Armando Torno, Corriere della Sera 3/1/2008, pagina 29., 3 gennaio 2008
Pitagora era vegetariano e per lunghi periodi visse nutrendosi di solo latte. Tommaso D’Aquino era obeso e per facilitarlo nei pranzi più volte i confratelli tagliarono mezzelune di tavolo di fronte a lui, che così poteva sistemare la pancia senza fastidio
Pitagora era vegetariano e per lunghi periodi visse nutrendosi di solo latte. Tommaso D’Aquino era obeso e per facilitarlo nei pranzi più volte i confratelli tagliarono mezzelune di tavolo di fronte a lui, che così poteva sistemare la pancia senza fastidio. Nietzsche pranzava perlopiù nelle trattorie popolari. Leopardi ebbe parecchi problemi di stomaco ed era goloso di gelati e caramelle. Jacques Maritain a fine pasto lanciava palline di mollica di pane alla moglie Raïssa. Ludovico Geymonat era goloso di formaggio grana e a fine pasto gradiva «un bel bicchierino di grappa», spesso negatogli dalla moglie Gisèle. Emanuele Severino è un intenditore di vino e ama il cervo soprattutto con polenta. Giovanni Reale ha inventato il «risotto alle cinque carni».