Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2007  dicembre 31 Lunedì calendario

ROMA - L´Arca di Noè del terzo millennio sta per chiudere la sua porta in cemento armato da un metro di spessore

ROMA - L´Arca di Noè del terzo millennio sta per chiudere la sua porta in cemento armato da un metro di spessore. Questa volta non sarà di legno e non navigherà per i mari, ma rimarrà immobile nel cuore di una montagna norvegese. Al suo interno non vi saranno animali, ma solo sementi di 3 milioni di specie diverse che vivono sul nostro pianeta. Se una catastrofe, come l´impatto di un asteroide sulla Terra o un´epidemia, dovessero distruggere tutti i raccolti, la Svalbard Global Seed Vault, questo il nome del progetto, permetterà all´uomo di riprendere a seminare facendo affidamento proprio su quei semi. Ma anche senza giungere a ipotizzare disastri globali, il progetto aiuterà l´uomo a difendersi da una più graduale catastrofe. Quasi ogni giorno, infatti, per motivi vari, il nostro pianeta si vede privare di una o due specie vegetali. La banca dei semi norvegese dovrebbe impedire anche questa perdita. «Quei semi potrebbero ritornare di grande utilità anche in caso di guerre. Un esempio di quel che può accadere durante un conflitto si è avuto durante le ostilità tra Ruanda e Uganda, quando i raccolti dei due Paesi furono del tutto distrutti. Raggiunta la tregua fu possibile reintrodurre alcune specie di fagioli che si trovano solo in quell´area d´Africa, e soltanto grazie a banche di semi», ricorda Andrée Sontot, dell´Ufficio Risorse Genetiche francese. Ma molte banche non sono sufficientemente protette per poter fare affidamento su di esse in un lontano futuro. Durante la recente guerra in Iraq e Afghanistan, per esempio, alcune sono state distrutte, così come altre nelle Filippine a causa di forti tifoni. Il bunker norvegese, invece, dovrebbe assicurare protezione assoluta per molti secoli a venire. La quantità e la varietà di sementi che verranno preservate garantiranno materiale genetico sufficiente per dar modo agli agricoltori di adattare i raccolti ai mutamenti climatici e anche alle variazioni sulle preferenze alimentari dell´umanità dei prossimi secoli. «La diversità genetica dei raccolti è diventata una necessità, se vogliamo continuare ad avere frumento, riso o verdura da mettere sulle nostre tavole» ha spiegato Cary Fowler, direttore della Global Crop Diversità Trust di Roma. La grande banca dei semi è stata costruita a Longyearbyen, un villaggio che si trova sull´Isola Spitsbergen che fa parte dell´arcipelago norvegese delle Svalbard, a circa 1120 chilometri dal Polo Nord. Un tunnel lungo 100 metri e largo 5 porta a tre camere diverse scavate nella montagna, ciascuna delle quali è in grado di contenere un milione e mezzo di semi. L´area montuosa dove si è scavato è priva di fenomeni geologici importanti e dunque per i secoli futuri non dovrebbe essere interessata da violenti terremoti o eruzioni vulcaniche. La temperatura interna sarà costantemente tenuta sotto zero per evitare il germoglio delle sementi. Durante l´inverno verrà fatta entrare aria direttamente dall´esterno (la temperatura media dell´area è di - 12° centigradi) in estate invece entreranno in funzione grossi condizionatori. L´isolamento dell´intera struttura, tuttavia, farà in modo che anche se vi fossero dei cali di energia per alcuni mesi, la temperatura non salirà mai oltre i - 3,5° centigradi. A partire dalle prossime settimane inizieranno a giungere da tutto il mondo e dalle altre 1.400 "arche" simili - ciascuna specializzata in particolari varietà genetiche - i semi da proteggere per il futuro. Si pensa che ogni anno possano essere introdotte circa 100.000 specie diverse. «Il valore della banca norvegese sta nel fatto che si potranno conservare i semi che oggi danno buoni raccolti in certe aree del pianeta e potrebbero diventare utili in altre aree se i mutamenti climatici sposteranno verso nord le aree calde del pianeta», ha commentato David Battisti, climatologo dell´Università di Washington a Seattle.