Ansa.it, 2 gennaio 2008
Alla base della testardaggine c’è la mutazione di un gene: ne sono convinti alcuni ricercatori dell’Istituto Max Planck di Lipsia
Alla base della testardaggine c’è la mutazione di un gene: ne sono convinti alcuni ricercatori dell’Istituto Max Planck di Lipsia. Un terzo della popolazione ne è affetta. Per la ricerca, alcuni individui non accettano le decisioni e le azioni che si traducono in errori, che quindi tendono a ripetere. Il vantaggio: alcuni individui tengono duro anche di fronte a risultati negativi e persistono ostinatamente finché non ottengono il risultato voluto.