Paolo Tomaselli, Corriere della Sera 2/1/2008, 2 gennaio 2008
MILANO
Non per soldi, ma per denaro. Perché a Dubai un milione di dollari non si nega a nessuno. Tennis, calcio, maratona, Formula Uno, ippica, golf, vela, motonautica: in attesa di comprarsi lo sport che conta (nel settembre 2006 lo sceicco Al-Maktoum andò vicinissimo all’acquisto del Liverpool), Dubai importa sempre più eventi di alto livello, pagandoli ovviamente a peso d’oro. E così Milan e Inter, dopo il capodanno 2007 trascorso a Malta e in Qatar, hanno scelto entrambe l’emirato arabo, sempre più capitale dello sport, oltre che del lusso e delle vacanze, che raggiungeranno oggi. La Juve di Moggi e Lippi anticipò tutti nel gennaio 2003, quando la sosta invernale era ancora ridotta a due settimane: ma per svernare a trenta gradi, giocare due amichevoli, passare alla cassa e ripartire, quattro giorni sono più che sufficienti.
Ad Haile Gebrselassie, ad esempio possono bastare un paio d’ore o poco più: «Il prossimo 18 gennaio voglio migliorare il mio record del mondo della maratona » ha detto l’etiope che il 30 settembre a Berlino ha fermato il cronometro a 2.04’26’’. E dove tentare l’impresa se non a Dubai, dove un eventuale nuovo primato sarà premiato con il proverbiale milioncino? L’amore tra lo sport e l’emirato arabo comunque è una cosa seria e non una cotta passeggera. Il progetto varato anni fa prevede uno stanziamento di due miliardi di dollari, per fare di Dubai un centro dello sport di eccellenza. Restando al pallone, ad esempio, è attiva la prima scuola calcio del Manchester United al di fuori del Regno Unito. E poi sono state inaugurate scuole di golf, di tennis e di cricket. C’è uno stadio da 60mila posti per calcio, rugby e atletica. Uno da 25mila per il cricket. Un ippodromo di lusso dove si corre la Dubai World Cup, l’evento sportivo più ricco del mondo con sei milioni di premio. E poi un’arena da 10mila posti per l’hockey. Oltre al fiore all’occhiello, quello Dubailand Skydome al coperto con seimila tonnellate di neve, nel quale il presidente della Federsci mondiale, Gianfranco Kasper, pensa di portare «uno slalom parallelo come esibizione».
Se poi, a proposito di esibizioni, vi è familiare l’immagine di due dei tennisti più forti di sempre, Roger Federer e Andre Agassi, che palleggiano sulla pista di elicotteri di un albergo avveniristico in riva al mare, sappiate che naturalmente quell’albergo è a Dubai. A pochi passi da casa Federer, dato che gli sportivi che hanno un appartamento milionario da quelle parti sono molti, da Owen a Beckham, da Panucci a Ibrahimovic. Uno dei grandi amori degli emiri resta però Michael Schumacher, che ha una casa su un’isola artificiale: all’ex pilota della Ferrari è stata dedicata addirittura una torre. Per vedere un Gp dal vivo gli sceicchi dovranno però aspettare qualche anno: ad Abu Dhabi, l’emirato confinante, nel 2009 dovrebbe sbarcare tutto il circus della Formula Uno, nel parco tematico targato Ferrari. Sempre ad Abu Dhabi, con lo sconfinamento scontato a Dubai, a novembre avrebbe dovuto debuttare anche la Million dollar race di ciclismo, con al via il campione del mondo e i vincitori di Giro, Tour e Vuelta. Ma l’accordo è saltato. Non per questioni di denaro, però. Non fosse mai.
Paolo Tomaselli Tennis in cielo Il campo da tennis realizzato sull’eliporto dell’hotel «La vela», uno dei più lussuosi al mondo, a 211 metri d’altezza (Reuters/Afp) Sci al chiuso La Federsci vuol portare uno slalom parallelo (Afp)