Dagospia 3/1/2008, 3 gennaio 2008
Star in multiascesa nella lobby arte & cultura du côté de chez Veltronì. Occhio a Giorgio Van Straten, è la stella in questione
Star in multiascesa nella lobby arte & cultura du côté de chez Veltronì. Occhio a Giorgio Van Straten, è la stella in questione. Pochi mesi fa ha scalato la presidenza del Palaexpo di Roma, enclave del sindaco. E va bene. Ma dal 1º dicembre ha conquistato anche il posto del notabile e barone napoletano (molto salotto buono) Maurizio Barracco per diventare il presidente della Federculture, una cosuccia che riunisce quasi 200 fra enti locali, aziende pubbliche e private che si occupano di turismo, sport, e naturalmente cultura. Una postazione a dir poco strategica. E fa parte anche del comitato scientifico della Festa del cinema bettinian-veltroniana (c’era da immaginarlo). Click here to find out more! Ex presidente dell’Agis, ex sovrintendente del Maggio musicale fiorentino che non versava in acque floride, anche pluriscrittore, Van Straten una ne pensa e cento ne fa. Viso sofferto e aristocratico, caratterino a dir poco fumantino, il nostro sedeva nella giuria del premio Viareggio. Ma quest’estate ha guidato un ammutinamento contro il presidente Rosanna Bettarini provocando una polemica letteraria molto chic. Da anni VS, candidato alle primarie, gira intorno a Veltroni. Quando si poteva era al suo seguito in giro per il mondo (Sud America) e ha presentato non si sa quante volte Senza Patricio, il bel libro del leader del Pd. Lobby senza Walter, poco futuro.