Sergio Romano, Corriere della Sera 30/12/2007, 30 dicembre 2007
I principi anticristiani Caro Romano, in una recente intervista Giuliano Ferrara ha affermato che alle nostre spalle non abbiamo guerre di religione, ma il totalitarismo ateo e il neopaganesimo del nazismo
I principi anticristiani Caro Romano, in una recente intervista Giuliano Ferrara ha affermato che alle nostre spalle non abbiamo guerre di religione, ma il totalitarismo ateo e il neopaganesimo del nazismo. Bisognerebbe smontare un po’ la credenza secondo la quale il movimento hitleriano fosse filopagano: per il «Mein Kampf» la razza ariana doveva essere cristiana, Himmler che era il più anticlericale dei gerarchi non discriminò nessun cattolico nell’arruolamento delle SS, le teorie di Rosenberg sul superamento del cristianesimo ebbero pochissimo seguito e l’organizzazione Odessa contava sull’appoggio d’ambienti ecclesiastici. Certamente ci fu un contorno scenografico fatto di teutoniche valkirie ed eroi del Walhalla, ma una Chiesa legata ai voleri dell’autorità centrale contava molto di più: chi, come il teologo Bonhöffer, non si adeguava, finiva male. Filippo Testa Baldissero Torinese (To) Il fatto che singoli gerarchi nazisti abbiano avuto sentimenti cattolici e singoli sacerdoti abbiano stretto buoni rapporti con esponenti del regime non toglie nulla al carattere fondamentalmente pagano e anticristiano del regime nazista. Se avesse vinto la guerra, Hitler avrebbe trattato le Chiese cristiane come Stati sconfitti.