Giorgio Dell’Arti, Donna Moderna 12/1/2008, 12 gennaio 2008
1 La parola ”Sessantotto” indica il ”1968”, quarant’anni fa. 2 Benché nel 1968 siano successe un mucchio di cose, la parola ”Sessantotto” e le relative celebrazioni previste per tutti i prossimi dodici mesi si riferiscono soprattutto al fenomeno della contestazione, studenti che occupavano l’università, lotte contro i baroni e l’autoritarismo in genere, lotte contro i padri che non facevano uscire i figli la sera (contro le madri, meno), sesso libero, Marcuse, Valle Giulia, ecc
1 La parola ”Sessantotto” indica il ”1968”, quarant’anni fa. 2 Benché nel 1968 siano successe un mucchio di cose, la parola ”Sessantotto” e le relative celebrazioni previste per tutti i prossimi dodici mesi si riferiscono soprattutto al fenomeno della contestazione, studenti che occupavano l’università, lotte contro i baroni e l’autoritarismo in genere, lotte contro i padri che non facevano uscire i figli la sera (contro le madri, meno), sesso libero, Marcuse, Valle Giulia, ecc. 3 Nel 1968 successero cose molto importanti, che la parola Sessantotto ignora. Per esempio: il terremoto del Belice. 4 Per esempio: le elezioni politiche, vinte come al solito dalla Dc. 5 Per esempio: l’enciclica Humanae vitae (proibisce di far l’amore se non si ha come fine la procreazione, il papa era Paolo VI). 6 Per esempio: la primavera di Praga (Dubček e la successiva invasione russa, c’era l’Unione Sovietica, comandava Brežnev). 7 Per esempio: l’assassinio, negli Stati Uniti, di Martin Luther King e di Bob Kennedy. 8 Per esempio: l’elezione, in novembre, del presidente Nixon, repubblicano, al posto del democratico Lyndon B. Johnson. 9 Johnson era entrato alla Casa Bianca quando era stato ammazzato Kennedy (22 novembre 1963, un venerdì). 10 Nixon è quello del Watergate (1972-1974: ti puoi vedere il film Tutti gli uomini del presidente, con Dustin Hoffman e Robert Redford) 11 C’era la guerra in Vietnam, anche se quell’anno Johnson decise di sospendere i bombardamenti. 12 La televisione era ancora in bianco e nero, Raiuno si chiamava ”Programma nazionale”, Raidue ”Secondo canale”, i programmi cominciavano alle cinque del pomeriggio e finivano poco prima di mezzanotte, la pubblicità si faceva solo con Carosello (tra le 20.50 e le 21.00), erano capaci di mandare in prima serata - per esempio il 2 gennaio, un martedì - Acqua cheta, tre atti di Augusto Novelli con Arnoldo Foà (sul secondo: Jean Jaurès, apostolo del pacifismo). 13 La famosa Rai di Ettore Bernabei. 14 Il Sessantotto cominciò in realtà nel 1967. Milano, 17 novembre, domenica: occupazione della Statale di Milano. Torino, 27 novembre 1967, un lunedì: occupazione di Palazzo Campana. 15 Parecchi preallarmi culturali. Per esempio, la canzone Dio è morto di Guccini. La Lettera a una professoressa di don Milani. L’uomo a una dimensione del filosofo Marcuse, che comincia così: ««Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata». 16 Titolo di un libro di Don Milani, in sessantottese puro: L’obbedienza non è più una virtù. 17 Film vincitore al Festival di Venezia del 1968 (dove ci sono contestazioni, film ritirati, ecc.): Die Artisten in der Zirkuskuppel: ratlos (cioè: Gli artisti sotto la tenda del circo: perplessi. Ho visto adesso che sul sito di Sky, che l’ha ritrasmesso, ha preso come voto 1, cioè pessimo). Migliore attrice: Laura Betti (per Teorema di Pasolini). A Cannes, per via delle contestazioni, non vennero assegnati i premi. 18 Preallarme del 1966: morte dello studente Paolo Rossi, facoltà di Lettere a Roma, incidenti provocati dai fascisti. Seguono occupazioni, manifestazioni e una celebre foto in cui si vede, schierata, un mucchio di gente diventata famosa dopo. 19 Preallarme del 1964: gli scontri nell’università di Berkely, Usa. Il rettore aveva proibito la diffusione di materiale politico all’interno del campus. Il movimento studentesco americano era nato nel 1961, era collegato alle organizzazioni antisegregazioniste, cioè quelle che si battevano per l’uguaglianza tra bianchi e neri, ecc. 20 Altro preallarme: nel 1963 Togliatti va a parlare alla Normale di Pisa, spiega agli studenti che il generale MacFarlane, subito dopo la guerra, si meravigliava che il Pci non volesse fare la rivoluzione. Voce dal fondo: «Ci voleva l’ingenuità di un generale americano per pensare che un partito che si proclamava comunista volesse il comunismo». Togliatti: «Devi ancora crescere. Provaci tu, a fare la rivoluzione». Voce dal fondo: «Ci proverò, ci proverò». Era Adriano Sofri. 21 Il Sessantotto non fu solo italiano. 22 Francia: a marzo, occupazione dell’università di Nanterre (gli studenti misero una pattumiera in testa a Paul Ricoeur), seguìta a maggio dall’occupazione della Sorbona (’maggio francese”). La Sorbona viene chiusa. C’è una forte connessione col movimento operaio. De Gaulle, per calmare le acque, concede alla fine aumenti salariali. Poi scioglie il Parlamento. 23 Marzo: agitazioni studentesche in Giappone (contro la guerra in Vietnam) e in Polonia (dove c’è il comunismo). 24 Aprile: agitazioni studentesche in Turchia e nella Repubblica Federale Tedesca, cioè la Germania Ovest. Quel Paese era ancora diviso in due. Il Muro di Berlino esisteva da sette anni. 25 Marzo-Agosto: agitazioni studentesche in Brasile. 26 Settembre: agitazioni studentesche in Messico. la vigilia dell’Olimpiade in cui Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo nei 200 metri, alzano il pugno chiuso quando si trovano sul podio. 27 Ottobre: agitazioni studentesche in Gran Bretagna. 28 In Francia: «Ce n’est/qu’un début/continuons le/combat!». 29 In Italia: «Studenti/Operai/Uniti/Nella lotta». 30 In Francia, Daniel Cohn-Bendit, ferito durante il maggio. In Germania, Rudi Dutschke, che aveva interrotto la messa di Natale nella cattedrale di Berlino gridando contro la guerra in Vietnam. 31 In Italia Mario Capanna, manganellato e arrestato varie volte. Guida l’occupazione alla Cattolica di Trento, dove si era iscritto grazie all’intercessione del parroco del suo paese, Città di Castello, provincia di Perugia. Viene espulso, si iscrive alla Statale, a dicembre eccolo davanti alla Scala in una delle più celebri manifestazioni del 1968: il lancio di uova contro le signore in pelliccia che vanno alla prima, protesta per i due braccianti ammazzati ad Avola dalla polizia pochi giorni fa. In programma il Don Carlos di Verdi, sul podio il giovane maestro Claudio Abbado, di 33 anni, di sinistra anche lui. 32 Capanna, alto, barba e megafono, arringa i poliziotti che in duemila sono schierati dall’altra parte della strada, scudi alzati, visiere calate. Capanna al megafono: «Siete tutti meridionali! Avete sparato sui vostri padri, sui vostri fratelli meridionali! Il potere vi usa, ribellatevi!». Capanna racconta che un poliziotto si commosse. Capanna sostiene di essersi avvicinato a quel poliziotto, di averlo abbracciato e di essersi sentito dire in un orecchio: «Io so cosa vuol dire, io sono di Lentini» (paese siciliano vicino ad Avola). 33 «Nel Sessantotto, a una manifestazione, un’amica mi mise un ferro da stiro nella borsa. Io non capivo. Per darlo in testa a un poliziotto, disse lei. Io ero allibita» (Lidia Ravera, scrittrice, autrice poi del best-seller Porci con le ali, anno 1977). 34 Sulla storia dei poliziotti, l’episodio di Valle Giulia. A Roma, il rettore D’Avack ordina di sgombrare la facoltà di Architettura, occupata. Il 29 febbraio, un giovedì, la polizia esegue. Il 1° marzo un corteo di quattromila studenti si mette in marcia da piazza di Spagna. Una parte di questi arriva a Valle Giulia, vicino a Villa Borghese, dove stava e sta Architettura. Cariche, ma, per la prima volta, la massa studentesca resiste e dà battaglia. In mezzo ai poliziotti si segnala il fascista Stefano Delle Chiaie. Tra gli studenti: Giuliano Ferrara (ferito), il regista Paolo Pietrangeli, Oreste Scalzone, il filocinese Aldo Brandirali, Paolo Liguori, oggi in Mediaset e a quel tempo detto Straccio, e che allora faceva parte del gruppo cosiddetto degli ”Uccelli”... 35 Gli Uccelli, che in Roma occuparono la cupola di Sant’Ivo alla Sapienza mentre c’era un corteo studentesco e quelli del corteo, quando scesero dalla cupola, s’incazzarono di brutto e li ”scorarono” perché avevano distratto il popolo dall’evento principale, che era appunto il corteo. 36 «...erano il terrore degli intellettuali con la coscienza in ammollo in risciacquo permanente effettivo a schiuma ritardata coda di paglia frenata, gli andavano a casa invadevano il territorio prendevano possesso del salotto imponevano la tassa per il proletariato in lotta [...] pure il vecchio Ungaretti che si stava spegnendo nell’immenso erano andati a scocciare e c’era chi giurava che gli avevano cacato sul divano, quello buono. Ma il preferito era Moravia il prototipo del firmatario di ogni appello democratico che si presentasse sotto la sua penna, quello sì che doveva passare la sua anima con stira e ammira e perciò doveva pagare caro e tutto, mostrare una volta per tutte da che parte stava e cioè con i gggiovani che praticamente erano sempre loro in rappresentanza della categoria....» (Pablo Echaurren). 37 Aldo Brandirali, oggi cattolico fervente al punto da poter esser considerato beghino. Giuliano Ferrara, adesso ateo devoto e innamorato di Ratzinger, ha promesso che la parola 1968 sul suo giornale (Il Foglio) non verrà mai scritta e sarà sostituita dall’espressione 1967+1. 38 Pasolini dopo Valle Giulia, sull’Espresso, rivolgendosi agli studenti: «Quando a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti io simpatizzavo coi poliziotti. Perché i poliziotti sono figli dei poveri». Pochi versi dopo: «Voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri». 39 Pasolini, nel 1972: «Se lei vuole che le dica quel che penso, secondo me è vero che c’è l’autunno caldo, che ci sono movimenti politici estremistici in polemica con il comunismo tradizionale, ecc., però gli stessi protagonisti dell’"autunno caldo" al sabato sera guardano Canzonissima. Lei non me lo potrà negare questo. Sono dei consumatori, i figli di questi qui hanno come più grande aspirazione il motore costruito dai padroni, il motore dell’Alfa Romeo. Sono contaminati profondamente». 40 Scandalo per un articolo di Lietta Tornabuoni sull’Europeo che massacra i registi Pontecorvo, Taviani, Maselli, comunisti iscritti che fanno i milioni a palate girando le pubblicità per le multinazionali, tipo Procter & Gamble ecc. 41 Si dice, riferendosi al Sessantotto, ”gli studenti”. Si trattava in realtà di un’esigua minoranza, che non raggiungeva di sicuro il 5 per cento della popolazione studentesca. 42 L’analisi del voto delle elezioni politiche di quell’anno mostra che il segmento giovanile votò all’incirca come il resto del Paese, facendo vincere la Dc (quasi il 40%), seguìta dal Pci (quasi il 30), eccetera. 43 La dimensione del Sessantotto, se si considera la massa studentesca, fu politica in modo molto relativo. Si trattava soprattutto di una ribellione contro la famiglia, il perbenismo borghese, la repressione sessuale, l’uscire o non uscire la sera, eccetera. La politicizzazione era tutta dei capi. 44 Frutti del Sessantotto: il terrorismo, il femminismo. 45 Nel Sessantotto non c’era la legge sul divorzio (1970), non c’era la legge sull’aborto (1978), l’adulterio femminile era considerato reato (quello maschile no: legge riformata nel 1969), ecc. 46 Lotta continua, Potere Operaio, Servire il Popolo e tutte le altre decine di sigle che caratterizzarono i gruppi extraparlamentari di sinistra sarebbero venuti dopo. Anche l’espressione ”extraparlamentari di sinistra” è successiva, e prende senso solo nel momento in cui il Pci decide che con il movimento degli studenti non vuole avere niente a che fare. 47 La pretesa del Pci di essere l’unico partito di ”parlamentari di sinistra”. Severissimi sugli studenti. 48 I socialisti invece, parlamentari di sinistra pure loro, civettano volentieri col movimento, e civetteranno alla grande per tutti gli anni Settanta. 49 Proprio quell’anno il Partito Socialista Unificato (Psu), nato dalla fusione tra Psi e Psdi, si sciolse di nuovo in un Psi e in un Psdi. Nel 1964 la sinistra del Psi, che non voleva avere niente a che fare con i socialdemocratici, non aveva aderito all’unificazione e aveva dato vita al Psiup (Partito Socialista di Unità Proletaria, nome molto sessantottino). Quando nel 1968 il Psu si ridivise, si vide per la prima volta all’opera la regola della politica italiana, per la quale ogni fusione tra due partiti ne fa nascere almeno tre. 50 «Il Pci/non è qui/fa la corte/alla Dc» (slogan tardivo, di metà anni Settanta, gridato nei cortei man mano che si avvicinava il grande accordo del compromesso storico tra democristiani e comunisti). 51 Il primo numero del "Manifesto", che poi costò l’espulsione dal Pci di Rossanda, Pintor ecc., uscì il 23 giugno del 1969. 52 A Palazzo Campana in Torino, Peppino Ortoleva, oggi docente di Scienza della comunicazione sempre a Torino, Riccardo Chiaberge, oggi tra i capi del Sole 24 Ore, il regista Marco Bellocchio, ecc. 53 Alla Cattolica di Trento, oltre a Capanna, Renato Curcio, futuro capo delle Brigate Rosse, Mauro Rostagno, poi ammazzato in Sicilia, Marco Boato, oggi parlamentare verde, Paolo Sorbi, che gridando interruppe la messa di Pasqua in Duomo e oggi tiene una rubrica su Radio Maria, ecc. 54 Alla Statale, Arturo Parisi, attuale ministro della Difesa, Pietro Modiano, oggi numero 3 di Banca Intesa, Virgilio Savona, che già cantava nel Quartetto Cetra, Miuccia Prada, che ai Festival dell’Unità vendeva panini, il regista diciottenne Gabriele Salvatores, ecc. 55 Alla Bocconi c’era Philippe Daverio che per protesta contro il sistema non si laureò. 56 A Roma, Ritanna Armeni, Pietro Sansonetti, Paolo Flores d’Arcais, Antonello Venditti e Francesco De Gregori, Cristina Comencini, ecc. 57 Luciano Berio, che al Festival di Spoleto organizzò da sé una minicontestazione del suo Laborintus, in scena al Caio Melisso. 58 «Il ”68? stato l’unico anno di lavoro di Capanna. Aver guidato il movimento e megafonato fuori dalle università gli è valso un bonus di quarant’anni di pensione» (Michele Brambilla). Oggi Capanna fa la lotta agli Ogm. 59 «Una cultura del cavolo, volevano fare gli eroi senza i fucili dei partigiani» (Livio Garzanti). 60 Baget Bozzo: «Il Sessantotto fu accelerato dal Concilio Vaticano II» (1962-1965: è quello che, per dirla in breve, aprì la Chiesa al mondo moderno. Secondo Baget: «Fece credere che fosse possibile ogni cambiamento»). 61 «Il Sessantotto, con tutti i suoi malintesi, era portatore di passioni, di libertà» (Scalzone). 62 «Il Sessantotto è stato una manna per me, in tutti i sensi. Mi sono fatto operare e, quando sono uscito dall’ospedale, sono andato dal mio maestro Luigi Pareyson e gli ho detto: ”Sono diventato maoista”. Anche quella volta non gli ho detto: ”Sono omosessuale”. Era più facile dirgli che ero diventato maoista» (Gianni Vattimo). 63 Lucia Annunziata: «La generazione di uomini usciti dal ’68 è la peggiore che conosca». 64 Luigi Manconi: «Sì, durante gli scontri di quegli anni ho fatto uso della violenza». 65 Fabrizio Rondolino: «Il Sessantotto ha modernizzato l’Italia, l’ha aperta all’Europa e al mondo. scioccamente pilatesco sostenere che una molotov non va mai tirata». 66 «La verità è che il Sessantotto prese di sorpresa i grandi intellettuali, gente che passava le vacanze a Capri o in Versilia e le serate nelle belle case a giocare ai mimi: diventarono tutti più realisti del re, volevano cambiare il mondo, io li trovavo ridicoli» (Dino Risi). 67 Il Sessantotto, celebrazioni da tutte le parti solo perché quelli che l’hanno fatto adesso comandano. 68 Quelli di adesso, che girano col cranio rasato e vanno di continuo in palestra, i sessantottini li avrebbero considerati fascisti.