Il Sole 24 Ore 23/12/2007, pag.9 Marco Niada, 23 dicembre 2007
Blair è diventato cattolico. Il Sole 24 Ore 23 dicembre 2007. LONDRA. Dal nostro corrispondente La conversione più celebre e annunciata a Santa Romana Chiesa si è avverata
Blair è diventato cattolico. Il Sole 24 Ore 23 dicembre 2007. LONDRA. Dal nostro corrispondente La conversione più celebre e annunciata a Santa Romana Chiesa si è avverata. Venerdì sera, durante una messa privata nella cappella della residenza dell’Arcivescovo di Westminster, cardinale Cormac Murphy O’Connor, Tony Blair ha ricevuto la Prima comunione, assieme alla moglie Cherie e ai quattro figli. «Sono felice - ha detto il cardinale - di accogliere Tony Blair nella Chiesa cattolica. Da tempo assisteva alla Messa con la famiglia e negli ultimi mesi seguiva un programma di esercizi spirituali preparatori alla Prima comunione». Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, dopo avere espresso «gioia e rispetto» per la scelta, ha affermato che i cattolici «sono lieti di accogliere nella loro comunità coloro che, attraverso un cammino serio e di riflessione si convertono al cattolicesimo». La conversione di Blair, che era anglicano, il rito della Chiesa d’Inghilterra, non era più da tempo una questione di se ma di quando. Da anni frequentava regolarmente la messa con i famigliari. Il suo fervore l’aveva spinto a prendere la Comunione, fino a farsi bacchettare dal cardinale Basil Hume, predecessore di O’Connor, per il suo atteggiamento «poco ortodosso». In giugno Blair aveva incontrato Papa Benedetto XVI a Roma mentre circolavano voci sempre più insistenti di una sua conversione (anche se il termine conversione non è il più corretto, trattandosi di un "passaggio" all’interno del cristianesimo). Ai tempi era però ancora premier e, per quanto non esista una regola costituzionale chiara in proposito, Blair ha sempre evitato di creare un problema istituzionale ai vertici dello Stato. Una conversione prematura avrebbe inoltre creato problemi al processo di pacificazione del Nord Irlanda. La conversione giunge peraltro in un momento di crisi della Chiesa anglicana, che rischia la spaccatura sulla nomina dei vescovi omosessuali e ha perso in questi anni molti prelati a beneficio della Chiesa cattolica. Il primate anglicano, l’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, ha comunque fatto gli auguri a Blair «per il suo pellegrinaggio cristiano». In una recente trasmissione televisiva dedicata al suo decennio, Blair ha ammesso che la fede ha avuto un grande peso nelle sue decisioni, ma ha sempre fatto attenzione a non farlo trasparire per evitare, per propria ammissione, di apparire come uno «svitato» («a nutter») in un Paese fortemente secolarizzato. Sempre in tv, Blair ha detto di aver pregato intensamente prima di decidere di mandare le truppe in Iraq. Ed è proprio sul suo atteggiamento di «guerrafondaio», oltre che su posizioni liberali prese su temi scottanti per la Chiesa romana come l’aborto o le cellule staminali, che ieri vari cattolici hanno espresso perplessità. il caso dell’ex-ministro tory Ann Widdecombe, convertita nel 1993, che si è domandata se su temi così importanti Blair abbia cambiato idea. Con lo zelo di una convertita ha iniziato a predicare a un neo-convertito. Marco Niada