistare biciclette speciali. La bicicletta si rivela la miglior forma di mobilità sostenibile: moltiplica l’efficienza delle persone, riducendone lo sforzo, e necessita di un basso investimento, sia per l’acquisto sia per la manutenzione. I primi prototipi, disegnati da Tom Ritchey sono stati testati nel 2006 e la raccolta del 2007 sarà trasportata con le prime 1000 bici prodotte. Le Coffee bikes sono previste per i coltivatori che possiedono meno di 300 piante: questi ultimi stipuleranno un contratto triennale di acquisto ($ 50 l’anno) e una serie di accordi grazie ai quali il caffè sarà venduto in esclusiva e a un prezzo più elevato a società americane. Le Wooden Bikes recuperate in Ruanda vengono spedite verso gli Stati Uffiti e l’Europa dove si terranno eventi (soprattutto competizioni amatoriali in cui vengono utilizzate le Wooden Bikes) e verranno vendute all’asta, il ricavato verrà utilizzato per diminuire il debito contratto dai coltivatori per l’acquisto delle Coffee Bikes. Come pubblicizzato sul sito di Project Rwanda, la spedizione in Ruanda delle nuove biciclette avviene per via aerea, coinvolgendo i turisti a cui viene chiesto di trasportarle come proprio bagaglio aereo in modo che i costi non gravino sui coltivatori. Ogni famiglia che possieda 300 piante di caffè arriva a produrre circa una tonnellata di caffè grezzo a stagione, che al prezzo di 0,20 $/kg equivale a 200 $.Tale rendita è la garanzia della possibilità di rimborsare il prestito. Una tonnellata di bacche di caffè corrisponde a circa 120 kg di caffè da tostare, che al prezzo standard sarebbe venduto a 0,20 $/kg circa. Visto che la qualità di questo caffè è superiore di 4 o 5 punti rispetto allo standard, gli acquirenti sono disposti a pagare un premio di 0,15/0,20 $, che dà a ciascuna famiglia un introito supplementare di $ 30/50 per pagare le biciclette. A livello nazionale l’aumento di prezzo del caffè genera per ogni container un aumento di valore di circa $ 7500 e potrebbe accrescere gli introiti dello stato di $ 1.000.000 ogni 125 container esportati. La forcella e il freno anteriore della Coffee Bike derivano direttamente dalle mountain bike di prima generazione. Il materiale utilizzato è però l’acciaio, molto più semplice da produrre e da riparare in condizioni difficili rispetto all’alluminio. Tutta la componentistica, inclusa la serie sterzo, viene prodotta in Cina. Al movimento centrale, uno dei punti più sollecitati nelle bici perché vi si applica l’energia propulsiva, è agganciato uno dei puntoni che costituiscono l’ossatura dei portapacchi. I tubi sono a sezione circolare, generalmente la migliore per distribuire gli sforzi presenti in una bici. La corona anteriore non ha cambio e i pedali sono larghi e adatti a essere utilizzati anche con scarpe di fortuna. Il freno posteriore è montato in basso sul telaio, in quanto il portapacchi ne rende impossibile il posizionamento tradizionale. Tale soluzione ottimizza, riducendola, la lunghezza dei cavi dei freni e allontana il freno stesso dalla zona di carico. I poggiapiedi posteriori, di derivazione BMX, sono utili sia per trasportare passeggeri sia per fissare il carico. Il cambio posteriore ha 7 rapporti, di cui il più grande è molto "morbido" e adatto a trasportare carichi. Le Coffee bikes rinforzate in tutti i cinematismi, sono basate su un telaio da mountain bike allungato che integra un portapacchi a geometria reticolare, studiato per grandi carichi. Un’unica caratterizzazione grafica connota i diversi elementi di Project Rwanda, dalle bici per i coltivatori alle buste di caffè, alla maglia della squadra ciclistica. Il sito web di Project Rwanda illustra con chiarezza i dettagli costruttivi delle biciclette. Manutenzione. Il progetto della Coffee Bike si sviluppa in una realtà in cui evidentemente non è possibile reperire ricambi. Traslare un prodotto creato per un mercato consumistico in uno di sussistenza ha generato una serie di interessanti adattamenti tecnologici. Per le riparazioni dei freni, per esempio, si utilizzano come pattini i ritagli dei copertoni di camion; infatti la loro tipica struttura di tela favorisce il raffreddamento del tampone e ne rallenta l’usura. Il portapacchi di legno sagomato costituisce la base per appoggiare i sacchi di caffè. Applicabile e facilmente sostituibile in Ruanda, contribuisce a ridurre il numero di componenti assemblati in fabbrica e di conseguenza i costi di spedizione. Team Rwanda è uno degli sviluppi imprevisti, e di maggior impatto mediatico, di Project Rwanda. Grazie alla nuova squadra di ciclismo, i cinque atleti selezionati a livello nazionale tra i coltivatori - che mediamente percorrono 90 km al giorno con un carico di 100 kg di caffè - hanno preso parte alla Cape Epic, una delle più dure gare di ciclismo al mondo, e stanno allenandosi in Sudafrica e negli Stati Uniti per arrivare a partecipare alle Olimpiadi. www.projectrwanda.org www.opportunity.org www.ritcheylogic.com www.unikerwanda.blogspot.com