Paola De Carolis, Corriere della Sera 2/1/2008, 2 gennaio 2008
LONDRA
Era arrivato a ottobre con due valigie e diverse scatole di libri. Lo aveva accompagnato la madre Benazir, orgogliosa che il figlio avesse conquistato un posto non solo nella sua università, Oxford, ma anche nel collegio, Christ Church, già frequentato dal nonno, Zulfikar Ali Bhutto, primo ministro e presidente del Pakistan. Per un trimestre è stato un semplice studente di storia, spensierato e anonimo – utilizzava un cognome falso, Lawalib, palindromo del suo nome – in grado di travestirsi da diavolo la sera di Halloween e di uscire con gli amici. Ora tutto è destinato a cambiare.
Il ritorno di Bilawal Zardari a Oxford è previsto per la settimana prossima. Ad attenderlo troverà, oltre ai compagni di corso, guardie del corpo e agenti in borghese. Il collegio, che nell’arco degli anni ha prodotto 13 primi ministri britannici oltre a scrittori come W.H. Auden e Lewis Carroll, sta infatti rafforzando le misure di sicurezza che, si spera, permetteranno al 18enne figlio di Benazir Bhutto, eletto alla guida del partito assieme al padre Asif, di conseguire la laurea senza incidenti. L’anonimato, comunque, sarà solo un ricordo: i giornali già si chiedono se deciderà di fare il suo primo intervento alla Oxford Union, la società di dibattiti dell’ateneo della quale fu presidente sua madre, in occasione della serata organizzata il 17 gennaio in sua memoria.
A sentire un’amica di famiglia, Benazir aveva espresso la speranza che gli anni oxfordiani sarebbero stati, per il figlio, speciali e pieni di felicità come lo erano stati i suoi. L’aveva portato di persona a iscriversi alla Oxford Union, che Bilawal aveva cominciato a frequentare senza usufruire di trattamenti speciali. Per un controverso dibattito sulla libertà di espressione, arrivato per via di ospiti celebri e notori anche sulla stampa nazionale, Zardari junior aveva fatto ore di fila come gli altri studenti, senza riuscire, alla fine, ad entrare. «Non si è mai vantato della sua famiglia, anzi, ne parlava molto poco», ha raccontato in forma anonima un suo conoscente. «Quando è qui fa una vita tranquilla, studia e frequenta i suoi amici. Si interessa di politica, ma né più, nè meno di tanti altri. Per molti studenti qui è stata una sorpresa scoprire chi era. Nessuno se lo aspettava. uno che risulta subito simpatico, anche se è abbastanza silenzioso, quasi timido, direi».
Sarà anche timido, ma nelle otto settimane del suo primo trimestre a Christ Church, dove come ogni matricola dorme, mangia e segue le lezioni, Bilawal è stato in grado di crearsi una cerchia leale e fedele. Stando alle foto sul sito Facebook non mancano le simpatie femminili: come la ragazza alla quale ancora recentemente scriveva «Mi manchi» e poi «Dimenticati Brighton, vieni a Dubai!».
Paola De Carolis